[NuovoLaboratorio] da Luisa Morgantini

Nachricht löschen

Nachricht beantworten
Autor: Elisabetta Filippi
Datum:  
Betreff: [NuovoLaboratorio] da Luisa Morgantini
Care tutte e tutti,

vi invito a scrivere lettere di protesta contro la gravissima decisione
presa dal governo israeliano e dalla municipalità di Gerusalemme di
costruire un nuovo insediamento ebraico dentro il quartiere mussulmano della
citta vecchia, che viola ancora una volta il diritto e la legalità
internazionale ma che di fatto continua imperterrita con lo scopo di
annettere interamente Gerusalemme Est. Di seguito troverete tradotto
l´appello scritto e lanciato dall´ICAHD, il Comitato israeliano contro la
demolizione delle case. Inoltre troverete un esempio della lettera di
protesta da spedire.

Un abbraccio            Luisa Morgantini



===========================================

Il campo di pace israeliano chiede la cancellazione del nuovo insediamento
pianificato nel quartiere mussulmano di Gerusalemme.


Un altro atto illegale a Gerusalemme Est, fin¹ora tenuto nascosto, è stato
promosso dal governo israeliano e dalla municipalità di Gerusalemme: un
piano per costruire un nuovo insediamento ebraico nel quartiere mussulmano
della città vecchia vicino alla porta di Erode.


Recentemente il sotto-comitato del Comitato Locale per la Pianificazione e
la Costruzione di Gerusalemme ha confermato la costituzione di un piano
volto ad erigere un quartiere ebraico all¹interno del quartiere mussulmano
della città vecchia di Gerusalemme. Secondo quanto previsto dal piano, 30
case e una sinagoga verranno costruite per circa 150 persone. I
professionisti (Bimkom ­ Pianificatori per pianificare i diritti) mettono in
guardia sulle implicazioni di questo piano:


Il progetto proposto viola i principi basici della pianificazione edilizia
all¹interno della città vecchia:


1.      Principi di preservazione: per preservare la storia e l¹eredità 
della città vecchia, qualsiasi costruzione è limitata in altezza e 
prossimità alle mura della città stessa. Il piano proposto viola entrambi 
questi principi.


2.      La città vecchia è l¹area con maggiore densità di popolazione non 
solo per quanto riguarda Gerusalemme ma anche per ciò che concerne tutta 
Israele; questa densità di popolazione nel quartiere mussulmano è pari a 
182.7 persone per dunam (5-20 per dunam* in altre zone di Gerusalemme). 
Negli anni recenti i pianificatori hanno lavorato per trovare soluzioni 
viabili per decrescere e diluire la densità degli abitanti nella città 
vecchia. Qualsiasi nuovo progetto il cui scopo e quello di ospitare comunità 
esterne danneggerà in modo irreversibile e grave il lavoro in corso dei 
pianificatori.



3.      In aggiunta all¹alta densità vi è un ulteriore aspetto: modificando 
lo spazio aperto all¹interno della città vecchia, spazi che sono già di per 
se rari, si danneggerà seriamente anche il benessere delle persone che lì 
abitano.



Oltre ai difetti di pianificazioni e alle implicazioni ambientali che questi
comportano, riconosciamo inoltre il pericolo politico intriso nel piano
stesso. Costruire case per ebrei nel quartiere mussulmano comporta ampie e
gravi ripercussioni anche sulla delicata e complessa struttura sociale delle
città stessa. I palestinesi a Gerusalemme Est vivono in condizione di
disagio economico e sociale, quindi una presenza ebraica permanente in
questo quartiere porterebbe a provocazioni che aggraverebbero la crisi
sociale e politica in modo serio. Non solo questo, ma anche il fatto che il
piano proposto costituisce il subdolo proseguire di una coerente politica
israeliana il cui scopo è quello di violare l¹equilibrio tra palestinesi ed
israeliani a Gerusalemme, creando attraverso questa politica una maggioranza
ebraica nella Gerusalemme Est.


L¹aumento del controllo israeliano sulla terra palestinese a Gerusalemme Est
è unilaterale e illegale. Questa politica Israeliana sta violando il diritto
internazionale, che non riconosce l¹annessione di Gerusalemme Est, occupata
dal giungo del 1967. Questo, altro non è che un piano politico che dà nuovo
significato al termine "Gerusalemme unita", in quanto impedisce ogni
possibilità di negoziati politici che possano portare a una soluzione giusta
e condivisa per Gerusalemme.


La tua lettera o petizione potrebbe fare la differenza. Per favore scrivete
una lettera educata ma forte e determinata al:

Min. Interior (Ministro degli Interni) Ofir Pines, fax:
03-7632638/02-5666376, email pinespaz@???

Minister for Building & Infrastructure (Ministro per le Costruzioni e
Infrastrutture), Issac Herzog, fax: 02 584 7033 e 02 582 4111

Director of Jerusalem District Planning, (Direttore del Jersualem District
Palenning), Ruth Yosef: fax: 02 624 1986 o telefona allo 02 629 0216

Jerusalem Mayor (Sindaco di Gerusalemme) Uri Lupoliansky, Fax: 02 629 6014

Rabbi Yehoshua Pollak, Chairman, Municipal Local Committee of Building &
Planning

(Coordinatore del Comitato Locale per la Costruzione e la Pianificazione
della Municipalità): fax: 02 629 6178

Mandate inoltre email a Meir Margalit meir@??? saranno consegnate
personalmente alla Municipalità, mentre copie delle lettere possono essere
spedite a Bat Shalom (info@???) o ICAHD: Israeli Committee Against
House Demolitions (anjie@???) ­ Comitato Israeliano contro la
demolizione delle case



Firmatari della petizione:

AIC: Alternative Information Centre

Gush Shalom

Bat Shalom

ICAHD: Israeli Committee Against House Demolitions

Peace Now

Machsom Wacth

Ta¹ayush

* 10 Dunam equivalgono a 1 Ettaro


=====================================================
LETTERA DI PROTESTA

..........


I am writing this letter to express my deep disagreement and concern about
the decision taken by the Israeli Government within the Municipality of
Jerusalem concerning the plan to build a new Jewish settlement in the Muslim
quarter of the Old City. This plan is not only a violation of the
International law, which does not recognise Israeli annexation of East
Jerusalem, but it brings as well serious interconnected implications that
needs to be taken into account and that are here summarised.


The proposed plan violates the basic planning principles of all construction
in the Old City:



1. Principles of preservation: in order to preserve the history and heritage
of the Old City, any construction is limited by height and proximity to the
walls of the city. The proposed plan violates these two principles.

2. The Old City is the most densely inhabited place not only in Jerusalem
but also in Israel; this density in the Muslim Quarter is 182.7 capita per
dunam (5-20 capita in other neighbourhoods in Jerusalem). In recent years
planners have been working to find ways to decrease or dilute that density.
Any new project aiming to house external communities will badly harm the
planners¹ work.

3. In addition to the density, changing the open space, which is among the
extremely few open spaces in the Old City, into a housing area will
seriously harm the welfare of the people living there.

Besides the above planning defects and the environmental implications, I
recognize the political danger inherent in the plan. Building housing units
for Jews in the Muslim Quarter has far-reaching implications over the
delicate social fabric of the city. In this way you are preventing any
possibility for political negotiation for a just and joint solution in
Jerusalem.

Best regards