[NuovoLaboratorio] la seconda vita di pera

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Szerző: ANDREA AGOSTINI
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] la seconda vita di pera
dall'unità 22-08-2005


La seconda vita di Pera XVI, ex laico ed ex anticIe

MARCO TRAVAGLIO

C è stato un momento in cui, nella diretta di Sky sull?ome ha di Peratzinger XVE al Meeting, gli eventuali telespettatori hanno trattenuto il fiato. Ammutoliti come le rnigliaia di giovani ciellini rapiti nella grande sala in attesa della Rivelazione. E stato quando il ragioniere che presiede il Senato s'interrogava sui «fondamenti morali della nostra società» e domandava pensoso: «Dove trovarli? E come?». Lunga, interminabile pausa carica di tensione. L?ora era grave, l?emozione si tagliava col coltello, gli astanti rinunciavano financo a deglutire per non perdersi una sillaba del Verbo peresco. Uno normale ne avrebbe profittato per suggerire: «Magari, se cerchi la morale, prova a non frequentare Berlusconi, Previti e Dellutri, Non che sia risolutivo, ma aiuta». Invece nessuno ha fiatato: si tratta pur sempre di giovani ammaestrati atletica da Andreotti e Forrnigoni.

Certo non devessere facile la vita del Pera, Con tutte le reincarnazioni che ha subìto - craxiano e antieraxiano, giustizialista e garantista. anticlericale e clericale - è costretto continuamente a resettare il passato, per cancellarne ogni traccia dalla mente e dagli scritti. Basta un nonnulla, un attimo di distrazione, per farsi scappare qualche frase, qualche Concetto della vita precedente. Senza contare il rischio che un collaboratore burlone o infedele gli passi i fogli di un discorso di qualche anno fa. Immaginiarno la scena del ragionier Pera che, sopite le prime standing ovations del popolo cieIlino, arringa per sbaglio con una filippica del periodo rosso: «Come alla caduta di altri regimi, occorre una nuova Resistenza e poi una vera. radicale impietosa epurazione» E l trasformisrno, i! vino vecchio in otri vecchi, tirare a campare. . Per queste figure logorate dall?uso, è venuta l?ora di inaugurare la serie ?visti da lontano?... Devono pagare il conto per ciò che han fatto o omesso di fare. Abituati all?arte sopraffina del riciclaggio. i vecchi marpioni Dc (e gli ex giovani recentemente rimpinzati dei voti rubati ai vec chi) non si sono accorti che il muro di Berlino era caduto addosso a chi l'aveva eretto, ma anche a chi vi si nascondeva e faceva ogni genere di traffici approfittando dell'impunità offerta dalla sua ombra» (16-4-92). Immaginiamo Pera che, sovrappensiero, ripetc una memorabile rivelazione al Tg2: «La sera, quando sono solo a Palazzo Madarna, mi piace mangiare in mutande» (2 1-10-2002). 0, inavvertitamente, torna per qualche istante il mangiapreti di prima: «Non dobbiamo infilare Dio nella Costituzione europea o inseguire su tutto le posizioni della Chiesa» (L?Espresso. 5-12-2002). E dà lezioni di anticlcricalisrno agli sbigottiti seguaci di don Giussani, esaltando il «perché non sono cristiano» di Bertrand Russel:

«Per essere anticlericali bisogna sentire la dignità della propria identità e delle proprie idee e, quando occorre, avere il coraggio di impugnare una spada per contrastarne un?altra... Il laico crede solo nelle proprie idee e nella propria coscienza... Rispetta la tua coscienza, non avere altra tutela fuori di te». Un comandaniento che «vale anche contro Dio» (?L?identità degli italiani?, Laterza, 1998). Figuriamoci se ieri, mentrc Pera csaUava i «valori ìrrinunciabili della vita e della farniglia»,una perfida rnanina gli avesse passato il suo discorso ai Riformatori pannelliani del ?94: «Non si può esser liberaldeniocratici e al contempo restrittivi su divorzio e aborto» (10-4-94). 0 uno dei suoi attacchi alla Chiesa: «Non si risolve il problema decretando d?autorità che un embrione è una ?persona umana?. Davvero mons. Sgreccia vuoi farci credere che prelevare il seme in un modo o in un altro è moralmente rilevante? La morale dipende da come si eiacula? Nostro Signore non guarderà le nostre intenzioni piuttosto che rovistare sotto le nostre lenzuola?»

I vecchi cronisti sportivi ricordano quel collega che un mercoledì sera, poco prima della fine del derby Milan-Inter, aveva appena terminato di dettare il suo resoconto sulla tonante vittoria del Milan, quando l?Inter, in zona Cesarini, segnò due gol e ribaltò il risultato. Non avendo voglia né tem podi riscrivere i pezzo, il cronista richiamò lo stenografo e intimò: «Dove ho scritto Milan metti Inter e viceversa». Ecco, il ragionier Pera potrebbe fare così. «Dove ho scritto Craxi, metti Borrelli. Dove ho scritto Borrelli, metti Berlusconi. Dove ho scritto ateo, metti cristiano. Dove ho scritto Voltaire, metti Ratzinger». Secondo dove tira il vento. Perché lui non è un Neo-con, e nemmeno un Teo-con. Lui un Meteo-con.
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