[Incontrotempo] appello della RETE ANTIRAZZISTA SICILIANA

Nachricht löschen

Nachricht beantworten
Autor: cetrusco
Datum:  
Betreff: [Incontrotempo] appello della RETE ANTIRAZZISTA SICILIANA
APPELLO DELLA RETE ANTIRAZZISTA SICILIANA

AL FORUM "MARE APERTO", AI GOVERNATORI REGIONALI

E AGLI AMMINISTRATORI DEGLI ENTI LOCALI

La RAS aderisce al forum nazionale contro i CPT "Mare aperto" che avrà luogo a Bari l'11 luglio prossimo, a cui hanno già aderito dodici governatori di regioni e che vede l'assenza della nostra regione.

Per la sua collocazione geografica la Sicilia costituisce l'avamposto meridionale della fortezza Europa ed è stata la terra di sperimentazione, sin dalla loro istituzione ad opera del centrosinistra con la legge "Turco-Napolitano", dei primi lager per gli immigrati e richiedenti asilo. Sin dal tragico rogo del Serraino Vulpitta del 28 dicembre 1999, in cui sei immigrati reclusi sono stati lasciati morire intrappolati come topi, il movimento antirazzista siciliano si è mobilitato per la chiusura dei cpt, provocando l'apertura di un processo penale contro l'ex prefetto Cerenzia, scandalosamente assolto nell'aprile dello scorso anno, ed una prima chiusura, seppur temporanea, dello stesso lager di Trapani, e successivamente degli altri centri di Termini Imerese e di Agrigento.

Nel corso degli anni si è estesa la rete delle realtà antirazziste che ha messo in piedi le mobilitazioni contro i CPT, i respingimenti e le deportazioni di massa. Nell'estate dello scorso anno la rete antirazzista siciliana, in solidarietà ai profughi salvati dalla nave tedesca "Cap Anamur", ha mantenuto un presidio permanente davanti al cpt di Pian del Lago, riuscendo a coinvolgere diversi sindaci ed amministratori locali della Sicilia e di altre parti d'Italia, che hanno materialmente partecipato al presidio ed offerto la loro disponibilità a sottrarre i richiedenti asilo al CPT e a accoglierli nelle loro città.

L'estensione della rete contro i CPT e la contaminazione di parte della società civile, amministrazioni locali e movimento ha provocato un danno di immagine al governo anche in ambito internazionale. La risposta istituzionale è stata una campagna di diffamazione dell'immagine degli immigrati e la criminalizzazione delle pratiche di solidarietà e di salvataggio in mare: prima l'allarme di Pisanu su un fantomatico sbarco di milioni di immigrati dalla Libia in Sicilia, poi l'equiparazione degli immigrati irregolari a potenziali criminali, hanno costituito l'asse portante di una campagna di manipolazione dell'opinione pubblica, tesa in realtà a mascherare il fallimento di una politica basata solo sulla forza militare e sulle espulsioni di massa.

Sono proseguite, nel frattempo, le deportazioni collettive verso paesi che violano i diritti umani, come la Libia, sino a giungere, con gli ultimi sbarchi a Lampedusa dell'ottobre 2004 e del marzo 2005, all'incredibile divieto di ingresso al centro di permanenza dell'isola opposto dal Ministero dell'Interno a rappresentanti dell'Onu e del Parlamento italiano, degradando il nostro paese al livello di uno stato dittatoriale del cosiddetto terzo mondo.

La presenza costante di militanti della rete antirazzista sui luoghi dove avvengono gli sbarchi, ha permesso di documentare, con immagini e testimonianze, le pratiche di respingimento collettivo vietate dalle convenzioni internazionali e l'azzeramento di ogni garanzia dello stato di diritto. Tali testimonianze hanno fornito il supporto per la recente approvazione della risoluzione del parlamento europeo che ha censurato le ultime deportazioni effettuate da Lampedusa verso la Libia.

Oltre alla denunzia ed all'informazione occorre però proseguire il processo di aggregazione delle realtà antirazziste ed il coinvolgimento delle amministrazioni locali, con l'obiettivo non solo di chiudere i CPT, in quanto luoghi contrari all'umanità e ai principi costituzionali dello stato di diritto, ma anche di avviare una politica di reale accoglienza e riconoscimento dei diritti di cittadinanza agli immigrati, a partire dal basso e dalle realtà locali.

Sul piano nazionale si tratta di rilanciare la piattaforma di lotta espressa nella manifestazione del 4 dicembre, espressa dalle organizzazioni degli immigrati e dal movimento antirazzista, e quindi restano prioritari questi obiettivi:

· abrogazione della legge della Bossi-Fini senza il ritorno alla Turco-Napolitano, per aprire le frontiere e chiudere i centri di permanenza temporanea e di identificazione dei richiedenti asilo;

· sganciamento del permesso di soggiorno dal rapporto di lavoro, allungamento della durata e rinnovo automatico dei permessi, trasferimento della relativa competenza dalle questure alle amministrazioni degli enti locali;

· la riforma del diritto di cittadinanza da ancorare al principio della residenza;

· l'approvazione di una legge di attuazione del diritto di asilo riconosciuto dalla nostra carta costituzionale, con l'estensione di tutte le garanzie di difesa legale, già spettanti ai cittadini italiani, ai richiedenti asilo;

Nelle realtà territoriali spetta alle regioni e alle amministrazioni locali avviare un percorso di inclusione sociale e di riconoscimento dei diritti di cittadinanza per gli immigrati, quindi chiediamo a tutti i governatori delle regioni e agli amministratori degli enti locali di :

·--Aderire alla rete del nuovo municipio attivando nei loro territori strutture pubbliche di reale e libera accoglienza, alternative ai cpt.

·--Nel medio periodo, dotare di ogni comune di una casa dei migranti, richiedendo al governo centrale il trasferimento dei fondi statali dai cpt al finanziamento di alloggi, personale e mezzi di sostegno anche economico agli immigrati, garantendo loro i diritti di cittadinanza (dalla casa al lavoro, dall'istruzione all'assistenza sanitaria), in modo da sottrarli alla clandestinità e allo sfruttamento selvaggio a cui spesso sono sottoposti nelle nostre campagne.

·..Aderire alle due settimane di lotta contro i cpt e per i diritti di cittadinanza che la rete antirazzista terrà a Licata dal 24 luglio al 6 agosto, con la creazione di momenti di informazione e pubblico dibattito nelle città siciliane sul tema dell'immigrazione, ma anche con la loro partecipazione personale e diretta nelle azioni di contrasto alle deportazioni ed alle politiche repressive che vengono messe in atto in Sicilia.

·--Rrifiutare di mettere a disposizione del Ministero dell'Interno strutture comunali o comunque pubbliche da destinare, anche solo temporaneamente, al concentramento e allo smistamento di immigrati diretti ai cpt e quindi alla deportazione verso altri paesi che non rispettano i diritti umani.

·--Effettuare ispezioni nei centri di permanenza e di identificazione con delegazioni della rete antirazzista siciliana, avvocati e parlamentari, al fine di far conoscere la reale situazione in cui versano gli immigrati detenuti e fornire loro l'assistenza legale.

---------------------------------------------------------------

Appello della Rete Antirazzista Siciliana
Per un'estate di lotta in Sicilia per i diritti dei migranti -
Campeggio fra il 24 /7e il 6 /8
La Sicilia è stata negli ultimi anni il luogo in cui, più di ogni altro in Italia, il governo ha perpetrato politiche e pratiche di violazione dei diritti umani fondamentali nei confronti dei migranti appena arrivati sulle nostre coste, ma anche di quelli già presenti da anni sul territorio.Ormai la nostra isola è diventata un lager a cielo aperto, frontiera fuori dallo stato di diritto, luogo da cui partono le deportazioni verso paesi come la Libia, in cui i migranti respinti dall'Italia hanno trovato la morte. La Sicilia è di nuovo, più che mai in questo periodo estivo che si avvicina, scenario di emergenza. Ricordiamo quanto avvenuto lo scorso luglio con la nave Cap Anamur ed i suoi 37 naufraghi deportati in un paese non loro; i tragici episodi consumati a Lampedusa, nell'ottobre 2004 e nel marzo 2005, condannati dal Parlamento europeo e dalla Corte europea per i diritti umani anche grazie ai video girati dalla R.A.S.; le continue violenze subite dai migranti detenuti a!
ll'interno dei CPT e la recente apertura dei cosiddetti "Centri d'Identificazione", luoghi di detenzione per i richiedenti asilo, nuova categoria criminalizzata. Le modalità che questo governo sta scegliendo per gestire le vite delle persone che arriveranno e stanno già arrivando nel nostro paese, sono in conformità con la linea di pensiero che sta a presupposto della "Fortezza Europa" e che si basano su quella stessa mentalità razzista che porta un Ministro dell'Interno ad affermare impunemente l'equivalenza tra tutti i migranti non in regola con il permesso di soggiorno e la criminalità organizzata. Per tutte queste ragioni la R.A.S., che ha eletto a principio fondamentale il fatto di "ESSERE LADDOVE LE COSE ACCADONO" a fianco delle persone che subiscono abusi e violazioni, per denunciarli, informare e proporre che si contrappongono realmente alla violenza ed all'arroganza istituzionali, CHIEDE:A tutte le realtà, i movimenti, le Associazioni, i gruppi, i partiti, i singol!
i cittadini e cittadine di essere insieme in Sicilia (preferibilmente
a
che sia base logistica da cui spostarsi per essere immediatamente presenti laddove sarà necessario e che sia anche un momento di analisi, informazione e incontro aperto al territorio. L'emergenza è già cominciata e se è difficile garantire un'unità di crisi attiva per almeno 4 mesi, ci sembra invece possibile organizzare la presenza di gruppi che garantiscano una copertura per il periodo fra domenica 24 luglio al 6 agosto. La R.A.S. ha individuato un luogo in prossimità del mare fra Licata e Palma di Montechiaro (Ag) in un punto strategicamente importante, dove verranno garantiti i servizi fondamentali.
APPUNTAMENTI PROGRAMMATI · Domenica 24 ORE 17:30 Conferenza stampa di apertura- ORE 21:30 Assemblea plenaria · Mercoledì 27 ORE 19:00 a Palma di Montechiaro, teatro contro il razzismo: "Un'Estate al mare" e Assemblea pubblica · Sabato 30/07 ORE 18:00 Manifestazione - presidio al CPT di Pian del Lago a Caltanissetta · Mercoledì 03/08 ORE 18:00 Manifestazione - corteo antirazzista a Licata · Giovedì 04/08 ORE 20:00 Dibattito pubblico a Licata sui diritti dei lavoratori migranti e locali . Data da stabilire: INIZIATIVA A LAMPEDUSA .
All'interno del campeggio saranno organizzate delle iniziative culturali e d'informazione, fra le quali:Presentazione del libro Storie migranti di Federica Sossi - Proiezioni: HURRIA di Enrico Montalbano -THE TAKE di Naomi Klein- MARE NOSTRUM di Stefano Mencherini -APPRODO ITALIA di Christian Bonatesta- LAMPEDUSA SCOPPIA della RAS.
COSTI ED INDICAZIONI: Il camping La Sorgente è un club, sarà necessario tesserarsi all'arrivo al costo di 1 euro. Costi giornalieri: 4 euro x notte a persona (non 4 euro a tenda) compresi i servizi (docce, bagni, luce, spazi x assemblee) 5,50 x pasto (facoltativo). Bar a prezzi popolari (facoltativo).Gli anticipi eventualmente versati saranno scorporati dalla quota individuale.Come raggiungere il campeggio:da MESSINA:1) autostrada A18 Messina-Catania , 2) a Catania prendere lo svincolo per l'autostrada A19 Catania-Caltanissetta , 3) a Caltanissetta prendere la SS 191 per Gela , 4) a Gela prendere la SS115 direzione Agrigento, 5) arrivati a Licata continuare ancora per circa 10 Km fino al bivio "Torre di Gaffe" dove è situato il parcheggio "Mille Stelle", 6) da qui i militanti della R.A.S. vi condurranno al campeggio Per info, adesioni e contatti:campeggioras@???,zetalab@??? -rasweb.altervista.org,http:// www.inventati.org/zetalab Telefoni: 3396455371, 092280!
2565, 0922772355 (Collettivo Resistenza, Licata) 32017788985 (Zetalab, Palermo),

-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: https://www.inventati.org/mailman/public/incontrotempo/attachments/20050712/1605210b/attachment.htm