著者: gianni morando 日付: 題目: [NuovoLaboratorio] Fw: verona città aperta? negato il diritto di esistenza a 50 rom
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To: <info@???>
Sent: Wednesday, August 31, 2005 11:53 AM
Subject: verona città aperta? negato il diritto di esistenza a 50 rom
> fate girare questo messaggio, fateci sentire il vostro appoggio: la città
> e la società "civile" di verona si sta mostrando del tutto indifferente a
> quanto sta accadendo
>
> DIRITTO DI ESISTENZA E DIRITTO DI ASILO: VERONA LI SOSPENDE
>
> Lunedì 29 agosto a Verona 50 Rom, per la maggior parte donne e bambini, si
> sono rifugiati nella Chiesa di S. Tommaso in pieno centro storico, a
> Verona.
> Hanno deciso di uscire dall'invisibilità e denunciare la loro situazione.
> Dopo due anni di "accoglienza" il Comune di Verona li ha scaricati e
> lasciati ad una sicura espulsione, vera e propria deportazione di massa
> prevista dalla legge Bossi-Fini.
>
> Infatti per queste 50 persone -nonostante gli fosse stato ripetutamente
> assicurato negli ultimi mesi- non c'è posto nel nuovo campo, in corso di
> allestimento, che ha aperto ieri (con ancora numerosi lavori in corso, con
> container di ferro e plastica da cantiere quindi non pronto ad una
> minimamente decente accoglienza) le persone che dopo la chiusura del
> campo di Boscomantico.
> Solo poche famiglie potranno accedere a questo campo lager (sembra più un
> CPT che un campo con tanto di doppio filo spinato e guardiola che vigila e
> decide chi entra e chi esce), dove prevarrà la logica del controllo
> anzichè il rispetto della dignità umana.
>
> Tutti gli altri verranno lasciati in mezzo ad una strada.
>
> L'Amministrazione Comunale di centro sinistra ha scelto la via dello
> sgombero e del numero chiuso come risposta alla presenza dei Rom sul
> territorio e al loro diritto ad una esistenza dignitosa.
> Chiediamo ai cittadini la solidarietà con queste famiglie Rom per troppo
> tempo illuse. E chiediamo il riconoscimento del diritto di asilo per chi
> non ha alternative dignitose per la propria vita.
>
> Oggi 31 agosto i rom sono ancora in chiesa, stanno ancora aspettando una
> soluzione dignitosa e il riconoscimento al loro diritto di esistenza.
>
> In una conferenza stampa di ieri hanno chiesto che un rappresentante del
> Comune si rechi in Chiesa per spiegare loro come mai, dopo tre anni di
> integrazione in un progetto sociale gestito dal Comune stesso e la
> promessa di essere trasferiti a breve nel nuovo campo si sono invece
> visti negare ogni possibilità di futuro.
> Attendono una risposta.
>
> No alle deportazioni, si al diritto di asilo.
>
>
>
>