[Lecce-sf] Fw: [antiamericanisti] Fw: American freedom: chiu…

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Autor: Rosario Gallipoli
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Assunto: [Lecce-sf] Fw: [antiamericanisti] Fw: American freedom: chiuso il sito del Campo
American freedom: chiuso il sito del Campo
----- Original Message -----
From: Tuula Haapiainen
To: Vasemmistopaja@???
Sent: Tuesday, July 05, 2005 7:07 PM
Subject: [antiamericanisti] Fw: American freedom: chiuso il sito del Campo


Amerkkkalaisten vapauden kasitys on tata: Campo antiimperialistin saittia pitava serveri USAssa on suljettu!
----- Original Message -----
From: SEZIONE ITALIANA

http://www.politicalfailures.com
Lukekaa yllaolevasta saitista
allaoleva englanninkielinen teksti..joka jatkaa sita samaa polittista hyokkaysta joka alkoi Italiassa 1. huhtikuuta 2004 kun Campon johtavat jasenet Moreno, Maria Grazia ja Alessia pidatettiin syytettyna terroristien auttamisesta ja salaisen palvelun miekkoset levittivat huhuja Campon ruskea-punaisisita yhteyksista, mustamaalatakseen Campon toiminnana taysin!
Mutta heidat yo. kolme jouduttiin vapauttamaan, koska tutkintotuomarilla ei ollut mitaan konkreettista naytetta.

Se oli todellinen Italian oikeuslaitoksen fiasko!

Irakin vastarintaliikketta ja sen kannattajia ei voida nujertaa niin vain helposti...vaikka taallakin hetkella on viela tutkintovankeudessa nuori William Frediani, pidettyna jo kokonaisen vuoden!, syytettyna vallankumouksellisesta toiminnasta rikoslain artikkelin 270 bis pohjalta; tamakin ilman mitaan konkrettista nayttoa...

Nyt puolestaan USAn paattajat ovat sulkeneet Campo antiimperialistisen saitin koska se tukee avoimesti, julkisesti, Irakin partisaaneja ja vastarintaliiketta, keraten sille rahaa ympari maailmaa.
Italiassa kampanjan nimi on "10 euroa Irakin vastarintaliikkeelle".
Rahat on suunnattu Irakin kansallisen vastarintaliikkeen viralliselle edustajajarjestolle Fronte Unito della Resistenza, mutta ovat viela pankissa..
ja vaikka pankkitilin hoitaja Emmanuele on saanut samanaikaisesti yollisen kotitarkastuksen (30.6), mikaan ei saa Campon jasenia peraantymaan, koska kysymys EI ole terroristien autttamisesta kysymys, vaan legitiimisen vastarintaliikkeen tukemisesta imperialistista maahan tunkeutujaa vastaan.
CAMPO ANTIIMPERIALISTITIn jasenet ja William Frediani tarvitsevat kaiken mahdollisen SOLIDARISUUTEMME!

SEKA myos kaikki ne muut jotka Italiassa OVAT TALLA HETKELLA PIDATETTYNA POLIITTISEN REPRESSIO -AALLON takia:

Saverio, Marina, Annalisa, Cristian ja Salvatore Leccen kaupungista jossa he osoittivat miletaan maahanmuuttjien vastaanottokekusksen epainhimilliisia oloja vastaan..Siita kiitokseksi he joutuivat vankilaan...valtion toimesta..

solidaarisuutta tarvitaan kaikille bushin, sharonin ja berlusconi-akselin uhreille..!

kierrattakaa tietoa..
tuula





      Supporting Iraqi Resistance?
      =>Antiimperialist Camp <http://www.antiimperialista.com/>  is a site you may have never heard of but you should. Antiimperialistas is a group of European anti-war and anti-globalization supporters. They have every right to voice their opinions or stance, but what makes this site interesting is this. There solicitation of funds for "support the Iraqi resistance <http://www.antiimperialista.com/free-iraq/view.shtml?category=44&id=1067790764&keyword>". It states "We therefore invite all the anti-imperialists who oppose the American Empire without any ideological and religious precondition to start an international collection of funds supporting the Iraqi national resistance movement: we ask every person to donate 10 euros. The Iraqi national resistance front in formation will decide upon their utilization." BBC reporter Tamsin Smith first reported this in November 2003 in "Italian group backs Iraq fighters <http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/3277029.stm> ". The "Antiimperialista" organization's internet campaign (then hosted by and American company) asks people to send "10 Euros to the Iraqi resistance". They indicated that they collected 12,000 euros ($14,165) at that time and admit the money used could be used to buy weapons. The story again recently surfaced in US News and World Report titled "National Security Watch: Eurolefties fund Iraq insurgency <http://www.usnews.com/usnews/news/articles/050623/23euroleft.htm>". On June 30th (yesterday) the Italian police searched the house <http://www.antiimperialista.com/en/view.shtml?category=9&id=1120140793&keyword=+>  of "their comrade" Emanuele Fanesi. The warrant issued by the public prosecutor of Perugia, stated that the measure was part of an inquiry on the offence of "association with the aim of international terrorism and/or subversion of the democratic order". Antiimperialist Camp in a press release stated that "beside the computer and various political materials the entire documentation regarding the campaign "10 Euro for the Iraqi Resistance" was confiscated. The 10 Euro campaign had been launched right after the onset of the occupation of Iraq. With the attack of the guerrilla against the Italian troops in Nasseriya it became the target of the pro-imperialist and warmongering press as well as of a parliamentary inquiry."
      I have several problems with this site including: (1) That is it hosted by an American company located in Utah <http://toolbar.netcraft.com/site_report?url=http://www.antiimperialista.com> . (2) Its overall philosophy and (3) Requesting funds for so called "resistance" fighters, especially since funds they admit could be used to buy weapons. Weapons that end up killings Iraqi citizens and military forces serving under many flags, including the American flag at the request of the current Iraqi government. The American hosting company for this site is WestHost Inc., 200 N Spring Creek Parkway, Providence, UT. Now I'm all for making a buck but why any company would host this site is beyond me.  I find it hard to believe that Antiimperialist Camp cannot find a hosting company, perhaps in Italy, to express their beliefs. No American company should touch this organization requesting funds that could be used against us and Iraqi citizens.<=



In soldoni, col bon ton tipico del politicamente corretto, si intima all'Host americano di chiudere il sito di un movimento che raccoglie fondi per sostenere la Resistenza irachena. Detto fatto. Passavano poche ore che l'amministratore in capo del server ordinava l'oscuramento del nostro sito. Ma ci sono, tra le righe, un paio di cosette interessanti. La prima e' che l'editoriale fa riferimento ad un articolo del 23 giugno del diffusissimo settimanale americano US news and world report il quale sferra un attacco frontale al Campo Antimperialista (http://www.usnews.com/usnews/news/articles/050623/23euroleft.htm), nell'ambito di un'isterica campagna contro I presunti "fiancheggiatori europei del terrorismo".
La seconda strana cosetta è che il sito in questione (politicalfailures.com) era gia' informato, a poche ore di distanza, della perquisizione avvenuta il giorno prima (in Italia) ai danni del nostro Emanuele intestatario del conto corrente postale su cui tanti cittadini hanno versato il loro contributo alla Resistenza.

Tutto questo conferma sia il morboso interesse imperiale verso l'attivita' del Campo sia il successo della campagna DIECI EURO PER LA RESISTENZA IRACHENA, ma non scuote certo la nostra determinazione. Nessuno mai potra' tapparci la bocca e obbligarci a dire il falso: quella irachena e' RESISTENZA legittima ad un'occupazione illegale e imperialista e non terrorismo. Per cui riteniamo un sacro dovere aiutare i partigiani iracheni, quali che siano le minacce che vi vengono rivolte, quale che sia il prezzo che (abbiamo pagato) e dovremo pagare per affermare questa elementare verita'.
Per di piu' noi siamo tranquilli dato che da quel conto corrente non e' uscita neanche una lira. Perche? Perche' sin dal'inizio dichiarammo (di contro alle falsificazioni strumentali della stampa anglo-americana-italiota) che avremmo consegnato tutta la cifra non a questo o a quel gruppo combattente, ma all'eventuale Fronte Unito della Resistenza, ovvero ad un soggetto realmente rappresentativo della Resistenza popolare.
Quindi, fermo restando che chi combatte contro i torturatori di Abu Ghraib e i neonazisti a stelle e striscie, non e' un terrorista ma un partigiano, questa inchiesta finira' come quella del 1. Aprile 2004 (arresti di Moreno, Maria Grazia e Alessia): in un grande fiasco.
Ma la nostra serenita' non ci fa dimenticare la inaudita gravita' di cio' che sta accadendo. Il fatto che saremo in grado in qualche giorno di far risorgere il nostro sito non deve far pensare a chi ci segue, a chi ci sostiene, che si tratti solo di un gioco. Gli apparati di sicurezza dello Stato, aizzati da americani e israeliani, sostenuti da alcuni settori di politici italiani al loro servizio, sono decisi a romperci la schiena in qualche modo. Allora, tutti dovete sapere che difficilmente, da soli, potremo resistere all'attacco. Se saremo lasciati isolati potrebbero riuscire nel loro scopo. Per questo, senza elemosinare alcun che', facciamo appello alla solidarieta' di quanti si sentono vicini alle nostre idee. E chiediamo questa solidarieta' pure a quanti ci voltarono le spalle, abboccando a quella infame campagna di denigrazione che ci presento' come... fascisti e rosso-bruni. Ora anche i sassi hanno capito chi c'era dietro quella campagna. In tanti, a sinistra, dovrebbero, se non fare ammenda, almeno riflettere. Siamo e venimmo attaccati per il coraggio, la prontezza e la coerenza coi quali demmo il via al movimento internazionale di appoggio alla Resistenza irachena. Immediata solidarieta' merita anzitutto Emanuele, vittima di una perquisizione avvenuta il 30 giugno e inquisito, probabilmente assieme ad altri compagni del Campo, sulla base del famigerato Art. 270bis. Ne dimentichiamo William Frediani (militante del Campo da un anno in carcere, sempre con l'accusa di Associazione sovversiva contro l'ordinamentro dello Stato) e tutti i detenuti antimperialisti rinchiusi nelle patrie galere e tra essi i fratelli immigrati di fede islamica.

Ovviamente tutti quanti potete decidere di stare zitti, di non alzare un dito.
Ma non venite a dirci domani che non sapevate o non avevate capito. Volenti o nolenti, "siete tutti coinvolti".

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2. QUANTA MERDA VIENE A GALLA....




Il 17 febbraio 2003 scomparve a Milano l'imam Abu Omar. I suoi fratelli denunciarono subito (e noi facemmo eco alle loro denuncie) un illegale sequestro ad opera della CIA. Vennero, venimmo, presi per pazzi e visionari. A due anni e mezzo di distanza (lo scorso 24 giugno) quella denuncia e' stata confermata dalla stessa magistratura milanese, che ha emesso 13 ordini di cattura per 13 agenti della CIA, esecutori materiali del sequestro. Difronte a questo gravissimo atto di banditismo terrorista (Abu e' stato prima trasferito alla base USA di Aviano e poi portato in Egitto per "farlo parlare" sotto tortura) le autorita' italiane hanno negato di saperne qualcosa, ma si sono ben guardate di fare alcun passo verso gli USA -dato che se il sequestro fosse avvenuto all'insaputa del governo Berlusconi ce n'era abbastanza per richiamare l'ambasciatore italiano a Washington: visto la palese violazione delle leggi italiane, del diritto e dei Trattati internazionali, della Carta deell'ONU sui diritti umani. Ma pochi giorni dopo il Washington Post smetisce seccamente il governo italiano affermando che il sequestro ebbe il lasciapassare del governo nonche' l'apoggio logistico e la copertura operativa del SISMI. Difronte a questa gravissima verita' il governo cincischia, continua penosamente a negare e difende il capo del SISMI Pollari che per il giornale statunitense sapeva invece tutto e approvo' tutto. Da parte sua l'opposizione ulivista si limita a chiedere a Letta di riferire in Parlamento. Nulla di piu' da parte di chi sulla strage americana del CERMIS fece anche peggio.
Questa vicenda avvalora amaramente la nostra tesi per cui l'Italia non e' un paese sovrano, che e' una provincia imperiale, una servitu' degli americani, che Berlusconi e' solo un satrapo. Ma conferma anche che il potere viola le sue stesse leggi, che non esiste piu' un reale Stato di diritto costituzionale, che dopo l'11/9 e l'U.PA. (U.S. Patriot Act), nell'unico spazio globale della guerra asimmetrica e permanente, si va conformando un mostro: lo Stato imperiale di diritto a cui tutti gli stati debbono confomarsi, pena subire la sovversione e il sabotaggio da parte del centro imperiale medesimo. Del resto questo accadde in Italia gia' durante la guerra fredda, passando per la strage americana di Piazza Fontana -a cui cooperarono in veste di ascari servizi segreti e neofascisti italiani.
In questo contesto di illegalita', di terrorismo di stato, di mafia-servizio-segreta, veniamo a sapere che nei corpi di sicurezza dello Stato e' stata scoperta una rete ben organizzata che, su appalto, svolgeva lavori sporchi, indagini illegali e parallele, pedinamenti, forse anche di peggio. Una nuova Gladio insomma. Scopriamo poi quale sia la fede politica di questi terroristi. Nell'abitazione del capo di questa DSSA, accanto alla bandiere israeliana e americana, campeggiava la svastica nazista. Solo dei giornalisti stolti potevano scandalizzarsi per questo triplice sodalizio. Noi e' da tempo che andiamo denunciando che il nuovo americanismo e' proprio questo sincretismo, questo miscuglio di nazismo, sionismo e ideologia missionaria della supremazia americana.
Scommettiamo che tutto sara' insabbiato e che fra qualche mese i media si adopreranno affinche' tutto sia dimenticato.
Che i compagni, invece, non dimentichino. E, soprattutto, non depongano l'ascia di guerra, non tornino a casa. Non si puo' darla vinta al banditismo di Stato, al terrorismo legalizzato, ai sequestri di persona, alla tortura, alla privatizzazione della legge, alla distruzione mafio-servizio-segreta dello Stato di diritto.
Chi non avesse ancora capito quale sia lo sringente legame tra la lotta del popolo iracheno e quella nostra ora dovrebbe avere le idee piu' chiare: anche noi italiani, come gli iracheni, seppure in maniera vellutate canmuffata, subiamo la dittatura di un governo di fantocci lusitani, siamo un paese occupato. Anche noi dobbiamo farla finita con la sovranita' limitata e ottenere una reale indipendenza nazionale, che e' la premessa per godere di un reale autogoverno ovvero di una effettiva democrazia politica. Si deve quindi capire che ben poca cosa e' l'aiuto che noi possiamo fornire alla Resistenza irachena, rispetto a quello che la Resistenza fornisce a noi. Se il popolo italiano e' in letargo (ma siamo certi non ci restera' a lungo) quello iracheno puo' davvero vincere. E se vincera' l'onda d'urto giungera' anche da noi, aiutandoci a risorgere e a sbarazzarci di questo farsesco sistema bipolare che vede entrambi gli schieramenti al servizio del superimperialismo americano.






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