[Lecce-sf] Perugia-Assisi

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Autor: Silverio Tomeo
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Assunto: [Lecce-sf] Perugia-Assisi
Perugia-Assisi, l'11 settembre in marcia per la pace e per «salvare
            l'Onu»
            di Beatrice Montini


             Il 13 settembre prossimo il Presidente del Consiglio Silvio 
            Berlusconi salirà su un aereo diretto a New York per partecipare, 
            nei due giorni successivi, al vertice dei capi di Stato delle 
            Nazioni Unite. Un vertice che, come ha più volte sottolineato lo 
            stesso Segretario generale Kofi Annan, sarà «uno dei più importanti 
            della storia». A cinque anni di distanza dalla famosa "Dichiarazione 
            del Millennio", i leader del mondo torneranno infatti a parlare di 
            povertà, pace, diritti umani, ambiente e sicurezza (nonché della 
            riforma stessa dell'Onu). A New York, insomma, si deciderà della 
            vita e della morte di miliardi di essere umani. Nonostante tutto 
            questo, né i cittadini italiani né i loro rappresentanti in 
            Parlamento, sanno esattamente cosa il loro premier andrà a dire a 
            quel Vertice. 
            Due giorni prima della partenza del premier per gli Stati Uniti, 
            nella data simbolica dell'11 settembre, in Umbria si svolgerà un 
            tradizionale quanto storico appuntamento del movimento pacifista 
            italiano: la Marcia Perugia-Assisi. Venticinque chilometri di 
            percorso e un unico obiettivo da raggiungere: far sentire la voce 
            della società civile ai 175 capi di stato riuniti oltreoceano e in 
            particolar modo al premier Berlusconi. 
            «La marcia Perugia-Assisi dell'11 settembre è innanzitutto una 
            marcia per denunciare il pesantissimo attacco contro l'Onu che è in 
            corso da tempo, per denunciare il fallimento della guerra al 
            terrorismo nonché le gravi responsabilità del governo italiano - 
            hanno spiegato alla conferenza stampa di presentazione dell'evento 
            Flavio Lotti e Grazia Bellini, coordinatori nazionali della Tavola 
            della pace (tra gli organizzatori insieme al Coordinamento nazionale 
            degli Enti locali per la pace, la Coalizione italiana contro la 
            povertà , No Excuse 2015 e la Commissione giustizia e pace della 
            Conferenza episcopale umbra). «Non solo infatti abbiamo un governo 
            che va a New York senza neppure aver sentito una commissione 
            parlamentare su un tema così importante ma il nostro Paese è in 
            assoluto il più avaro dei Paesi occidentali nella lotta alla povertà 
            e alle malattie e temiamo che il presidente del Consiglio a New York 
            contribuisca a dare il colpo mortale all'Onu». 
            Tre quindi le parole d'ordine di questa Marcia 2005, edizione numero 
            16 (si svolge infatti ogni due anni): «Riprendiamoci l'Onu. Mettiamo 
            al bando la miseria e la guerra. Io voglio, tu vuoi, noi possiamo». 
            Tre slogan che saranno anche il filo conduttore di altri 
            «appuntamenti preparatori» alla manifestazione dell'11: la la 6a 
            Assemblea dell'Onu dei Popoli (Perugia 8-10 settembre) , la 2a 
            assemblea dell'Onu dei Giovani (Terni 8-10 settembre) e l'incontro 
            tematico Per un'informazione e una comunicazione di pace (Perugia 7 
            settembre) . Senza dimenticare le oltre 400 manifestazioni «per la 
            giustizia e per la pace» che si svolgeranno dopo la marcia e prima 
            dell'inizio del vertice di New York un po' in tutta Italia . Insomma 
            non solo denuncia ma anche proposte concrete e testimonianze per 
            dimostrare che «un altro mondo è possibile», così come è possibile e 
            necessario costruire «una cultura positiva della pace contro chi 
            vede i pacifisti come dei Ponzio Pilato, dei rinunciatari che non 
            sanno come intervenire e quindi alzano le braccia».
            Ad ognuno delle decine e decine di appuntamenti in programma (e in 
            particolare all'assemblea di Perugia e alla marcia dell'11) 
            parteciperanno esponenti politici, amministratori locali, 
            organizzazioni sindacali e centinaia di associazioni della società 
            civile provenienti da tutto il mondo. «Abbiamo invitato anche il 
            presidente del Consiglio Berlusconi e il ministro degli Esteri Fini 
            - spiegano gli organizzatori- ma ci hanno comunicato che per impegni 
            istituzionali non saranno presenti». Romano Prodi (invitato alle 
            varie inziative come tutti i leader politici italiani) parteciperà 
            invece l'8 settembre aal dibattito Diamo all'Italia un governo di 
            pace che si svolgerà a Perugia.
            Gli organizzatori della marcia ancora non si sbilanciano sul numero 
            delle persone attese per l'11 settembre: «È troppo presto e sono 
            appena finite le vacanze, ma sembra che sul territorio si stiano 
            organizzando», spiegano. Ma alla marcia del 14 ottobre del 2001 
            (quella subito dopo Genova e l'attentato alle Torri Gemelle) 
            parteciparono oltre 500mila persone. I "numeri" ufficiali parlano 
            comunque per ora di oltre mille adesioni (550 Associazioni e altri 
            organismi, 438 Comuni, Province e Regioni, 94 i Parlamentari), di 
            181 partecipanti internazionali (80 delegazioni dai paesi africani), 
            di 10 associazioni internazionali di familiari di vittime della 
            guerra e del terrorismo che per la prima volta si incontreranno in 
            Italia.
            Tra i gonfaloni e le decine di bandiere che sfileranno tra Perugia e 
            Assisi e formeranno «la più grande white band del mondo» (ai 
            partecipanti sarà chiesto di indossare una maglietta bianca colore 
            simbolo del movimento internazionale contro la povertà e 
            l'ingiustizia lanciato a gennaio da Porto Alegre e protagonista 
            delle manifestazioni prima del G8) ci sarà anche la prima bandiera 
            arcobaleno per la pace. Quella fatta appositamente cucire da Aldo 
            Capitini per la prima marcia Perugia Assisi del 1961 dopo che 
            l'aveva vista ad una manifestazione contro gli armamenti nucleari a 
            Washington. 
            «Questa marcia non è una routine - ci tiene comunque a precisare 
            Lotti - Certamente è la più difficile di quelle finora organizzate, 
            ma è un percorso, un cammino di pace profondo, raccordato con 
            l'attualità, con la realtà che purtroppo è sempre più tragica, in un 
            mondo che è sempre più affamato, disperato, violento e violentato». 
            A ricordarlo, come sottolineano gli organizzatori, ci sono 
            l'anniversario della strage di Beslan, il migliaio di morti di 
            mercoledì a Baghdad, le vittime e la distruzione dell'uragano 
            Katrina negli Usa.






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