[NuovoLaboratorio] riciclaggio il rapporto di legambiente

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da lanuovaecologia.it Giovedì 7 Luglio 2005

RICICLAGGIO|Il rapporto di Legambiente

Un Italia "differenziata"

Sono Lombardia e Veneto le regioni più virtuose nella gestione dei rifiuti.
Male il Sud. Mentre il Centro è fermo sulle posizioni dello scorso anno. È
la fotografia scattata dall'XI edizione di Comuni Ricicloni

Italia spaccata in tre anche sulla gestione dei rifiuti. Con Lombardia e
Veneto che si aggiudicano la palma delle regioni più virtuose nella
raccolta differenziata, attestandosi entrambe al 40%. Ma è la prima a
guidare la classifica per numero di capoluoghi più "ricicloni", con 8 città
su 11 nei primi 14 posti della graduatoria, con in testa
Lecco (con quasi il 51% di raccolta differenziata), seguita a distanza da
Bergamo, Varese e Cremona. Male il Sud, fermo al 5% della Sicilia, con le
regioni del Centro sostanzialmente sulle posizioni dello scorso anno. È la
fotografia scattata dall'undicesima edizione di Comuni Ricicloni,
riconoscimento annuale per la migliore gestione dei rifiuti organizzato da
Ecosportello, organismo informativo di Legambiente per le pubbliche
amministrazioni sulle raccolte differenziate, presentato oggi a Roma alla
presenza del ministro dell'Ambiente Altero Matteoli.
Secondo la ricerca - che si prefigge lo scopo di valutare più la qualità
che la quantità, misurando cioè oltre alla percentuale di raccolta
differenziata anche aspetti come la riduzione della produzione e la
percentuale di recupero dei materiali, espressi sotto la voce "indice di
gestione" - è la Lombardia a occupare il gradino più alto tra i capoluoghi
di provincia. Tuttavia, riferisce lo studio, è il Veneto la regione
campione di qualità, con la provincia di Treviso a far la parte del leone
con 8 comuni tra i primi 10. E in questo caso l'oscar del più "riciclone"
sia per quantità che per qualità viene assegnato a Roncade (una cittadina
di circa 13.000 abitanti in provincia di Treviso, con un indice di gestione
pari a 82,4), seguita da Torre Boldone (Bergamo, 82,1), Quinto di Treviso
(82,1), Carbonera e Preganziol (entrambe in provincia di Treviso).
Nelle regioni del Centro il testimone dei capoluoghi migliori lo detengono
Lucca, Pisa e Siena (rispettivamente con il 38,1, 37,5 e 36,5%). In questo
ambito, viene sottolineato, nessuna novità sotto il profilo della gestione
di qualità. Decisamente male il Sud, nel quale nessuna città raggiunge la
soglia del 25% di raccolta differenziata. E tutto ciò nonostante la bella
performance della provincia di Salerno (con Bellizzi che stravince la
classifica tra i comuni con più di 10.000 abitanti, seguita da altre 8
cittadine targate Sa). Un discorso a parte per le grandi città. Nessuna di
esse, anche nel Nord, supera la soglia del 35% fissata dal Decreto Ronchi.
Milano, la prima ad aver introdotto la raccolta differenziata, è ferma da 8
anni sotto il 30%, Roma sale da un misero 7 al 13,4%, mentre Napoli,
nonostante le emergenze e il lavoro dei commissari straordinari, non riesce
a superare la soglia del 4,8%.
«Registrare queste tre velocità sul territorio nazionale può significare
che c'è qualcosa da rivedere - è stato il commento del ministro Matteoli -
Me ne occuperò nei prossimi giorni, forse con una circolare che potremmo
inviare a tutti i comuni italiani». La raccolta differenziata realizzata
dai Comuni italiani, ha affermato il ministro, «è importante anche per
quello che prevede il protocollo di Kyoto. Tuttavia dispiace vedere come
ancora oggi le regioni del Sud non raggiungano l'8% di raccolta,
diversamente dal buon lavoro svolto al Nord e alla situazione pressoché
stazionaria delle regioni del Centro. Ma la ricerca ha messo in evidenza
che anche le grandi città non hanno raggiunto risultati accettabili».





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