[Incontrotempo] oggi come ieri NO ALLA GUERRA

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Appello per la mobilitazione del 10 -11 settembre per il ritiro immediato delle truppe d'occupazione occidentali in Iraq e ovunque senza se e senza ONU.



Le realtà di movimento che hanno dato vita alla manifestazione del 19 marzo 2005 a Roma e poi alla mobilitazione per contestare la parata militare del 2 giugno hanno lanciato l'appello riportato più sotto che chiama iniziative di opposizione alla guerra e al militarismo per i giorni 10 e 11 settembre.



Gli ulteriori attentati di Sharm el Sheik, l'esecuzione a freddo del giovane brasiliano a Londra e le crescenti misure repressive e liberticide attuate da tutti i governi europei, confermano l'urgenza di rafforzare la protesta contro il prosieguo delle occupazioni militari in Iraq ed in Afghanistan in nome dell'"esportazione della democrazia".

Oramai la guerra che noi occidentali abbiamo portato in vari paesi non riguarda solo popolazioni lontane ma inevitabilmente ritorna con i suoi effetti devastanti anche nel cuore delle metropoli, mentre le classi dirigenti utilizzano tali reazioni per procedere ad una militarizzazione crescente dei territori occidentali, ad una restrizione dell'agibilità politica che ha lo scopo di criminalizzare ogni opposizione alla politica imperialista portata avanti dai governi occidentali.

Ed è sempre in nome della esportazione della democrazia occidentale della difesa dei diritti dei popoli che si procede ad un ulteriore riarmo, che si attrezzano pezzi di territorio per utilizzarli come basi di partenza ed di comando di quelle missioni che beffardamente e provocatoriamente si continuano a definire "umanitarie".

Su queste basi ed in continuità con l'impegno che ha caratterizzato le varie realtà napoletane contro la guerra infinita, si è deciso di far proprio l'appello sotto riportato e di dare un contributo significativo alle iniziative previste dall'appello stesso.

In particolare, in un primo incontro tenutosi presso la sede dei Cobas napoletani lo scorso 20 luglio, si è deciso di organizzare una forte partecipazione all'assemblea del 10 settembre a Roma che intende denunciare il tentativo di proseguire e giustificare la politica di occupazione dietro le ipocrite insegne dell'ONU, tentando di spacciarlo come un organismo al di sopra delle parti e non quale esso è sempre stato: uno strumento in mano alle grandi potenze per trovare un equilibrio ai loro appetiti imperialistici e di legittimazione internazionale di quella stessa politica.



Per il giorno 11 settembre si è deciso di tenere una manifestazione interregionale a Napoli in contemporanea ad altre che si terranno in altre parti d'Italia per dare visibilità e voce all'opposizione senza se e senza ma alla guerra infinita.

La mobilitazione avrà al centro non solo il rifiuto delle occupazioni militari all'estero e la richiesta del ritiro immediato delle truppe, ma anche l'opposizione al clima liberticida e xenofobo che si cerca di veicolare dietro le insegne della lotta antiterrorismo.

La scelta di Napoli come una delle piazze suggerite dagli stessi promotori dell'appello è legata anche all'importanza che tale territorio va ulteriormente assumendo nell'ambito della strategia della guerra infinita dell'occidente.

In autunno sarà completato infatti il trasferimento del comando navale Usa precedentemente stabilito a Londra, che si andrà ad aggiungere al comando Nato di Bagnoli, all'aeroporto militare di Capodichino e ai vari altri insediamenti militari Nato ed italiani che stanno trasformando la Campania in una portaerei dei paesi occidentali per i progetti di aggressione verso i paesi del sud del mondo.

Per stabilire le modalità di questa manifestazione del giorno 11 settembre si è deciso di convocare il giorno 5 settembre alle ore 16,30 un'assemblea di movimento presso la Sala Santa Chiara a cui si invitano tutti i singoli e gli organismi che intendono continuare a manifestare la propria opposizione contro la guerra infinita per costruire insieme la giornata dell'11 settembre nella nostra città.

A questo primo incontro erano presenti: rappresentanti del Comitato napoletano contro la guerra e del Comitato per la smilitarizzazione, Confederazione Cobas, Federazione regionale Rdb/Cub, Area Antagonista Campana, Laboratorio Insurgencia, Collettivo Internazionalista, Collettivo No Border, Red Link.





LA GUERRA PROSEGUE, NON CESSEREMO DI LOTTARE CONTRO LA GUERRA



APPELLO PER LA CONVOCAZIONE DELLE INIZIATIVE DEL 10-11Settembre



I tragici attentati di Londra hanno ridato fiato ai cultori della guerra preventiva/globale e a quanti sostengono che la guerra, lungi dal fermarsi, deve estendersi ed approfondirsi per estirpare il "terrorismo".

In realtà ciò che opera non è una presunta "spirale guerra-terrorismo" ma una terrificante guerra che sta dilagando dappertutto nel mondo. Il sistema guerra sta mietendo ovunque sempre più vittime civili : il vastissimo movimento per la pace a carattere mondiale, prova identico orrore e ripulsa per i morti di Londra come per quelli di Falluja, nè considera un morto "occidentale" più importante di un morto iracheno o palestinese o afgano. E' prevedibile che gli Usa e il coro di guerrafondai vorranno trarre ancora più vantaggi in vista del prossimo 11 settembre, quando gli attentati delle Twin Towers verranno usati non solo per giustificare bensì per estendere la guerra permanente contro la "ferocia del terrorismo". In tale quadro, per la prima volta l'11 settembre è purtroppo anche la data di convocazione della marcia Perugia-Assisi, indetta dalla "Tavola della pace", marcia che in altre occasioni aveva visto realizzarsi una vasta mobilitazione unitaria contro la guerra. La pessima scelta di far coincidere la manifestazione proprio con tale data-simbolo, la centralità data dai promotori, nelle parole d'ordine e nel materiale di propaganda, alla "lotta al terrorismo"- che diviene l'obiettivo principale mentre sparisce la richiesta di ritiro immediato delle truppe dall'Iraq - e l'enfasi ossessiva su un inverosimile "riprendiamoci l'ONU" - che vorrebbe far credere che l'ONU sia stato in passato "nostro" e che possa diventare uno strumento democratico di governo del mondo - realizzano una indicazione ambigua e sbagliata che rende impossibile la partecipazione di quanti ripudiano la guerra " senza se, senza ma". Mentre consente al gruppo dirigente del centrosinistra, ai Fassino,D'Alema,Rutelli,Marini,Prodi,.di legittimare la politica che passa per il graduale ritiro delle truppe per permettere il passaggio sotto le bandiere Onu dell'occupazione irakena; una Onu recuperata e disponibile per " nuove missioni umanitarie".

Di questo scivolamento neogovernativo, dell'irriformabilità dell'Onu, della necessità di rafforzare e articolare una campagna permanente contro il "sistema Guerra",di rifiuto del "pacchetto di leggi emergenziali e liberticide"( più fermo di polizia, più arresti e CPT), ne parleremo nell'Assemblea Nazionale, che proponiamo per il 10 settembre a Roma al vasto arco di forze componenti il movimento nowar.

Dopo Londra, la maggioranza del popolo italiano è ancora più convinto dell'uscita dai teatri di guerra e del ritiro delle truppe dall'Irak , come del resto della necessità di realizzare concreti ponti di pace ponendo fine al riarmo e alle basi militari, dove si scoprono una quantità enorme di armi atomiche installate e pronte a colpire , a distruggere, a cancellare noi ed altri popoli. L'11 settembre 2005 deve poter simboleggiare un autentico messaggio di pace, l'indicazione senza ambiguità di una forte repulsa della guerra attraverso la mobilitazione per il disarmo nucleare e convenzionale, per lo smantellamento delle basi, per la chiusura e riconversione delle fabbriche d'armi.: facciamo in modo che a Camp Darby, come a Taranto, La Maddalena; Quirra, Sigonella, Pisignano, Aviano, Gaeta, Napoli,.. Il popolo della pace torni a manifestare con passione e determinazione.



Confederazione Cobas,Comitatio Nazionale per il ritiro dei militari italiani dall'Irak, Rete dei Comunisti, Action, Red Link, Contropiano....



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