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From: "Felice Mometti" <felmarg@???>
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Sent: Tuesday, July 12, 2005 11:07 AM
Subject: [fori-sociali] Documento finale assemblea di Bari per la chiusura
dei Cpt
Documento dell'assemblea dei movimenti per la chiusura dei CPT
Bari 10 luglio 2005
I movimenti per la libertà di circolazione e per la chiusura dei centri di
detenzione per migranti accolgono positivamente l'iniziativa dei presidenti
di regione e rivendicano il percorso di movimento che l'ha resa possibile.
Il Forum di oggi dimostra che si è aperto un profondo conflitto
istituzionale. La legge Bossi-Fini e il ministro dell'interno Pisanu hanno
trasformato il problema politico dell'immigrazione in guerra permanente
contro tutti i migranti, amplificando gli aspetti negativi della legge
Turco-Napolitano, che comunque rifiutiamo. Ad una settimana dagli attentati
di Londra diventa prioritario rifiutare ogni misura antiterrorismo
emergenziale, penale o amministrativa che fa dei migranti le prime vittime
ed i capri espiatori di una criminalizzazione preventiva. Infatti, l'attuale
politica sull'immigrazione è basata su una razionalità emergenziale e
securitaria. La chiusura delle frontiere, la restrizione dei canali di
ingresso legale, il restringimento delle possibilità di ricongiungimento
familiare, l'esasperazione della precarietà della condizione dei migranti a
causa di una rigida connessione tra la durata (e il rinnovo) del permesso di
soggiorno ed il rapporto di lavoro, la negazione del diritto d'asilo stanno
producendo clandestinità, ricattabilità, irregolarità. Le misure restrittive
della libera circolazione e l'uso mediatico di un'associazione continua di
clandestino e criminale, hanno portato ad una progressiva
clandestinizzazione dei migranti e reso di fatto il clandestino un criminale
sui generis, un criminale d'eccezione che non può semplicemente essere
arrestato, ma deve essere internato pur non avendo commesso reato alcuno.
Tutto questo sta continuando ad alimentare un falso allarme, per indurre ed
amplificare una domanda sociale di esclusione, di restringimento dei diritti
di cittadinanza che riguardano tutte e tutti. Il trattamento del migrante è
diventato il prototipo del controllo sociale e della precarizzazione del
lavoro e della vita di tutti, istituzionalizzati anche dalla legge 30. Il
perverso intreccio tra contratto di soggiorno e precarizzazione del lavoro
mette i migranti in una condizione di continuo rischio di clandestinità
rendendo più ricattabili tutti. Le politiche di repressione sono servite a
sperimentare un diritto speciale e separato per categorie di persone
(migranti, tossicodipendenti, prostitute, attivisti). Dal 1998 - anno in cui
la legge Turco-Napolitano ha istituito i centri di permanenza temporanea -
un'ampia rete di attivisti ha attuato una critica pratica alla
detenzione-deportazione che li sorregge. Il normale funzionamento di queste
galere etniche è stato messo in discussione ed è stato rifiutato sia
dall'esterno sia dai migranti detenuti all'interno. In forme diversificate è
stata praticata la legittima disobbedienza ad una legge ingiusta,
riaffermando la contrarietà alla detenzione etnica ed amministrativa, alla
distinzione tra persone legali ed illegali, sanabili ed insanabili, e
denunciando l'impossibilità di una riforma umanitaria dei CPT. E' per questo
che consideriamo e chiediamo siano dichiarati illegittimi i procedimenti
giudiziari tutt'ora pendenti a carico di centinaia di migranti e di
attivisti che, in questi anni, dall'interno e dall'esterno dei centri hanno
messo radicalmente in discussione la detenzione amministrativa. I CPT così
come i CDI (Centri d'identificazione per richiedenti asilo) sono istituzioni
europee e si assiste al loro proliferare dentro e fuori l'Europa. Chiudere
ogni campo di detenzione per i migranti vuol dire opporsi in Italia, in
Europa ed al di fuori dello spazio Schengen: ad ogni dispositivo che rende
clandestini i movimenti di popolazione alle deportazioni, ai rimpatri, ai
respingimenti alle delocalizzazioni delle politiche di controllo dei flussi
all'allestimento dei campi all'esterno dell'UE. Vuol dire cancellare
l'istituto della detenzione amministrativa ed ogni forma di diritto
differenziale. Vuol dire ripensare radicalmente e completamente le
migrazioni perché l'unica forma di opposizione ai centri di detenzione è la
libertà di circolazione.
Chiediamo: La chiusura di tutti i centri di detenzione dentro e fuori
l'Europa La non apertura di quelli in costruzione Amnistia e
depenalizzazione di tutti i reati sociali Abrogazione di tutti i reati
connessi alla condizione di irregolarità dei migranti sul territorio
Rilanciamo la ripresa delle iniziative per la chiusura dei centri di
detenzione con due manifestazioni nazionali e la ripresa delle campagne
contro gli enti gestori dei centri. Chiediamo ai presidenti di regione
riuniti in questo Forum, iniziative di boicottaggio gestionale delle
strutture di detenzione. Rilanciamo la ripresa delle iniziative per
l'abrogazione della Bossi-Fini, il non ritorno alla Turco-Napolitano, la
revoca dei regolamenti attuativi, l'elaborazione di una legge organica
sull'asilo.
Proponiamo a tutti:
campeggio a Licata, in Sicilia, organizzato dalla rete antirazzista
siciliana a fine luglio
giornata di mobilitazione ed azioni articolate nei territori a settembre
ad ottobre due manifestazioni per la non apertura del CPT a Gradisca
d'Isonzo ed a Bari S.Paolo
manifestazione per l'abrogazione della legge Bossi-Fini a novembre
I movimenti per la libertà di circolazione
e per la chiusura dei centri di detenzione per migranti
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