Auteur: Federazione Anarchica Torinese Date: Sujet: [Cerchio] Torino: la pace olimpica la guerra sociale
Giovedì 28 luglio tutti in piazza per la liberazione degli antifascisti arrestati!
Appuntamento alle 19,30 al Fenix sgomberato
c.so s.maurizio angolo via rossini
Di seguito il testo del volantino che distribuiremo alla manifestazione
Viviamo in un paese in guerra, viviamo in un mondo in guerra.
Truppe italiane sono schierate in Iraq e Afganistan, le chiamano missioni di pace ma sono operazioni di guerra, dove c'è chi combatte, uccide e muore. In nostro nome anche se in tanti, tantissimi abbiamo detto no.
In questa guerra, come in tutte le guerre schifose che gli stati ed i potenti ingaggiano tra loro, a morire sono soprattutto i civili, quelli senza nome che crepano a centinaia in Iraq e Afganistan, quelli con un nome e una foto ma con eguale destino che sono morti a Madrid, a Londra, a Sharm el Sheik
In questo mondo, c'è una città che si chiama Torino. In questa città il sindaco di "sinistra" vuole proclamare la "pace olimpica". Perché qui, tra il fine corsa della Fiat e la follia del treno ad Alta Velocità sta per arrivare il baraccone olimpico, quello dei soldi pubblici per profitti privati, una vetrina verso le elezioni del 2006.
Una vetrina che niente e nessuno deve sporcare.
E allora? Il sindaco appartiene ai DS, quelli delle bombe sulla Jugoslavia, quelli che votano per le truppe in zona di guerra, quelli che hanno aperto i CPT-lager per migranti, quelli del lavoro interinale e dello sfruttamento selvaggio, quelli che il futuro di Torino lo scrivono al tavolo di Luca Cordero di Montezemolo. È gente, lo sappiamo bene, che chiama pace la guerra. La guerra esterna e quella interna. E allora il buon Chiamparino ha proclamato la pace.
Lo ha fatto il 19 giugno quando ha sottratto dalle mani il manganello al (post) fascista Ghiglia ed ha condannato gli antifascisti che il giorno prima avevano subito cariche, botte ed arresti per aver preteso di manifestare nel centro di Torino. Neanche una parola in una città che ad ogni angolo di strada ha la lapide di un partigiano "morto per la libertà" per i due anarchici accoltellati una settimana prima da una squadraccia fascista. Molte troppe parole invece contro i centri sociali e le case occupate, posti dove il Fenix dove uno striscione ricordava che "lo stato uccide", contro i valsusini che vogliono ostacolare il progresso e sono "populisti e conservatori", contro gli operai Fiat che fischiano le Olimpiadi, contro tutti coloro che lottano perché questo mondo di galere, ingiustizie, oppressione e sfruttamento ceda il posto ad una società libera e solidale.
Puntuale all'appello del potere politico si è presentata la magistratura, il ben noto Tatangelo che già si era accanito contro i due anarchici arrestati il 18 giugno, prepara il suo teorema. L'operazione scatta il 20 luglio, 4 anni esatti dall'assassinio di Carlo Giuliani, una data scolpita nella memoria e nel sangue di chi ha imparato in un solo meriggio d'estate che "lo stato uccide" e "non ci sono poteri buoni".
17 inquisiti, sette arresti e lo sgombero del Fenix. Le accuse sono da brivido: devastazione e saccheggio come per i responsabili del disastro del Vajont, che ha seppellito 3.500 persone e tre paesi. Gli antifascisti, equiparati ad un esercito di lanzichenecchi calati in città per distruggere e saccheggiare, rischiano per questa sola imputazione da 7 a 15 anni di carcere. Si sfiorerebbe il ridicolo se con questa farsa non fossero state chiuse in galera 7 persone, colpevoli di aver manifestato contro il fascismo ed il razzismo di stato.
La pace olimpica è iniziata.
La "pace" olimpica che vuole il sindaco, che vogliono tutti i poteri forti in città, consiste nel tappare la bocca a tutti coloro che denunciano gli sprechi del baraccone olimpico, serve a tappare la bocca a chi si è schierato apertamente a fianco del valsusini in lotta contro la TAV, serve a tappare la bocca a chi si oppone alla mostruosità dei CPT, le prigioni amministrative per migranti.
Ma c'è un'altra Torino.
È la Torino bugianen, quella che a piè fermo resiste al fascismo che avanza, alla devastazione ambientale, alle leggi razziste ed ai CPT, allo sfruttamento selvaggio degli uomini e della natura, alla chiusura di spazi di libertà.
È la Torino che non ci sta e dopo il corteo indetto dalla Federazione Anarchica Italiana il 2 luglio per la liberazione dei due anarchici arrestati il 18, torna ancora in piazza a viso aperto per dire ai torinesi spaventati dalle balle dei politici e dei giornali che la pace del sindaco ha il volto della guerra, della guerra sociale. Una guerra in cui i fascisti colpiscono, la polizia reprime, la magistratura incarcera, il potere politico ed economico incassa. Per dire che gli squadristi scorazzano per la città, che la libertà di manifestare è impedita, che l'antifascismo non si arresta.
Fuori gli antifascisti dalle galere!
Tobia, Mauro, Andrea, Darco, Manu, Sacha, Fabio liberi subito!
Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46