[Incontrotempo] Incontro nazionale a Pisa

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Autor: univant@inventati.org
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Stare tematy: [Incontrotempo] sabato 25 giugno ad acrobax
Temat: [Incontrotempo] Incontro nazionale a Pisa
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Incontro nazionale degli sportelli di lotta – Pisa 24-25 giugno 2005

Spazio Socio Abitativo Occupato San Lorenzo



Il SSAOA San Lorenzo è frutto dell’occupazione, da parte del collettivo
“Università Antagonista”, di uno stabile di proprietà della scuola di
eccellenza Sant’Anna sito in via San Lorenzo 24 a Pisa.
Il progetto che ha portato all’occupazione dello stabile, elaborazione
dello stesso collettivo, è stato denominato “Progetto Finestre”, il quale
proponeva una risposta forte e decisa a quelle dinamiche di speculazione
immobiliare che “governano” il mercato degli affitti pisano.


Università Antagonista

Università antagonista nasce dalla fusione di 2 collettivi universitari
della città di Pisa, il Collettivo Autonomo di Scienze Politiche (CASP) e
il Collettivo Rosa Luxemburg, i quali, impegnati da tempo su campagne di
sensibilizzazione e mobilitazione sulle tematiche della guerra in Iraq,
del lavoro precario e delle riforme inerenti al sistema universitario e
più in generale del sapere, hanno sentito l’esigenza di intervenire sul
fenomeno dilagante della speculazione edilizia nella propria città, consci
che ciò che lega questa alle riforme del sapere e del lavoro precario, è
il medesimo processo di ristrutturazione neoliberista che interessa
l’economia globale in generale, e l’organizzazione politica del potere del
capitale a livello sovranazionale e degli stati in particolare.



Progetto Finestre

Nell’elaborazione di questo progetto, e dell’analisi critica sulla
questione abitativa a Pisa, UnivAnt ha considerato la speculazione
immobiliare, come speculazione su un bisogno fondamentale dell’essere
umano come quello dell’abitare. Infatti l’avere uno spazio idoneo è
considerato un presupposto fondamentale affinché ogni essere umano possa
liberamente costruire la propria esistenza al di fuori di logiche di
sfruttamento, che a Pisa, fanno girare il mercato degli affitti.      Qui
i canoni di locazione sono tenuti artificialmente alti grazie al fatto che
le lobby del mattone, proprietarie degli immobili, tengono deliberatamente
sfitti 4000 di questi.
La casa/abitazione è un diritto, e la negazione di questo un’azione
illegittima da parte di quelle lobby che su questa guadagnano a danno
delle famiglie residenti, degli studenti pendolari o fuori sede (in tutto
circa 22000) dei lavoratori precari e di chi vi risiede temporaneamente
per motivi legati alla salute (a Pisa è presente la clinica
universitaria). Si capisce dunque che la speculazione è più profonda,
andando a toccare più interessi e bisogni fondamentali (salute per
esempio), e perversa, considerando che gli attori di questa dinamica sono
gli stessi Enti Pubblici come il comune o l’università, o enti di diritto
privato come la scuola di specializzazione Sant’anna o la scuola normale
superiore.
Dunque quegli istituti preposti alla formazione universitaria degli
studenti, sono gli stessi proprietari di immobili sfitti che
contribuiscono al pesante caro affitti, uno dei principali ostacoli per
quelli studenti non vincitori di borse di studio (i cui parametri per
farne richiesta e per accedervi sono notevolmente più restrittivi secondo
il DPCM Moratti) o non assegnatari di alloggi di proprietà dell’Azienda
Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (ARDSU) e che non
possono permettersi di rivolgersi al mercato privato degli affitti per
poter risiedere sul territorio pisano e così godere a pieno delle
possibilità offerte dall’ateneo; non solo ma molti, impossibilitati a
pagare canoni esosi, sono scoraggiati ad iscriversi.
Questa logica è una negazione pesante al diritto allo studio, un attacco
subdolo e perverso se portato avanti da chi invece, quel diritto, dovrebbe
favorirlo e tutelarlo.
Università Antagonista ha colto in questo attacco un doppio livello: la
speculazione immobiliare non solo è lesiva del diritto alla
casa/abitazione, ma anche del diritto allo studio.


A fronte di questa situazione intollerabile, la risposta del collettivo è
stata l’elaborazione di un progetto (poi chiamato “progetto finestre”) che
potesse spezzare le dinamiche di speculazione immobiliare nella città.
Questo è stato il frutto di un’inchiesta preparatoria che fosse un’analisi
critica sulla questione abitativa di Pisa, e che mettesse in luce quei
meccanismi alla base del fenomeno speculazione come:
La liberalizzazione del mercato degli affitti con la legge 431/1998, la
quale aboliva quei patti in deroga che sostituirono nel’92 la disciplina
dell’equo canone;
La cartolarizzazione degli immobili di proprietà degli enti pubblici, cioè
l’emissione di cambiali garantite sugli immobili (in pratica la svendita
di questi), i quali furono comprati dagli enti stessi con i soldi dei
lavoratori, al fine di possedere un patrimonio che fosse garanzia del
pagamento delle pensioni;
La privatizzazione dell’edilizia pubblica pisana (case popolari);
L’inadeguata politica dell’ ARDSU il quale “offre” solamente 1200 alloggi
per studenti a fronte di 22000 fuori sede, in una situazione odierna in
cui i parametri per accedere e mantenere una borsa di studio si
inaspriscono ulteriormente a danno degli studenti;

Il Progetto Finestre, fondato sulla consapevolezza che gli strumenti
legali ed istituzionali messi a disposizione dai privati o dagli enti
pubblici, altro non sono che strumenti assolutamente funzionali ad un
meccanismo finalizzato a mantenere lo stato di cose presente, ha
individuato l’occupazione di immobili sfitti come pratica idonea per la
tutela del diritto alla casa.
La rivendicazione politica dell’occupazione, al centro del progetto, è poi
un’attacco diretto al potere del capitale e dei suoi servi, al fine di far
“scoppiare” le contraddizioni del sistema riuscendo a sensibilizzare e
mobilitare su questo percorso di lotta le intelligenze e le energie della
massa degli sfruttati e precari pisani.

Tutto il progetto è stato elaborato in funzione del concetto di
autorecupero, cioè del costruire materialmente con i propri mezzi, le
proprie conoscenze e saperi , nonché finanziamenti, la struttura
socio-abitativa.
Autorecuperare significa adottare una soluzione ecologica ed economica
all’alto costo del bene casa e alla cementificazione delle periferie,
consentendo il ripopolamento della città in risposta allo svuotamento dei
centri storici dai suoi abitanti costretti verso le periferie e i paesi
limitrofi da un mercato immobiliare sempre più proibitivo.
La cosa che ci preme sottolineare è che in questo percorso vengono
attivate delle energie dal basso, in cui i portatori di un bisogno (nella
fattispecie quello della casa) si autorganizzano, progettano, mettono
insieme le loro reciproche conoscenze, “lavorano”, cooperano
trasformandosi da utenti passivi a soggetti attivi. Questo crea relazioni
di appartenenza e reciprocità, attiva dei percorsi di solidarietà
concreta, insomma attiva una crescita collettiva delle persone aderenti
all’iniziativa.

Occupare è poi azione principe di una politica di riappropriazione
indiretta di reddito, in quanto quello che le persone riescono ad ottenere
con un lavoro precario non tutelato e sottopagato è insufficiente a
coprire i propri bisogni fondamentali, considerando di concerto che lo
smantellamento dello stato sociale, non soddisfacendo più quei bisogni,
costringe le persone a rivolgersi al mercato privato dei servizi.
L’occupare e autorecuperare uno spazio non può allora che dare la
possibilità di costruire e allestire proprio quei servizi che il pubblico
smantella.







S.S-A. O.A San Lorenzo

Il progetto finestre si è concretizzato il 1°ottobre scorso con
l’occupazione di uno stabile di proprietà della scuola di eccellenza
Sant’Anna, acquistato dall’ente nel 1999 a prezzo stracciato dalle suore
immacolatine pisane, le quali prima di affittarlo per anni al Centro
Nazionale Ricerca della nostra città, qua avevano il loro collegio
femminile.
La scelta di occupare uno stabile del sant’Anna ha poggiato sulla
possibilità di aprire una doppia vertenza rispetto alla dinamica di
speculazione immobiliare: rispetto alla lesione del diritto alla casa e
dello studio. Infatti lo stabile occupato è solo un esempio delle numerose
proprietà a carico della Scuola Normale, dell’Istituto Sant’Anna e della
università, acquistati spesso a prezzo di favore e tenuti sfitti in
previsione di ristrutturazioni per la realizzazione di strutture di
eccellenza per propria natura destinate alla formazione delle future
classi dirigenti.
San Lorenzo occupato, nei piani della proprietà al costo di circa 10
milioni di euro, dovrebbe diventare il fiore all’occhiello della scuola:
centro convegni, studentato, refettorio, mensa, laboratori ecc.. Se la
prospettiva sembra allettante, c’è da dire che l’istituto è una scuola di
eccellenza riservata a pochi studenti dell’ateneo pisano, cervelli che
saranno formati  per essere funzionali e produttivi rispetto ai poteri
forti del capitale: i finanziamenti che arrivano dai privati sono infatti
ingenti, si tratta di donazioni di immobili da adibire a centri studi o
finanziamenti di costosi progetti di ricerca per “prodotti
commercializzabili” sul mercato. L’istituto si trova cosi vincolato dal
capitale nella scelta di come organizzare la didattica (corsi e
professori) e la  ricerca, alla costante ricerca di contratti per la
propria tenuta contabile, con aziende multinazionali e non solo
(Piaggio)spesso legate ad interessi militari.
Inoltre l’immobile presenta quelle caratteristiche adeguate per quanto
riguardava la possibilità di realizzare il costrutto socio-abitativo che
ci eravamo preposti, in quanto l’ampiezza del giardino e la grandezza
dello stabile rendeva idoneo sia la realizzazione di uno studentato che di
una parte              sociale liberata e aperta alla cittadinanza.
Attualmente San Lorenzo da casa a 42 compagni tra studenti (la maggior
parte), lavoratori precari ed immigrati; ha una cucina, una dispensa, una
sala mensa, un bar, bagni in giardino per gli esterni  ed interni per chi
vi abita; tutto questo garantisce le condizioni minime ma sufficienti per
poterlo abitare con dignità, tanto che con un contributo mensile di 15
euro a compagno/a, riusciamo a garantirci 3 pasti giornalieri e la vita
dentro  lo spazio.
Per quanto riguarda la parte sociale sono stati costruiti una sala
assemblee, aule studio, aule computer, il giardino per feste, concerti ed
iniziative politiche.
I progetti politici che San Lorenzo sta portando avanti permanentemente
sono una sala prove autogestita dai gruppi musicali che la usano, un
doposcuola per bambini e ragazzi autogestito, il cineforum, il comitato
per il diritto allo studio universitario e lo sportello per il diritto
alla casa.
Tutti gli altri progetti o iniziative realizzate, sono sempre stati decisi
collettivamente in assemblea, strumento sovrano di organizzazione,
discussione e decisione.
Svolgiamo due assemblee a settimana, di cui una gestionale rispetto alla
organizzazione pratica dello spazio tipo turni di pulizia, del bar, dello
sportello ecc.. , i lavori di manutenzione o ampliamento e la
programmazione settimanale e mensile rispetto il calendario delle feste di
finanziamento, concerti, iniziative.
L’altra assemblea è del collettivo UnivAnt, che ha propositività rispetto
alla politica di SanLorenzo per quanto riguarda il rapporto con le
istituzioni e la cittadinanza, la difesa politica dello spazio, il
contenuto delle iniziative politiche e la campagna sul diritto alla casa
in città.



Lo sportello sul diritto alla casa nell’esperienza di lotta dello
S.S.A.San Lorenzo rappresenta lo sviluppo in ambito sociale del “Progetto
Finestre”, ovvero rappresenta un momento importante per la costruzione e
la crescita del progetto di riappropriazione del diritto alla casa.
Ponendo in essere un progetto di autorecupero di aree dismesse e
abbandonate, lo S.S.A.San Lorenzo ha proposto alla città una alternativa
alla gestione speculativa di enti pubblici e privati.
E proprio il voler socializzare questa esperienza che ha fatto si che
nascesse il bisogno di costruire materialmente ed immaterialmente uno
sportello capace di dare continuità al lavoro politico delle strutture che
si occupano di emergenza casa.
Interpretato come strumento necessario per mantenere una presenza politica
sul territorio in cui opera, lo S.S.A.San Lorenzo si propone di fornire
una cosulenza tecnica sulle tipicità contrattuali, di elaborare strumenti
d’inchiesta sulla questione abitativa a Pisa, di promuovere iniziative per
intervenire nelle emergenze (Sfratti..), e ultimo ma non per importanza,
si propone di diffondere sul territorio altre esperienze di lotta in
difesa del diritto alla casa.
CONSULENZA
Lo Sportello si attiva fisicamente 2 giorni alla settimana in punti
strategici della città universitaria ( davanti l’ufficio del Diritto allo
studio universitario e davanti le segreterie studentesche universitarie;
ha realizzato percorsi di auto-formazione (seminari, tirocini) esterni ,
in collaborazione con il sindacato degli inquilini (Unione Inquilini), sia
interni attraverso seminari autogestiti; produce e diffonde materiale
informativo; si propone di indicare soluzioni alle irregolarità
contrattuali.
INCHIESTA
Lo strumento inchiesta (questionario, videoinchiesta..) viene utilizzato
per fornire un costante monitoraggio della questione abitativa sul
territorio. Offre la possibilità di tenere sotto pressione con una
capillare opera di ricerca e denuncia le lobbies del mattone in città.
EMERGENZA
Proprio per la sua funzione di “collettore sociale” lo sportello si
propone di intervenire nella difesa del diritto alla casa nel momento in
cui questo non sia più garantito. In una città ad emergenza abitativa,
l’utilizzo di questo strumento (“Intervento nel Sociale”) non vuole essere
solo una “esperienza solidale”, ma viene interpretato come anello di
congiunzione tra le varie esperienze. Difendere la casa altrui sotto
sfratto, significa difendere la propria.
FUNZIONE SOCIALE
Il Progetto Finestre si sviluppa attraverso la socializzazione degli
strumenti tecnico-politici necessari per rendere diffuso sul territorio la
pratica di riappropriazione del diritto alla casa. Viene proposta la
creazione di “liste”, ovvero nuclei autonomi di soggetti che vogliono
ribellarsi al “prezzo di mercato” della città. Nella sola Pisa vi sono più
di 4.000 case sfitte; Obiettivo della “lista” è quello di rendere
ripetibile l’esperienza dello S.S.A.San Lorenzo ponendola come alternativa
reale al degrado ed alla specualzione edilizia.
QUALI PROSPETTIVE
Dell’esperienza di San Lorenzo è emerso il bisogno di creare uno strumento
capace di dare costanza e sostanza ai percorsi lotta sul diritto alla
casa. Per fare questo è nata l’esigenza di interagire con tutte le realtà
vi lavorano, cercando di mettere in moto un percorso che si ponesse come
obiettivo non solo di “coordinamento della rete” sul territorio, ma che
fosse anche capace di colpire la legge in vigore 431/98, responsabile di
aver esacerbato le contraddizioni già esistenti nella legge del 1978,
detta dell’”equo canone”.
Per questo è necessario socializzare le esperienze che sono state
costruite sul territorio nazionale:
-Sviluppare strumenti di socializzazione dei percorsi di lotta.
-Sviluppare un progetto di sportello che sia capace di essere coordinatore
e propulsore politico.
-Costruzione di percorsi di lotta unitari.
-Sviluppare e condividere creatività e progettualità politica.
-Creazione di una rete di solidarietà capace di difendere le esperienze di
lotta sui territori.








Programma:

sabato 25 giugno:

ore: 14.00 arrivo
ore: 16.00 interventi di tutte le realtà: “sportello sul diritto alla casa”
ore: 21.00 cena sociale. Concerto

domenica 26giugno

ore: 13.00 pranzo
ore: 15.00 proiezione video
ore: 16.00 assemblea conclusiva.

> in allegato il programma della giornata del 25 giugno presso acrobax,
> laboratorio occupato del precariato metropolitano.
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