[NuovoLaboratorio] sullo sgombero di stamani del LSO di Tori…

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Szerző: cons.maccio
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] sullo sgombero di stamani del LSO di Torino

A Torino, questa mattina alle 6.30 è stato sgombrato il Laboratorio Sociale Occupato. Gli occupanti hanno tentato di impedire l’accesso alla polizia schierata però sui tre lati dell’edificio.
Cinque persone sono state denunciate per occupazione di edificio e per danneggiamenti aggravati.

Ricevo da compagni di Torino il comunicato dei/delle compagni/e del LSO e del CSOA Gabrio e della Federazione del PRC di Torino e ritrasmetto qui sotto.

Aurelio Macciò.


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La destra arrogante scalpita, il Sindaco vigliacco acconsente e la Questura esegue felice di poter servire.

A poche ore dallo sgombero del Laboratorio Sociale di via Elba proviamo a scrivere alcune considerazioni di ordine generale legate all’azione di cui le forze dell’ordine si sono rese protagoniste all’alba.
Non ci interessa tanto ripercorrere la vita di questi due anni di occupazioni e repressione, né fare vittimismo rimpiangendo l’esperienza sociale che questo sgombero ha provato a interrompere. Vogliamo provare invece ad abbozzare alcuni ragionamenti sulla nostra città e sulle sue contraddizioni.

Lo scenario in cui ci muoviamo è noto a tutti, ed è uno scenario sul cui sfondo si muovono i mostri del potere: la repressione sui migranti, la precarizzazione dei lavori e delle vite, il TAV e le Olimpiadi infernali del 2006. E’ uno scenario che ben conosciamo ma che negli ultimi mesi si è via via mostrato palesemente nei suoi risvolti più schifosi e repressivi. In mezzo succede poi anche che le squadracce neo-fasciste armate e protette attaccano uno spazio occupato ferendo con le lame due compagni, e succede anche che quando vari settori dell’antagonismo e dell’autogestione cittadina scendono in piazza la polizia carica in grande spolvero per le vie del centro, ferma i manifestanti e due arresti vengono convalidati.

La destra cittadina scalpita e le sue propaggini nei palazzi governativi iniziano a fare interrogazioni e interpellanze. Dall’altra parte il Sindaco Chiamparino, vigliacco (e forse per questo vuole i superpoteri olimpici) e servo di tutti gli interessi che animano il nostro scenario metropolitano, ha scritto il nostro sgombero di oggi con le sue dichiarazioni durante il consiglio comunale di ieri.

E’ stato tutto questo insieme di cose che ha determinato lo sgombero di questa mattina. L’LSO era semplicemente quello che meglio si prestava. Già oggetto delle amorevoli attenzioni dell’onorevole Ghiglia, da poco tempo occupato sul territorio comunale, l’LSO era la risposta più facile al bisogno immediato di chi governa questa città, di dare una risposta securitaria pubblica di livello consistente. L’LSO perché al fianco di altri o semplicemente con altri rappresentava in questa città uno dei bersagli per dimostrare che la “pace olimpica” si avvicina sempre di più, e che Torino è in grado di mettere a tacere senza problemi la vasta area del dissenso sociale.

Decideremo a breve i tempi e le modalità della risposta a questo nuovo sgombero, ma nel frattempo pretendiamo chiarezza, perché lo sgombero dell’LSO diventa un problema generale inserito nel clima che attanaglia la nostra città. Pretendiamo su questo clima prese di posizione non equivoche e una immediata ripresa della mobilitazione, perché quello che succede in città è un problema di tutti e chi a questo clima non sente il bisogno di dare una risposta, di questo clima è artefice o complice. E che si crei pure uno spartiacque tra chi decide di voler sedere alla corte di Chiamparino, di Saitta o della Bresso, e chi nella città viene ucciso durante i controlli delle forze dell’ordine, viene rinchiuso in corso Brunelleschi, viene sgomberato o subisce gli attacchi dei fascisti; una divisione netta tra chi vuole arricchirsi con le grandi opere e chi lotta in difesa della propria valle, tra chi vuole la Torino della pace olimpica e chi ogni giorno prova a costruire la Torino del conflitto sociale che pretende spazi e diritti.

MASSIMILIANO e SILVIO LIBERI SUBITO!
SOLIDARIETA’ alla VAL DI SUSA IN LOTTA!
CONTRO SGOMBERI E REPRESSIONE!

I compagni e le compagne del Laboratorio Sociale Occupato e del CSOA Gabrio


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Comunicato stampa

Non sono ancora passate 24 ore dalle dichiarazioni rese in aula dal Sindaco Chiamparino, circa la necessità di un giro di vite nei confronti del mondo del cosiddetto antagonismo sociale sebbene in continuità con “la linea di equilibrio verso coloro che accettano le regole della convivenza civile”, che le forze dell’ordine si sono precipitate a sgomberare il Laboratorio Sociale di Via Elba.
Come al solito si fa tanto rumore, non per nulla, ma per poter poi agire, avendo la scusa di “ripulire” la città dai violenti, sgomberando coloro che, come il Laboratorio Sociale, dimostrano con la loro presenza, con le loro lotte, con le loro iniziative che esiste anche una altra Torino, non sormontata e soffocata dai cinque cerchi olimpici. Una città nella quale ricostruire un altro tipo di protagonismo sociale basato su valori di solidarietà, di accettazione dei migranti, di cultura non omologata. Si fa d’ogni erba un fascio e si chiudono gli spazi, sempre più scarsi, di aggregazione sociale. Ciò proprio in un quartiere nel quale la carenza di luoghi per attività sociali e pubbliche era chiara a tutti, tanto che la Circoscrizione Santa Rita stava tentando di acquistare lo stabile, proprio per utilizzarlo a fini sociali.
Rifondazione non può che condannare, quindi, l’azione di sgombero attuata stamani dalla Polizia che non può fare altro che aumentare il livello di scontro sociale, continuiamo a pensare che sia, invece, necessario potenziare le strutture pubbliche da assegnare ad associazioni e gruppi per attività socio-politico-culturali, in grado di allargare gli spazi di democrazia e partecipazione. La finestra su Torino per le Olimpiadi, sarà aperta solo per pochi giorni, la vita sociale invece continuerà, e affinché continui positivamente occorrerà che l’Amministrazione si attivi in prima persona e con responsabilità per mantenere a livelli accettabili l’offerta a tutta la città di spazi da autogestire. Non si affermi che mancano strutture e soldi, per gli spettacoli di Ronconi, non mancano per niente, settemilioni e mezzo di Euro per cinque spettacoli non sono noccioline! Ciò che manca, forse, è la volontà politica di considerare il pluralismo delle idee e delle forme associative come ricchezza, e non si ripeta, come fa la destra, la favoletta della necessità di eliminare la violenza, chiedetelo a quelli, morti o ammazzati in questi ultime settimane, o agli altri, magari immigrati, che sono rimasti senza un tetto in Via Belfiore, 49 a seguito di un incendio sviluppatosi proprio per l’accumulo di mobili vecchi, depositati nel cortile condominiale a seguito della dichiarata inagibilità delle soffitte abitate, e pagate salatamente, da immigrati. Anche queste sono, per noi, discriminanti sulle quali costruire future alleanze per il governo della Città

Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Torino
Gruppi Consigliari Comune di Torino, Provincia di Torino e Regione Piemonte


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