[NuovoLaboratorio] genova stop al cemento nel levante

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Autore: ANDREA AGOSTINI
Data:  
Oggetto: [NuovoLaboratorio] genova stop al cemento nel levante
dal secolo xix
del 20.6.2005

La protesta Petizione con settecento firme «Stop al cemento nel Levante»

Hanno firmato in settecento una lettera di protesta, e se ancora non
bastasse sono pronti a dare vita ad altre manifestazioni di protesta per
salvare il levante cittadino dalla prolificazione edilizia degli ultimi
tempi. Sono gli abitanti di Quinto e Quarto, residenti in particolare nella
zona circostante il campo da tennis di Corso Europa. Appoggiati dalla
circoscrizione Levante, chiedono al Comune di porre termine a quella
pratica che permette, dopo la vendita di un immobile (di qualsiasi
destinazione) del Ponente, di trasferirne le volumetrie a Levante: «Così in
poco tempo - commenta Gianni Calisi presidente della circoscrizione
Levante, che qualche settimana fa ha approvato all'unanimità un documento
su questo tema - tutto il levante genovese diventerà una grande zona
residenziale, senza che si tenga in debito conto del peggioramento che
questo avrà sul traffico. Anche se l'assessore all'urbanistica Bruno
Gabrielli, in un incontro, mi ha assicurato che terrà in debito conto i
pareri della circoscrizione».
La popolazione ha soprattutto paura dell'abbattimento del campo da tennis
in corso Europa, punto di aggregazione sociale importante e polmone verde:
«Gli abitanti non sono ben informati - assicura Calisi - nel nuovo progetto
abbiamo insistito affinché venga rifatto il campo da tennis come è adesso,
mentre il resto del disegno prevede un'area verde». Ma per il resto del
levante genovese sono previste nuove costruzioni come in via Quartara, via
Cottolengo, via Marussig, via Mendoza e ancora nella zona di Campostano a
Nervi, due edifici commerciali in via Borghero, mentre in due delle ville
più belle della città, Villa Parodi e villa Gentile, arriveranno parcheggi
e autorimesse. «Quello che dobbiamo fare - riprende Calisi - è respingere
qualsiasi variante al Puc, e per quei progetti che non prevedono varianti,
inserire tutte le prescrizioni necessarie affinché non si creano ostacoli
al traffico e non si eliminino le aree verdi».

A. Giam.