Contestato vivacemente Maurizio Laudi durante un dibattito alla Festa dell'Unità il 5 settembre.
Comunicato e testo del volantino distribuito dalla FAI Torino. Foto a quest'indirizzo:
http://italy.indymedia.org/news/2005/09/867533.php
Quest'anno nel programma della Festa Provinciale dell'Unità era previsto un dibattito sulla "giustizia": tra i numerosi "esperti" del settore invitati alla tavola rotonda di lunedì 5 settembre anche un magistrato molto vicino ai Democratici di Sinistra, un personaggio tristemente noto alle cronache torinesi, il P. M. Maurizio Laudi. Uno che la sua carriera l'ha costruita sulla pelle degli anarchici. Come dimenticare quella terribile primavera del 1998 di cui furono tragicamente protagonisti tre anarchici, accusati con "granitiche prove" di essere autori di attentati ed esponenti di una fantomatica associazione sovversiva? Due di loro morirono "suicidi" in carcere, il terzo vide riconosciuta l'inconsistenza del "granito" con cui Laudi & C. avevano costruito le loro prove dopo sei anni di detenzione. Ma Laudi è uno dalle salde convinzioni e continua imperterrito a costruire teoremi accusatori anche di fronte all'evidente fallimento delle sue fumose teorie.
Lui, assieme al noto compagno di merende Tatangelo, ha costruito il teorema con il quale sono stati accusati di devastazione, saccheggio, resistenza, lesioni 19 tra anarchici ed antagonisti, rei di aver manifestato contro lo squadrismo fascista e contro i lager-CPT per migranti. Dopo la "retata" del 20 luglio sette di loro sono ancora rinchiusi agli arresti domiciliari, tre sono latitanti, due hanno l'obbligo bisettimanale di firma mentre i restanti 10 attendono a piede libero il processo.
Laudi e Tatangelo costruiscono contro le lotte sociali un castello accusatorio folle con il quale tappare la bocca a chi, nella Torino olimpionica dello sfruttamento e della repressione, osa opporsi alla devastazione ambientale, ai baracconi mangiasoldi, all'erosione degli esili spazi di libertà, al fascismo che avanza.
Ma la Torino antifascista ha mostrato in più occasioni di saper reagire: con i cortei del 2 e del 28 luglio, con un'opera di costante controinformazione.
Questa Torino non poteva mancare all'appuntamento del 5 luglio con Maurizio Laudi.
Ad attendere gli antifascisti un folto nugolo di poliziotti in divisa, esponenti della Digos ed il servizio d'ordine dei DS. Nonostante lo schieramento, i compagni, una settantina tra anarchici, autonomi, squatter, ha dato vita ad una vivacissima contestazione appena il moderatore ha dato la parola a Maurizio Laudi.
Tre striscioni sono stati aperti di fronte al palco: in quello degli squatter si leggeva "Laudi assassino", in un altro non firmato "Libertà per gli antifascisti", in quello aperto dalla FAI "Laudi santo
subito!".
Il nostro eroe ha tentato ugualmente di parlare nonostante gli slogan e i fischi di una platea in gran parte composta da compagni. Intorno al magistrato solo poliziotti e energumeni dei DS. Sommerso dalle grida Laudi è stato obbligato a chiudere in fretta con invettive rivolte ai contestatori il suo "intervento".
La giornata si è conclusa con un breve corteo tra gli stand della triste "Festa dell'Unità", dove sono stati distribuiti volantini tra la gente.
L'antifascismo non si arresta!
Federazione Anarchica Torinese - FAI
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