[Forumlucca] I: [glt NV] Il tempo è scaduto

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Aihe: [Forumlucca] I: [glt NV] Il tempo è scaduto

-----Messaggio originale-----
Da: Silvia Marcuz [mailto:donkisciotte78@libero.it]
Inviato: giovedì 14 luglio 2005 1.47
A: glt-nonviolenza@???
Oggetto: [glt NV] Il tempo è scaduto



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6&Itemid=1"http://www.giovaniemissione.it/index.php?option=content&task=
view&id=526&Itemid=1



Il tempo è scaduto
Chiamata a una svolta per le persone e le comunità critiche in movimento


Cè un tesoro in Italia che abbiamo costruito noi, noi che siamo le
comunità critiche e le persone che da tempo hanno deciso che il mondo
può e deve essere migliore. Lo abbiamo messo assieme in anni di lavoro,
e alcuni suoi frutti sono visibili a diecimila chilometri da qui, come a
poca distanza dalle nostre case. Questo cè. Ma levidenza dellimpatto
globale di tanto lavoro non è quella che speravamo. Infatti le cose non
sono meglio, non al Sud, non al Nord, non per la Pace, non per la
Legalità e per la Democrazia, né per i Lavoratori, né per gli Immigrati,
né per gli Esclusi, né per lAmbiente, non per lInformazione, non per la
Salute, non per il nostro Futuro.
Piccoli grandi miracoli li abbiamo fatti, ma nella sostanza il risultato
è questo, facciamocene carico per la parte che ci compete. Questo
significa solo che il nostro tesoro va certamente valorizzato, ma
pensato però come primo mattone cui far seguire ben di più.
E allora la chiamata va a noi tutti, per fermare la nostra macchina,
aggregarci, e:
Ripartire con una differenza: nuovi metodi, da inventare assieme.
Marciare con una differenza: coesione, oltre gli individualismi che ci
annullano.
Esserci con una differenza: risultati tangibili.

Non abbiamo alternative, il tempo è scaduto.

Se siamo daccordo su:

1 - Il primato degli interessi di tutti gli esseri viventi sulle
priorità economiche di crescita ed espansione.
2 - Il ripudio della guerra, come sancito dallarticolo 11 della
Costituzione italiana, ma anche la necessaria condivisione e presa in
carico dei costi di un mondo non belligerante.
3 - Il riequilibrio della sperequazione Nord-Sud non solo come dovere
morale, ma anche come interesse dei Paesi ricchi, e la condivisione e
presa in carico dei costi di tale riequilibrio.
4 - La difesa della Costituzione italiana nella sua interezza come ci fu
consegnata dai padri costituenti, perché oggi è evidente il rischio di
un suo svuotamento e di una sua applicazione su basi selettive. A
rischio è la nostra stessa democrazia.
5 - La consapevolezza che la resa della sovranità nazionale a
Istituzioni sovranazionali è una tendenza portatrice di una duplice
realtà. Da una parte progresso, dallaltra possibili grandi pericoli per
gli interessi fondamentali del cittadino. Oltre ai casi
dellOrganizzazione Mondiale del Commercio e del Fondo Monetario
Internazionale, si sottolinea il più sottaciuto caso dellUnione Europea.
6 - La difesa della legalità nazionale e internazionale contro tutte le
mafie. Nel nostro Paese il sistema Mafia non è un fatto di carattere
regionale, bensì di costume diffuso e ormai fuori controllo.
7 - La consapevolezza che lungo tutta la storia umana la prosperità
delle culture e delle economie è sempre dipesa dalla libera circolazione
degli individui, indipendentemente dalla loro religione, nazionalità o
stato sociale, e non solo dalla libera circolazione delle merci.
8 - Il diritto a una informazione pubblica libera e non vincolata al
rendimento di capitali.
9 - La ferma convinzione che la pubblica Istruzione, la pubblica Sanità,
e lo Stato sociale vanno mantenuti ad un elevato livello, e che i beni
comuni, come lacqua, sono imprescindibili Il diritto al lavoro stabile
(Art. 1 e 4 Costituzione italiana) viene ribadito come inalienabile,
mentre la flessibilità va concepita solo come scelta opzionale del
cittadino, e mai come sua unica alternativa - La convinzione che le
economie private possono fiorire solo allinterno di un saldo sistema
economico pubblico.
10 - La consapevolezza che ciascuno di noi, in quanto cittadini delle
società ricche, ha avuto e continua ad avere una parte di responsabilità
nello squilibrio del mondo, e che perciò latto del cambiamento spetti a
noi per primi, oltre che ai potenti.
11 - Siamo un soggetto politico, facciamo cioè politica nel rapporto
diretto con i cittadini del mondo. Nei confronti dei partiti politici
dellarco istituzionale, il nostro ruolo è quello di sorveglianti e
ideatori di proposte, ma non ci sarà commistione con essi, bensì
collaborazione sempre con una chiara separazione di ruoli.

... ci chiamiamo a raccolta.

Vi chiediamo di incontrarci per trovare una coesione a partire da questi
spunti, e per rivedere i metodi con cui cercheremo il consenso per un
cambiamento reale. Vitale è comprendere che è sui quei metodi che ci
qualificheremo come rilevanti o, al contrario, irrilevanti ai fini di un
cambiamento. La loro efficacia determinerà il consenso delle opinioni
pubbliche pro o contro le aspirazioni per un mondo più equo, in altre
parole: tutto.

Sui metodi alcuni suggerimenti essenziali:

1 - La conoscenza dei Chi, Come, Cosadegli Altri, e cioè chi erano, come
hanno fatto e cosa sono diventati coloro che in pochi anni hanno quasi
totalmente smantellato il mondo figlio di 100 anni di lotte dal basso.
Vi sono, qui, lezioni essenziali.
2) La comprensione dei milioni di elettori-consumatori che danno vari
gradi di consenso agli Altri, capire cosa li muove, o cosa gli impedisce
di attivarsi per tutelare sé stessi nonostante il disagio crescente.
3) La necessità di trovare una grande responsabilità e coesione fra noi,
perché lindividualismo e lincostanza sono sinonimo di sicuro fallimento
per chi si è preso il compito di stimolare un contro-pensiero in milioni
di elettori-consumatori già tremendamente fidelizzatia unesistenza
commerciale.
4) Il coraggio di adottare anche metodi che si discostano da quelli che
abbiamo sempre praticato. Il lavoro va fatto dal basso verso il basso e
dal basso verso lalto: tra noi e la gente, e da noi ai politici, alle
classi dirigenziali. Questo vale anche per i potenziali
finanziatori/sostenitori delle nostre campagne.
5) Lassoluta necessità di saper parlare a tutti e di sapersi far
ascoltare da tutti, da sinistra a destra, a favore di chi è apatico,
sfiduciato, arrabbiato, impaurito, qualunquista ecc. Il loro consenso
può cambiare il mondo.

La svolta è a portata di mano. Cogliamola.

Alex Zanotelli, Gino Strada, Gianni Rinaldini, Luigi Ciotti& e altri
amici.



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- Parlo da utopista, lo so. Ma o essere utopisti o sparire - P.P.
Pasolini
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