[NuovoLaboratorio] Lavor Repubblica sul 20 luglio 2005

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Autor: antonio bruno
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Assumpte: [NuovoLaboratorio] Lavor Repubblica sul 20 luglio 2005
l 20 luglio 2001 moriva Carlo Giuliani, mentre i Grandi della terra si
incontravano in una città blindata
G8, l´ultima beffa quattro anni dopo
Nuove promozioni per i superpoliziotti sotto processo


Ieri udienza per pochi al processo contro i 25 presunti Black Bloc: si
ricomincia a settembre
MASSIMO CALANDRI



CHI sostiene che il G8 genovese sia stata solo una gran perdita di denaro e
di tempo - per non parlare di vite umane, dignità, rispetto, fiducia nelle
istituzioni - non presta evidentemente attenzione ai comunicati di Palazzo
Chigi. Il Consiglio dei Ministri su suggerimento del Ministro dell´Interno
promuove regolarmente i funzionari di polizia: ebbene, da quattro anni i
super-poliziotti protagonisti di quel luglio 2001 seguitano a fare
carriera. Nonostante siano sotto processo nel capoluogo ligure: nonostante
siano alla sbarra, così si dice in gergo, perché la Procura li ritiene
responsabili di comportamenti gravissimi e altri magistrati sostengono che
ci siano sufficienti per arrivare ad un giudizio. Invece salgono di grado,
come se quei giorni di luglio fossero stati cancellati dalla memoria. In
ordine di tempo, l´ultimo avanzamento è quello di Francesco Gratteri,
coinvolto nello sciagurato blitz della scuola Diaz. Allora Gratteri era
capo del prestigioso Sco, il Servizio Centrale Antidroga. Poco tempo dopo
salì ai vertici dell´Antiterrorismo. Nei giorni scorsi è stato nominato
questore di Bari. Il deputato Giuseppe Caldarola (Ds) ha sottolineato
l´«ottima notizia», ricordando che «Gratteri è uno degli investigatori più
brillanti della Polizia di Stato: a lui dobbiamo risultati straordinari
nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. La città sarà più
sicura». Complimenti anche per la promozione di un altro dei funzionari
imputati per l´assalto all´istituto scolastico di via Cesare Battisti:
Giovanni Luperi, cui nel frattempo era stata affidata la task force che
indaga sul terrorismo islamico, è diventato consigliere ministeriale.
Naturalmente non tutti sono d´accordo. Gigi Malabarba, capogruppo di
Rifondazione in Parlamento, è intervenuto ieri in Senato per denunciare:
«Prima Canterini e Perugini, adesso Gratteri e Luperi: De Gennaro promuove
gli esponenti delle forze dell´ordine protagonisti dei pestaggi di Genova.
Il prefetto sta riorganizzando le strutture di repressione sotto la propria
autorità e su quella impostazione filoatlantica, che vuole cancellare
qualsiasi ruolo autonomo degli stessi servizi di intelligence. Ne sono la
riprova le promozioni dei suoi fedelissimi, il via libera ai sequestri
della Cia in Italia e il contrasto al Sismi, di cui Nicola Calipari è
rimasto vittima non casuale. C´è chi, come Carlo Taormina, parla
esplicitamente di ‘super polizia´: almeno ha il pregio di chiamare le cose
col nome appropriato. Ma sarebbe ora che le forze democratiche di questo
paese cominciassero a sollevare qualche problema sullo strapotere di questo
signore, che si è rafforzato in modo inquietante, assai al di sopra degli
schieramenti politici».
La coincidenza dell´annuncio delle promozioni con l´anniversario della
morte di Carlo Giuliani, degli scontri di piazza, dei fatti di Bolzaneto e
dell´assalto alla Diaz, suona un po´ strana. Lo ripetevano ieri i pochi che
hanno assistito all´ultima udienza del processo ai 25 fantomatici Black
Bloc, procedimento poi rinviato al 20 settembre. Nel corso
dell´appuntamento sono state sollevate diverse eccezioni, anche perché
molti degli investigatori che condussero le indagini sulle Tute Nere sono
indagati o imputati per soprusi commessi ai danni dei manifestanti. Un
poliziotto convocato dai pm ritornerà in aula la prossima volta, ieri la
testimonianza non poteva essere accettata. Dovrà essere accompagnato
dall´avvocato.
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volontaria con la testa rotta "Che dolore ritornare a Genova"


"Con quella manganellata mi è caduto addosso lo Stato italiano"




MARINA Spaccini, pediatra triestina di 57 anni, già medico volontario in
Africa, era tra i pacifisti che nella tarda mattina di venerdì 20 luglio
2001 furono barbaramente caricati dalla polizia. Gli agenti del Reparto
Mobile davano la caccia ai Black Bloc e in piazza Manin finirono per
sfogare la loro frustrazione - le Tute Nere se l´erano data a gambe - su
centinaia di persone, la maggior parte donne, inermi ed a mani alzate.
Sessanta persone sporsero querela, affidandosi all´avvocato Emanuele
Tambuscio. Il pm Francesco Cardona Albini da allora cerca senza successo di
identificare i picchiatori, che avevano i volti coperti da maschere
anti-gas o fazzoletti d´ordinanza: nel frattempo ha però rinviato a
giudizio quattro poliziotti che arrestarono illegalmente due giovani
spagnoli, inventandosi una fantomatica resistenza a pubblico ufficiale. I
movimenti pacifisti che organizzarono la protesta non hanno mai appoggiato
ufficialmente le vittime del pestaggio indiscriminato, che pure avevano
aderito alle loro sigle. Qualcuno di quelli dalle teste rotte ha fatto da
solo, un paio di persone sono state già risarcite e tra le prossime che
riceveranno un indennizzo c´è appunto Marina Spaccini. Attraverso i suoi
avvocati, Alessandra Ballerini e Marco Vano, ha chiesto centomila euro. Da
devolvere in beneficenza. Perché in realtà non è una questione di denaro.
Perché nulla potrà risarcire la sua sofferenza. «Con quella manganellata
che m´hanno appioppato in testa mi è caduto addosso lo Stato», spiega.
«Quello Stato, quei valori in cui credevo. La democrazia. Mio padre è stato
sindaco, ha fatto la Resistenza. E all´improvviso mi è crollato tutto
addosso. Pensavo fosse un incubo, che quella giornata fosse irripetibile.
Invece no. Con tempo ho dovuto ricredermi, e capire che era solo un
anticipo di quanto stiamo vivendo oggi. La sistematica violazione dei
principi costituzionali». Quel G8 doveva essere un giorno di libertà, di
giustizia di pace: «E´ in questo che ho sempre creduto, è per questo che
insieme a centinaia di migliaia di persone sono venuta a Genova. Perché
negli ultimi trent´anni, da quando ho cominciato a fare la volontaria in
Africa, molto è cambiato. La sensibilità verso i paesi poveri, la
consapevolezza che per molti non ci sarà mai nessuno sviluppo e però la
voglia di ribellarsi, di cambiare. Genova ha rappresentato il culmine di
questo movimento, ed è stata colpita proprio perché era pericolosa per il
sistema. Da allora, tutto è più difficile». Ha chiesto un risarcimento. «Ma
il denaro ha un valore simbolico. Se arriveranno dei soldi, serviranno a
sostenere gli avvocati che stanno cercando di aiutare quelle persone finite
- come me - in un incubo». A Genova continua a venire, nonostante tutto. «E
assisto alle udienze. E vedo tanti poliziotti convocati come testimoni. E
ascolto le balle che raccontano. E sopporto il dolore. La tristezza, lo
squallore. Pensare che io mi fidavo di questa gente, credevo volesse
proteggerci. Mi fidavo. Che stupida... ».
(m. cal.)


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e manifestazioni di oggi
IL RICORDO
Tutti in piazza poi il concerto




Ricordare Carlo e ridare dignità all´ "altare laico" depredato con il
pretesto di una mano di bianco. Per questo si ritroveranno ancora una volta
in centinaia, questo pomeriggio, in piazza Alimonda. La manifestazione
inizierà alle 15 con una serie di esibizioni musicali. Sul piccolo palco
Casa del Vento, Alessio Lega, Les Anarchistes, Renato Franchi e
l´Orchestrina del Suonatore Jones, Marco Chiavistrelli, Song Line. Alle
17.27, per il quarto anno, tutti si fermeranno, nel preciso istante in cui
una pallottola uccideva Carlo Giuliani. Alle 19 sarà il momento della
parola. Con "I luoghi del delitto" brani tratti da Luigi Pintor, Nichi
Vendola, "Fragili e resistenti, i messaggi di piazza Alimonda" letti e
recitati dagli amici di Carlo, con la partecipazione di Claudio Lugo. Alle
22.30, poi, al Centro Sociale Terra di Nessuno, in via Bartolomeo Bianco,
al Lagaccio, grande concerto finale con Assalti Frontali e Banda Bassotti.




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"Eppure il vento soffia ancora...."

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sito Comitato Verità e Giustizia per Genova www.veritagiustizia.it, con
aggiornata rassegna stampa.
Vogliamo aiutare le vittime della violenza delle forze dell'ordine a Genova
(luglio 2001).
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