[NuovoLaboratorio] Liberazione su l20 luglio

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Autor: antonio bruno
Data:  
Assumpte: [NuovoLaboratorio] Liberazione su l20 luglio
Così la polizia di De Gennaro organizzÚ la mattanza
G8 di Genova
Vittorio Agnoletto
Tra gli imputati per le violenze della Diaz del luglio 2001, mancano ancora
i principali responsabili: De Gennaro, Scajola, Fini, Berlusconi.

´E' fin troppo facile prevedere l'eventualità che i giovani poliziotti,
magari inesperti o esausti dopo giorni di "veglia", se isolati possano
reagire sparando, realizzando così il sogno di chi sicuramente "cerca il
morto" per dimostrare che l'Italia del luglio 2001 è retta da un governo
autoritario e dispoticoª.

Queste esatte parole sono contenute in un documento datato 28 maggio 2001
che, secondo il prefetto Arnoldo Barbera (deceduto nel 2002), sarebbe stato
"rinvenuto sul marciapiede posto all'incrocio tra via della Vite e via del
Corso" a Roma nella mattinata del 5 giugno 2001 da "personale della polizia
di Stato".

Lo stesso prefetto Barbera il 6 giugno 2001 scrisse una lettera riservata
(protocollo 224/A, 2/6238/R) al comandante generale dei carabinieri e a
quello della Guardia di Finanza avente per oggetto "reinvenimento di un
documento afferente al G8". Barbera concludeva la lettera scrivendo: ´Si
allega copia dello scritto con preghiera di concorrere alle investigazioni
tese a individuare la fonte di disinformazione che propaga notizie
allarmisticheª.

Ma gli eventi successivi dimostrarono invece come quanto previsto in quel
documento si avverÚ drammaticamente: non uno ma diversi tutori dell'ordine
spararono in quel giorno a Genova e uno di loro uccise Carlo Giuliani.

Non sappiamo se fu un "giovane" carabiniere Placanica o qualcuno pi˜ avanti
con l'età e ben pi˜ elevato per ruolo e grado: il processo per la morte di
Carlo infatti non ha mai potuto svolgersi.

Il documento ritrovato descrive e critica le scelte che saranno poi
realizzate dai vertici delle forze dell'ordine: ´lasciare Genova "aperta"
difendere con ogni mezzo la "zona rossa", opzione alla quale lavora
l'attuale governo, appare totalmente suicida. Infatti in questo modo
l'iniziativa viene lasciata tutta nelle mani di chi vuole trasformare
Genova in un campo di battaglia, mentre sul fronte difensivo mancano idee
chiare, un unico centro di comando...ª.

L'estensore della informativa suggerisce di ´aprire un tavolo di
discussione con i rappresentanti dell'ala pacifica del popolo di Seattle,
di consentire a una delegazione del Genova Social Forum di avere uno spazio
d'espressione all'interno dei lavori del verticeª; ma conclude sconsolato:
´... risorse finanziarie (nda) sono finora canalizzate esclusivamente nella
stesura dei rapporti idonei soltanto a consentire ai loro estensori e ai
rispettivi capi di poter dire, dopo, "noi l'avevamo detto"ª.

Una denuncia/previsione forte, sufficientemente precisa e puntualmente
avveratasi, scritta da una persona certamente molto ben informata, che per
la specificità del linguaggio che usa sembra essere inserita negli alti
livelli delle nostre forze dell'ordine o dei nostri servizi segreti, con
convinzioni politiche certamente non di sinistra, come si evince da alcune
considerazioni presenti nel testo.

Il giornalista Gennaro De Stefano che, attraverso la sua attività
professionale era venuto in possesso di tali materiali, viene accusato di
ricettazione e di rivelazione del segreto d'ufficio; il giornale per il
quale lavora Gente viene perquisito il 16 agosto 2004.


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Ancora una volta in piazza Alimonda per ricordare quel tragico G8 del 2001
Genova, quattro anni fa fu ucciso Carlo Giuliani
Checchino Antonini
Genova Nostro inviato
´Si dovrebbe lavorare per far tornare i movimenti a Genovaª dice Antonio
Bruno nel foyer del Teatro della Corte. Bruno è un rosso-verde storico di
Genova, lavora con il comitato Verità e Giustizia. E' uno di quelli che c'è
sempre. Come tutti quelli che ieri sono passati alla mostra
"Ri-costituente" una sorta di medicina della memoria somministrata nel
quarto anniversario delle giornate del luglio 2001. Ci sono sempre anche
quelli che al mattino erano davanti la prefettura di Genova a reclamare il
ritiro delle truppe dall'Iraq anzichÈ il rifinanziamento della loro
missione. Sempre, come gli altri che contemporaneamente, seguivano a
Palazzo di Giustizia l'ennesima udienza del processo contro 26 manifestanti
di quel luglio inseguiti da allora dall'accusa di devastazione e saccheggio
per cui rischiano da otto a 15 anni di carcere.

Senza fare numeri, il drappello degli "imprenscindibili" non è paragonabile
al fiume dei trecentomila che inondÚ la città contro il G8. Antonio pensa
che il movimento non abbia ancora elaborato il lutto: ´I gruppi fanno
ciascuno le proprie cose in questi giorni, l'Arci a Cecina per il meeting
antirazzista, i giovani comunisti a Ostuni, il contratto mondiale per
l'acqua... Genova dovrebbe essere una scadenza nazionale invece è un
appuntamento di testimonianzaª.

Ce ne è abbastanza per riaprire un dibattito, lungo ampio articolato che
non si esaurisca in alcune battute per un articolo. Va detto perÚ che i
"testimoni di Genova" - pochi o tanti - sono allergici al reducismo.
Peppino Coscione, presidente del Comitato Piazza Carlo Giuliani, solo pochi
giorni fa ha consegnato al presidente del Senato Pera, 10mila firme di
cittadini che chiedono che non si ripetano pi˜ quegli abusi e quelle
violenze. Si continuano a produrre libri (come quello di Lorenzo
Guadagnucci, recentissimo, "La seduzione autoritaria" che sarà presentato
qui a Genova venerdì), opere teatrali e iniziative su quelle giornate, su
Carlo e sull'altro mondo possibile. Da tempo stanno marciando anche
proposte che tentano di attirare l'attenzione della politica ufficiale: una
legge che renda riconoscibili agenti e carabinieri impegnati in ordine
pubblico, un'altra per la rimozione del segreto di Stato nelle inchieste
per strage, l'istituzione di serie inchieste parlamentari e una giornata
della memoria per le centinaia di morti per mafia, per stragi di Stato o
per mano di tutori dell'ordine mentre tentavano di esercitare il diritto a
manifestare. ´Genova - continua Coscione che di mestiere fa il professore
di Storia - continua ad essere al centro di una grande narrazione popolareª.

Eppure tutto questo non riesce pi˜ a bucare lo schermo dei grandi media. Da
un lato il pi˜ grande giornale cittadino ignora completamente gli eventi,
dall'altro la Federazione nazionale della stampa è stata appena
riconosciuta dal tribunale come parte civile nel processo Diaz perchÈ
quella notte, nella mattanza cilena, furono pestati, violentati, derubati
anche molti giornalisti. ´E' una schizofrenia graveª, ammette a
"Liberazione" Paolo Serventi Longhi presidente della Fnsi che ieri era a
Genova a presentare il primo degli incontri, nel teatro della Corte
incastonati intorno ad alcune parole chiave: resistenza, costituzione,
lotte per i diritti, repressione, stragi, autoritarismi. Tutto si svolgerà
intorno a quella mostra dove si rilegge la storia d'Italia attraverso gli
articoli della Costituzione e tutte le strategie della tensione che ne
hanno impedito la piena attuazione. Protagonisti del dibattito ieri quattro
"vecchi" partigiani (il prete degli ultimi don Gallo, Lidia Menapace, il
vice presidente nazionale Anpi Raimondo Ricci e Teresa Mattei, classe 1921,
deputata alla Costituente le sue parole sono state portate in teatro dalla
storica Anita Ginella) hanno spiegato a Serventi Longhi e a Gianfranco
Benzi della Cgil le implicazioni di resistenza e costituzione per questo
Paese. Domani si cercherà di far fronte agli attacchi alla Costituzione che
vengono dalle "riforme" del governo Berlusconi e dalle insidie di quella
Carta Europea che i francesi e gli olandesi hanno appena bocciato. Sabato
si concluderà la serie di incontri declinando le resistenze possibili e
quelle in corso dopo una mattinata dedicata ai lavori delle "Reti meno
Invisibili" (www. reti-invisibili. org) un progetto per tenere insieme
tutte le associazioni di memoria (i familiari e i compagni delle vittime di
mafia, di piazza, di stragi).

Oggi non c'è nessun dibattito in cartellone. Oggi è ancora la giornata di
Carlo. Fin dal primo pomeriggio ci sarà musica e poesia sul palco allestito
nella piazza dove un carabiniere lo ha ucciso dopo alcune ore di scontri
innescati dalla carica senza ragione di un plotone di carabinieri contro un
corteo autorizzato e fino ad allora assolutamente pacifico. Nessuno
risponderà mai di quel gesto perchÈ una frettolosa archiviazione ha
impedito il pubblico dibattimento che chiedevano i genitori di Carlo e il
movimento. Continuano le battaglie legali per la difesa dei manifestanti e
per i processi ai tutori dell'ordine imputati per le violenze e gli abusi
della Diaz e di Bolzaneto. Sono battaglie che costano e il concerto di
stasera - Assalti Frontali e Banda Bassotti al Csoa Terra di nessuno -
servirà proprio a sostenere gli sforzi del Legal Forum.

Intanto approda a Palazzo Madama la polemica sulle promozioni dei
responsabili dell'ordine pubblico nel G8 2001.

´Prima Canterini e Perugini, adesso Gratteri e Luperi: De Gennaro promuove
gli esponenti delle forze dell'ordine che figurano tra i principali
indagati nei processi successivi al G8 di Genovaª. Lo ha detto in un breve
intervento in Aula del Senato Gigi Malabarba, capogruppo del Prc
sollecitando la discussione sull'istituzione della commissione d'inchiesta
sui fatti di Genova, di cui è primo firmatario, che figura da due anni e
mezzo come secondo punto del calendario dei lavori di Palazzo Madama.

´Il prefetto De Gennaro - ha detto ancora - sta riorganizzando le strutture
di repressione sotto la propria autorità e su quella impostazione
filoatlantica, che vuole cancellare qualsiasi ruolo autonomo degli stessi
servizi di Intelligence. Ne sono la riprova le promozioni dei suoi
fedelissimi, il via libera ai sequestri della Cia in Italia e il contrasto
al Sismi, di cui Nicola Calipari è rimasto vittima non casuale. Ma sarebbe
ora che le forze democratiche di questo paese cominciassero a sollevare
qualche problema sullo strapotere di questo signore, che si è rafforzato in
modo inquietante, assai al di sopra degli schieramenti politiciª.
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"Eppure il vento soffia ancora...."

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antonio bruno FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011
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sito Comitato Verità e Giustizia per Genova www.veritagiustizia.it, con
aggiornata rassegna stampa.
Vogliamo aiutare le vittime della violenza delle forze dell'ordine a Genova
(luglio 2001).
ccp 34566992 ABI 07061 CAB 01400 intestato Comitato Verità e Giustizia per
Genova
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