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Mattinale.Oggi la cronaca ci dice di sindaci pugliesi di "sinistra" in rivolta contro Nichi Vendola perchè "copia sostanzialmente la destra". Evidentemento sono convinti che una forma del "potere di destra" com'è un "governatore" può "farsi" di sinistra. Come se una sinistra che sta in una forma di potere autoritaria e di destra possa non essere di destra ma di sinistra. Devono aver pensato così anche i cinesi: il totalitarismo in una società capitalistica, di mercato e imprese private è storicamente nazismo, ma se la stessa cosa la facciamo noi non è nazismo ma comunismo.
Più modestamente i nostri pensano che possa essere "sinistra" anche un questurino, un Prefetto, un potere presidenzialistico. Che possa essere di sinistra il cesarismo o esserci, perchè no, un Mussolini e un mussolinismo di sinistra. Ad es., per essi, basterebbe che al posto di Bush ci sia Blair o d'Alema ed ecco che il presidenzialismo e il bipolarismo maggioritario di destra sarebbe - e lo chiamerebbero -di sinstra. Se poi ci mettettessero Bertinotti o Lula tali poteri diventerebbe addirittura "sinistra radicale" e c.d. "no global", perchè conta l'etichetta non l'amaro autoritarismo contenuto nella bottiglia: infatti vedete cosa sta succedendo a Lula faro della sinistra "radicale" (cioè non comunista) in questi mesi. Auguri sinistra. Buona fortuna.
Là dove regna lo
Spettacolo, il valore della Jeune-Fille è
immediatamente
effettivo; la sua stessa bellezza è
concepita come
un potere esecutivo
( regionale)
Elementi per una teoria della Jeune-Fille
di Tiqqun.
Bollati Boringhieri, Torino, 2003.
Collana "Variantine", pagine 148, euro 9,50.
È la giovinezza e la femminilità, la Jeune-Fille, alla lettera "giovinetta", "ragazzina", ma non si vuole designare solo questa "fisicamente". Chiunque può essere Jeune-Fille... Però la ragazzina incarna perfettamente la sostanza nella forma, è cavallo di Troia usato dal Potere-Mercato per conquistare ogni cosa e ogni mente, per architettare la più rigorosa ed estesa dittatura mai vista sul pianeta: «Sembra che tutta la concretezza del mondo sia rifugiata nel "sesso" della Jeune-Fille».
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Libretto consigliabile (per sentirsi una volta tanto motivati), a quanti non ascoltano i buoni luoghi comuni sull'innocenza giovanile, gli sciagurati inviti a consumare, le letture dei comportamenti fornite dagli psicologi della Tv buonista-giovanilista-comsumista, i megafoni che su Internet pompano ogni idiozia il Potere-Mercato propini. Una lettura per quanti ignorano o sputano su quelli che dedicano righe e righe alle insipide parate degli stilisti, all'ultima moda "trasgressiva", all'imperdibile gossip, ai farneticanti sondaggi sulle pulsioni sessuali delle casalinghe del Montana... O sulla biancheria intima delle presentatrici televisive.
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In Elementi per una teoria della Jeune-Fille sono raccolte raffinate elaborazioni teoriche, riflessioni di una concretezza e di un nitore intellettuale come poche volte si è sentito in lustri recenti. Una scrittura in forma di aforisma che richiede meditazione, proposta da un gruppo di intellettuali francesi che si firma Tiqqun e pubblica un'omonima rivista in Francia, che si definisce "Organo di collegamento all'interno del Partito immaginario". Tiqqun ha già pubblicato in Italia un altro paio di libri: La comunità terribile per i tipi di Derive e Approdi e L'Organo di collegamento all'interno del Partito immaginario edito da Zone di Opacità.
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La Jeune-Fille non è più l'ochetta di una volta. No, oggi è asservita totalmente alla così detta "emancipazione", che però ha perso il vecchio significato (fuori moda, certo...) che la accompagnava ad altri termini desueti, come "libertà". No, ora "emancipazione" significa asservimento allo status quo ("emancipato" anche questo, evidentemente), alla scuola, al lavoro, alla moda, alla laurea, al master, al conto in banca, alla bellezza, al titolo, allo spettacolo, alla carriera... La Jeune-Fille è la serva più fedele del Potere-Mercato. E prodotto dello stesso. Strumento di una "repressione dal volto dolce" e maggiormente totalitaria, se non proprio violenta in senso tradizionale.
La Jeune-Fille, con la sua immensa forza seduttrice, è il principale strumento di controllo della società capitalistica, ma lo sarebbe probabilmente anche di altre forme di regime totalitario. Serve esclusivamente alla merce: «Buona soltanto a consumare (tempo libero o lavoro non importa) la Jeune-Fille è nello stesso tempo il più lussuoso dei beni di consumo attualmente in circolazione, la merce-faro che serve a vendere tutte le altre, il sogno finalmente realizzato del più stravagante dei commercianti: la merce autonoma, che parla e cammina, la cosa finalmente vivente. Secoli di lavoro instancabile di generazioni di bottegai trovano il loro coronamento geniale nella Jeune-Fille».
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Qualche piccolissimo spirito, ha voluto leggere il testo (i testi) di Tiqqun come indicazione a considerare nemica la Jeune-Fille. Non ci pare così. Un cavallo di Troia non è "nemico" in sé. È chi lo pone, chi lo riempie di pericolo che è "nemico"... Il Potere-Mercato che, da perfetta forma dittatoriale, si è tutelato sviando i sentimenti: «Ci sono esseri che fanno desiderare di morire lentamente davanti ai loro occhi, ma la Jeune-Fille suscita soltanto la voglia di vincerla e di godere di lei».
Si è sviato tutto. Tutto è stato artatamente modificato per gli interessi dell'Impero: «Le autorità semiocratiche, che esigono sempre più pesantemente un consenso estetico al loro mondo, si vantano ormai di far passare per "bello" quello che vogliono. Ma quel "bello" non è altro che il desiderabile socialmente controllato».
Il Potere-Mercato ha predisposto "allettanti necessità" e posto tutti sotto queste. È il controllo totale, la schiavitù infinita che comincia dalla sorveglianza sui diritti biologici più elementari: «La paternità e la maternità costituiscono un modo come un altro, e non meno vuoto di sostanza di tutti gli altri, di rimanere sotto l'impero delle necessità». «La Jeune-Fille è la schiavitù finale, grazie alla quale si è ottenuto il silenzio degli schiavi».
Di un realismo "apocalittico". Da leggere.
Silvio Andrei (6 gennaio 2004)
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