Dal sito di Beppe Grillo;
www.beppegrillo.it
22 Agosto 2005
Pecunia olet
Giornate mondiali della gioventù (GMG) a Colonia, bagno di folla
(soprattutto italiana) per Benedetto XVI.
Del resto da mesi il vertice della Cei stava preparando lavvenimento,
aiutato economicamente da sponsor eccellenti. Ma alcune di queste
sponsorizzazioni hanno irritato una parte del mondo cattolico.
Tanto che alla vigilia dellevento tedesco, le riviste Mosaico di Pace,
Missione Oggi e Nigrizia hanno denunciato la presenza ingombrante della
Banca di Roma, istituto del gruppo Capitalia al primo posto tra i maggiori
sostenitori del commercio di armi.
Cosè successo? Che in tutte le parrocchie italiane, per promuovere la
manifestazione di questi giorni, era arrivato un drappo-striscione (mt 1,90
x 0,70) del servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, che
annunciava la Giornata Mondiale della Gioventù.
La richiesta era che fosse esposto all'interno o all'esterno della chiesa,
comunque in luogo visibile e frequentato anche per la preghiera o per
incontri vari.
Oltre allimmancabile Tim e ad altre aziende, compariva in bella vista anche
il logo della Banca di Roma.
Le tre riviste cattoliche si sono chieste, innanzitutto, se era proprio
necessario dover esporre in Chiesa (e per un paio di mesi) striscioni con
pubblicità varie.
Ma, soprattutto, se era necessario chiedere aiuto allistituto di credito
che, in base alla Relazione che la Presidenza del Consiglio è tenuta ad
inviare annualmente al Parlamento sullimport ed export di armi, risulta
aver fornito, nel 2004, i propri servizi per l'esportazione di armi
dall'Italia per oltre 395 milioni di euro, ricoprendo oltre il 30% delle
transazioni e accrescendo la propria attività nel settore rispetto al 2003,
anno nel quale aveva svolto operazioni per oltre 224 milioni di euro.
Il documento firmato Mosaico di Pace, Missione Oggi e Nigrizia, e diffuso
nei loro siti, ha scatenato reazioni e prese di posizioni dure.
In particolare dal Comitato italiano per il sostegno economico alla GMG, che
ha criticato lintervento delle riviste.
Tuttavia, in mezzo a tante parole (i papaboys nel loro sito hanno
criticato quella sponsorizzazione), ci sono stati anche gesti significativi
di parroci e associazioni che, armati di forbici o pittura coprente, si sono
dati da fare per eliminare il nome della "banca armata" dal drappo giallo e
arancione della GMG.