Info e promemoria per il 10 luglio
Per lassemblea dei movimenti di domenica 10 luglio a Bari
l'inizio dei lavori è previsto per le ore 10,
la sede prescelta è quella dei Comboniani in via Giulio Petroni 101,
nei pressi dell'ospedale militare e raggiungibile dalla stazione con i mezzi 11 e 11/.
Abbiamo la possibilità di far pernottare chi ne avesse bisogno
fino ad esaurimento posti (bisogna portarsi il saccapelo),
per questo chiediamo di segnalare le adesioni all'indirizzo nocpt@??? ,
o di contattare una delle tre persone che seguiranno, tra le altre cose, la questione organizzativa:
patrizia
pattiska@???
purusa
purusa@???
anna
morbidezza@???
Ci si vede a bari
ginevra
Appello alla partecipazione allassemblea nazionale a Bari del 10 luglio 2005
La legge Turco-Napolitano, la legge Bossi-Fini e il ministro dellinterno Pisanu, in nome della sicurezza, hanno trasformato il problema politico dellimmigrazione in guerra permanente contro tutti i migranti.
La società di oggi è martellata quotidianamente da retoriche securitarie che ripetono incessantemente: potete vedere voi stessi che cosa sono gli immigrati, esseri incorreggibili e pericolosi; limmigrato è stupratore, drogato, oppure prostituta, ma è anche terrorista e criminale. Lunica cosa da fare è lasciarlo fuori dai confini dello Stato nazionale, oppure se tenta di attraversare illegalmente i nostri confini, va rinchiuso in un CPT e poi espulso.
Lassociazione continua di clandestino e criminale ha reso di fatto il clandestino un criminale sui generis, un criminale deccezione che non può semplicemente essere arrestato, ma deve essere internato perché non avendo commesso reato alcuno, ha la colpa pura e semplice di avere esercitato il suo diritto di fuga dalla guerra, dalla fame, dalla miseria.
Queste leggi hanno reso ancora più precaria e ricattabile la condizione giuridica dei migranti favorendone il loro sfruttamento e creando una società di irregolari da trattenere espellere e incarcerare. Il trattamento del migrante è diventato il prototipo del controllo della marginalità sociale. Il caso della struttura detentiva di Castelfranco costituisce un esempio legato alla proposta di legge Fini sulle tossicodipendenze. Punizione e coercizione sono gli strumenti utilizzati nei confronti di questioni sociali.
Dal 1998 anno in cui la legge Turco-Napolitano ha istituito i centri di permanenza temporanea unampia rete di gruppi, associazioni, partiti e sindacati ha dato vita ad una lunga serie di azioni con lobiettivo di una loro definitiva chiusura, denunciando la impossibilità di una modifica umanitaria dei CPT. Contemporaneamente, anche dallinterno degli stessi centri di permanenza temporanea, i migranti hanno agito pratiche di resistenza allarbitrio; spesso sono state sopite, altre volte si sono concretizzate nella fuga.
In questi anni si è creato un fronte ampio e trasversale che ha coinvolto numerosi amministratori locali e, più di recente, ha visto associarsi la chiara presa di parola da parte di alcuni Presidenti di Regione.
Le dichiarazioni di Vendola, in particolare la convocazione per l11 luglio di un Forum dei Presidenti delle Regioni contro i CPT, hanno aperto uno scontro istituzionale tuttora in atto.
Crediamo che questo scontro riguardi, innanzitutto, la natura della decisione politica e rispetto a questo crediamo che sia necessario sperimentare inedite forme di democrazia.
Daltro canto le misure detentive applicate negli ultimi mesi - sotto indicazioni diretta del ministro degli interni Pisanu - nei confronti di tanti attivisti che si battano contro la vergogna dei lager per migranti e lottano per il diritto alla casa e al reddito, costituiscono un esempio lampante del deterioramento delle forme di governo attuale.
Associazione sovversiva, associazione a delinquere, eversione dellordine democratico, finalità di terrorismo, cospirazione politica contro lo stato sono alcune delle formule utilizzate per neutralizzare le istanze di cambiamento sociale e democrazia che provengano dallinterno o dallesterno dei confini nazionali.
Di fronte a tutto ciò, come attivisti ed attiviste che quotidianamente tentano di conquistare una vita degna di essere vissuta per tutti e per tutte, ci rivolgiamo in eguale maniera a tutte le realtà che si mobilitano contro guerra, razzismo, neoliberismo economico e indiciamo un incontro da tenersi il 10 luglio a Bari, in Via Giulio Petroni n. 101.
Chiediamo a tutti di prendere posizione su alcuni temi:
- labrogazione delle leggi sullimmigrazione che si basano su espulsione e reclusione;
- la chiusura incondizionata dei cpt;
- una politica sociale che metta la parola fine alla divisione della società in migranti e non migranti, illegali e legali, produttivi ed improduttivi;
- la depenalizzazione dei reati sociali.
Il Governo ci chiede un patto di sicurezza, rispondiamo che lunica sicurezza è data dal concreto accesso al reddito e alla cittadinanza per tutti e tutte.
Rete No Cpt
nocpt@???
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