Re: [Cerchio] Re: Fw: Ecco il terrorismo liberale! ovveross…

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著者: clochard
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題目: Re: [Cerchio] Re: Fw: Ecco il terrorismo liberale! ovverossia totò e peppino alle crociate!
Sarebbe da rifletterci meglio, ma da qualche tempo, pur avendo sempre
aborrito la logica del tanto peggio/tanto meglio, penso anch'io che i vecchi
discorsi, pilastri dell'operaismo, sulle maggiori e più favorevoli
possibiltà di lotta nei punti più alti dello sviluppo capitalistico e dentro
le loro poltiche inclusive, comincino a mostrare la corda. E che forse è
preferibile avere di fronte Bush piuttosto che Clinton: lo scontro è chiaro
e irreconciliabile, le posizioni nitide, il tizzone sotto il sedere del
proletariato (o, diciamocelo sinceramente, delle sue "minoranze agenti")
costante. Di fatto constatiamo (anche nello scenario italiano) che il nemico
socialdemocratico in sella comporta invece narcosi sociale.
E' poi vero che qualunque politica "seria", specie se di classe, deve
confrontarsi, al di là delle baggianate sulla "sovversione senza prendere il
potere", con il "progetto", la "decisione", le "scadenze".
Walter Benjamin amava dire che nel lungo periodo tutto è perduto con
l'immagine del "tagliare il filo che brucia prima che la scintilla arrivi
alla dinamite". Convengo poi che per tagliare il filo prima che il capitale
perisca di propria mano, invece che per mano del proletariato, trascinando
nella rovina l'intera specie (e siamo maledettamente vicini a questa
soglia!!!), sono desiderabili ottimismo e aggressività militanti.
Ciao e grazie per il rilancio!

enrico

----- Original Message -----
From: <marku@???>
To: <movimento@???>
Cc: <cerchio@???>
Sent: Tuesday, August 23, 2005 11:43 PM
Subject: [Cerchio] Re: Fw: Ecco il terrorismo liberale! ovverossia totò e
peppino alle crociate!


>
> Fw: Ecco il terrorismo liberale! clochard
>
>    * From: "clochard" <spartacoh@???>
>    * To: <movimento@???>, "wlib"
> <libertari@???>,"libertari-inv"
> <libertari@???>,<ternisocialforum@???>
>    * Subject: Fw: Ecco il terrorismo liberale!
>    * Date: Tue, 23 Aug 2005 15:57:36 +0200

>
>
> ----- Original Message -----
> From: "Claudio" <clatull@???>
> To: "geopolitica" <Lista_di_Geopolitica@???>
> Sent: Monday, August 22, 2005 11:39 AM
> Subject: [Geopolitica] Ecco il terrorismo liberale!
>
>
> Cr*,
>
>
>
> Ecco il terrorismo liberale!
> Come John Locke ha ucciso Juan Carlos de Menezes
>
> Ezequiel Adamovsky
>
>


> replico a questa mail perchè per come io la vedo, mi sembra più che
> un'analisi
> critica di un omicidio a scopo intimidatorio, il piagnucolio di un social
> demokratico che un giorno si alza e si accorge che il bel mondo di una
> volta è
> finito per sempre.
> accidenti accidentaccio anche nella perfida albione ci sono poliziotti
> razzisti che adocchiato il meticcio non ci pensano su due volte e
> attenendosi
> agli ordini ricevuti scarica in testa al malcapitato l'intero caricatore.
>
> Cazzo ma secondo voi perchè se per due ore sono riusciti a nascondere gli
> attentati parlando di scoppi accidentali ora dopo dieci minuti sparano in
> mondovisione la notizia che un terrorista è stato ucciso nel metro?
>
> o erano praticamente certi ed hanno effettuato uno semplice scambio di
> persona
> o volevano dare al mondo stesso un segnale che ora la situazione la
> prendono
> in mano i servizi di sicurezza, e la politika fà necessariamente un passo
> indietro.
>
> Avete sentito scandalo nell'establishment di una parte o dell'altra per
> l'uso
> preventivo dell'omicidio, logica conseguenza dell'uso preventivo della
> forza.
>
> No per il semplice fatto che i demoni che li possiedono vivono nel terrore
> paranoico che gli tolgano il cadreghino da sotto il culo, la disperazione
> sicurezza prende il sopravvento sulla razionalità per il solo fatto che i
> kamikaze non erano ali babà ed il feroce saladino ma cittadini inglesi di
> passaporto cresciuti nelle loro town, gente che un giorno decide il grande
> salto e fanno scoppiare dall'interno il ventere marcio di moby dick che
> trascina con sè oltre gli stessi autori anche vite metropolitane
> innocenti,
> le sicurezze plurisecolari di uno stile di vita e di un modello di società
> fortunatamente ormai alla frutta.
>
> Usciamo ora anche noi dal guscio della legittimità demokratika,
> abbandoniamo
> l'uso del pietismo ignavo nè con gli stati nè con i kamikaze, smettiamo
> d'inseguire il restringimento delle finte liberalità che queste sconce
> demokrazie ogni giorno bipartisanamente si rimangiano in nome della
> sicurezza
> (in primis quella di lor signori).
>
> La demokrazia parlamentare occidentale è la più grossa pigliata per il
> culo
> per il proletariato, ridotto a massa acefala, strangolata dal consumismo e
> ubriacata dal populismo dei teknocrati di turno.
>
> La festa economica è finita, già oggi tutti gli stati canaglia occidentali
> non
> possono più garantire neanche lontanamente i livelli di welfare che le
> lotte
> sociali di milioni di persone avevano garantito.
>
> finita quindi la torta come d'incanto si spezza la pace sociale e ci
> mancherebbe altro che questa si mantenga con il nostro appoggio in nome
> dell'occidentalià attacata dal mostro troglodita con il corano in una mano
> e
> la scimmitarra nell'altra.
>
> Mi sembra quindi chiaro che vi/ci stanno prendendo per il culo, per non
> affrontare il temibilissimo nemico interno spostano l'attenzione su quello
> esterno, che altro non è che la fase cosciente del proletariato che essi
> stessi hanno prima armato per dividere ed ora si ribella.
>
> Ebbene sì chiunque tranne i sette grandi e le loro coorti di tecnokrazie
> capitalimperialistiche, due o tre fautori dell'ultraliberismo, l'industria
> degli armamenti, le gerarchie militari, il debito pubblico del grande
> satana e
> quell'imbecille del nano nanomafioso (credeva l'imbelle di partecipare
> alla
> guerra dei sei giorni) e in ultimo la benedicente mano di b16 che bombarda
> col
> vangelo, tutti si diceva avevano previsto il precipitare dell'intero globo
> al
> divampare della guerra.
>
> La guerra è iniziata e non terminerà domani anzi se è vero che alla fine
> della
> guerra scoppia sempre la pace è altrettanto vero che la guerra chiama
> guerra a
> cominciare da siria? iran? e tutte le repubbliche caucasiche in perenne
> ebollizione a chi le lasciamo? l'imperialismo economico (per ora) cinese
> sarà
> fattore di sviluppo capitalistico per l'occidente o ne sarà causa di
> decadimento?
> la russia superpotenza militare si farà spolpare dai nuovi capitalisti e
> si
> aggregherà al malridotto carretto eurostatunitense o farà da stampella
> armata
> ad una delle nuove superpotenze economiche (le confinanti cina ed india ad
> esempio)?
>
> Mi pare che il quadro per quanto approssimativo sia abbastanza inquietante
> e
> per dirla tutta mi pare di scorgere o un sanguinosissimo ridimensionamento
> economico e storico del grande satana o a seconda della strategia scelta
> il
> proseguimento della guerra infinita per cercare di svenare economicamente
> le
> potenze concorrenti (vedasi il prezzo petrolio per ora deciso tra londra e
> new
> york).
>
> Smettiamo quindi di piangerci addosso per ridicoli e falsi restringimenti
> demokratici, io parto dal presupposto che il mondo dopo l'11/9 è un posto
> senz'altro migliore, pieno di aspettative internazionali di riscatto,
> dove
> masse infinite di proletari possono senza il freno inibitore di
> politikanti un
> tanto al kilo, strappare o perlomeno tentare di togliersi il giuogo che
> stato
> e/o chiesa avevano loro fatto indossare come se fosse corona di
> vincitore.
>
> lasciamo le paure agli avanguardisti dell'occidentalità, ai piduisti in
> carriera governativa, ai sinistri di governo e d'opposizione, ai celerini
> di
> ieri ed agli squadroni della morte di domani, ai sindacal scippatori e ai
> komunisti da operetta, ai teokrati sessuofobici ed agli amici degli amici
>
> Partiamo noi avvantaggiati dalla fine del socialismo reale e della sua
> ideologia statusquochista, se ieri la speranza era di non morire
> demokristiani
> oggi il desiderio è quello di sempre, morire il più tardi possibile da
> uomini
> liberi.
>
>
> "anche quel giorno martin buonsenso si alzò presto ed uscì per lavorare,
> percorse cento metri e come sempre svoltò quando davanti a sè vide un uomo
> che
> correva a perdifiato inseguito da tre uomini in divisa;
> quando gli fu d'appresso l'uomo che senza meno non consceva senza fermarsi
> gridò:
>
> ehi martin ehi martin presto corri anche tu e dì a tutti che è
> incominciata la
> rivolta.
> bastò un secondo e anche martin senza sapere nenche bene lui come e perchè
> si
> trovò a correre a perdifiato ed a gridare la stessa cosa a chiunque si
> parasse
> davanti........................."
>