[Cm-roma] FIUMICINO: PISTA CICLABILE

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著者: Marco Pierfranceschi
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題目: [Cm-roma] FIUMICINO: PISTA CICLABILE
Alle 16:42, martedì 23 agosto 2005, cicloveeg@??? ha scritto:
> Buon per te che hai 3 biciclette e che non ti fai scrupoli di affrontare
> qualunque terreno. Però qui si parlava di COMODITA? nel pedalare, di
> FACILITAZIONI per il ciclista urbano.


Ok, ma non so quanto la "comodità" sia un argomento spendibile... o meglio non
so quanto la collettività possa e debba farsi carico delle scelte dei
singoli. La bicicletta in sé non è percepita come un oggetto associato al
concetto di "comodità", semmai il contrario... nel senso comune chi vuole
stare comodo viaggia in automobile o in moto.
Visto da fuori, appare paradossale che chi fa una scelta "scomoda" nel mezzo
che utilizza venga poi a pretendere la "comodità" dai costruttori di strade.
È un po' come se io scegliessi di andare a piedi e poi pretendessi i
"tapis-roulant" sui marciapiedi.

> Prendiamo ad esempio chi ha solo una bici (es. una vecchia bici da città
> non modificata) e la utilizza come mezzo per i vari spostamenti quotidiani
> (es. lavoro, studio, spesa, viaggi, etc). Continuando con l'ipotesi, se
> questa persona volesse usare quotidianamente la bicicletta nel nuovo
> percorso ciclabile sull'argine del Tevere, si troverebbe in breve tempo con
> "le ossa rotte" per le vibrazioni date dal percorso non asfaltato. Forse lo
> stesso problema ci sarà sul sentiero ciclopedonale Maccarese-Fregene.


Forse... vediamolo finito e poi decideremo.

> La mia precedente domanda era provocatoria; si costruiscono percorsi
> ciclabili solo per un utilizzo saltuario e con un tipo particolare di mezzo
> (MTB)?


No, io penso che si costruiscano percorsi riusando l'esistente, integrati con
l'ambiente circostante ed aperti ad un ventaglio di utilizzi, tra i quali la
bicicletta. Sono d'accordo con te che probabilmente non è il massimo in
termini di "efficienza trasportistica", ma qui si parla di piste in larga
misura extraurbane, sulle quali non si prevede una frequentazione quotidiana
del tipo casa-lavoro (poi, se ci sarà, tanto meglio...), una strada che
abbia, tra l'altro, un impatto ambientale minimo, anche estetico.

Tra l'altro, se ricordo bene, il buon Giobbo (che non so perchè non posta
più...) andava al lavoro a Pomezia attraversando il parco di Decima, e quelle
non sono certo strade asfaltate, quindi la cosa è fattibile.

Poi se tu o chi altri vi incaponite ad usare bici da corsa coi copertoncini da
17mm e ruote ultra-alleggerite (leggi: ultra-delicate), beh, nessuno ve lo
impedisce, ognuno sceglie in piena libertà le limitazioni che vuole
infliggersi... tuttavia non sono molto convinto che altri debbano farsi
carico delle vostre scelte.

> 3. Per la progettazione degli itinerari ciclabili devono essere tenuti
> inoltre presenti, in particolare, i seguenti elementi:
>
> a) nelle opere di piattaforma stradale: la REGOLARITA? DELLE SUPERFICI
> CICLABILI


Anche qui, mi sembra, non si parla di "tavoli da biliardo"... la bicicletta è
stata inventata in epoche in cui l'asfalto era ancora ben là da venire.
Ovviamente non mi sentirei di avallare piste ciclabili costruite sul modello
del basolato romano dell'Appia Antica, ma da qui a pretendere di asfaltare un
percorso a ridosso di un'area ad alto valore naturalistico, se permetti, ce
ne corre. Considerando anche che più sarà agevole e più sarà infestata da
motorini e motorette di vario tipo... :-(

Ciao

-- 
Marco Pierfranceschi
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