Riporto il testo dell'articolo di PI
http://punto-informatico.it/p.asp?i=54137&r=PI
Direi che non attivandosi immediatamente sul tema
della data retention, sia come individui che come
associazioni, si commetterebbe un suicidio su questo tema.
L'U.E. si conferma purtroppo come gia' schierata con il
Lato Oscuro.
E' il momento di posare i calici usati per brindare alla
caduta della direttiva sui brevetti software e ritornare
alla dura realta'
JM0.2C Marco
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Bruxelles: ok all'intercettazione di massa
Barroso accoglie le istanze dei britannici. Entro settembre sarà
discussa la direttiva sulla data retention. Poi i diversi paesi europei
potranno recepire la normativa. E Roma dovrà adeguarsi
Roma - Non c'è alcuna ragione per la quale il governo di un paese
europeo oggi debba prendersi una responsabilità diretta nel varare leggi
di restrizione delle libertà personali come quelle sulla data retention.
Ci sta infatti pensando l'Europa.
Nei giorni caldi del cosiddetto pacchetto Pisanu sulla sicurezza, che
avrebbe dovuto essere imperniato anche sulla conservazione dei dati di
traffico telefonico ed internet, la Commissione Europea ha infatti
annunciato una proposta di direttiva che mette al centro proprio la data
retention.
Se il governo Berlusconi ha fatto sapere nelle scorse ore che il
pacchetto Pisanu per ora è rinviato, ci ha pensato proprio la
Commissione ad annunciare una bozza di normativa ritagliata sulle
richieste del ministro degli Interni britannico Charles Clarke: la
normativa imporrà ad operatori e provider di tutta Europa, dopo il
recepimento dei diversi governi, la registrazione da uno a tre anni dei
log degli accessi internet, dei mittenti e dei destinatari delle email o
delle telefonate, della localizzazione di chi chiama da un cellulare e
via dicendo. Poiché per la stessa Europa la data retention equivale
all'intercettazione, la Commissione sta spingendosi in un territorio
ufficialmente inesplorato, quello appunto dell'intercettazione di massa
in nome della Sicurezza.
Secondo il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, "è ovvio
che la data retention è uno strumento cruciale nella lotta al
terrorismo: i terroristi devono comunicare tra di loro e nel farlo
lasciano tracce". Secondo Barroso è necessario occuparsi anche del
problema privacy e dei costi per l'industria che questo provvedimento
potrà avere. "È nostra intenzione - ha dichiarato - fornire idee
costruttive per garantire che i progressi svolti nel campo della data
retention diano forma ad uno strumento equilibrato, basato su solide
fondamentale legali".
La speranza della Commissione è di riuscire a far partire l'iter della
direttiva entro settembre: una volta approvata questa dovrà essere
recepita e sarà in quella fase che i governi dei singoli paesi dovranno
decidere l'estensione della data retention sia per i dati telefonici che
per quelli internet. Su questo fronte, dunque, c'è chi si aspetta che il
Governo di Roma per ora eviti di occuparsi di data retention,
limitandosi poi a recepire rapidamente la direttiva europea non appena
sarà varata formalmente.
Sull'iniziativa di Clarke, che sta ispirando tutta Europa, infine, Bruce
Schneier, mente di Crypto-gram, segnala un irresistibile filmatino
flash, un sagace commento animato alle idee del dinamico ministro degli
Interni britannico.
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