[Cpt] Piano vendola: otto regioni per la disobbedienza istit…

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Autore: alessandro presicce
Data:  
Oggetto: [Cpt] Piano vendola: otto regioni per la disobbedienza istituzionale

Manifestazione a Milano contro il Cpt:
"Aderire al progetto Vendola"
di Bruno Bartolozzi


http://www.ilpassaporto.kataweb.it/dettaglio.jsp?id=33573&s=0

MILANO - Se a Varese paura e sentimenti xenofobi vengono repressi a fatica, Milano tenta di scardinare uno dei simboli delle politiche di seprazione fra immigrati e città. Comincia con la giornata di giovedì un lungo assedio mediatico al Cpt di via Corelli, teatro nelle ultime settimne di scontri e rivolte. Nel pomeriggio a San Babila, attorno all'appello rivolto ad una città anti-razzista, ecco la manifestazione indetta da tutte le organizzazioni che intendono chiudere i Cpt a Milano e in Italia. Una manifestazione le cui parole d'ordine non sono state sposate da altre organizzazioni, come i sindacati unitari per esempio, che parlano di "superamento" e non di chiusura dei Cpt.
Differenti strategie contro i Cpt
La differenza non sta nella comune valutazione che i Cpt siano ormai inadeguati e incostituzionali, sta nella tattica politica. La manifestazione punta a rendere inoperativi da subito i Cpt. E fa riferimento esplicito all'azione del presidente della Puglia, Nichi Vendola che ha iniziato dalla sua regione a scardinare il sistema dei centri di permanenza. Le iniziative dei sindacati unitari, invece, inseriscono il superamento dei Cpt nell'ambito di un cambiamento della legge Bossi-Fini. Non solo. Obiettivo intermedio per i sindacati è la battaglia per rendere più trasparente la gestione degli attuali Cpt e trasformarli in luoghi di diritto, per far sì che gli "ospiti-reclusi" abbiano gli stessi diritti di un cittadino italiano che, come loro, non ha commesso, nessun reato. Di qui, venerdì, il sopralluogo dei sindacati, con il Prefetto Bruno Ferrante, al centro di via Corelli.

Cresce la "disobbedienza istituzionale"
Insomma, se da una parte si vuole risolvere subito con la cancellazione il problema del Cpt, dall'altra ci si organizza perché questa cancellazione avvenga nel quadro del più vasto accordo politico e del miglioramento immediato delle condizioni attuali. Come previsto, il tema milanese si è immediatamente trasformato da locale a nazionale. Se nei giorni scorsi sindacati, prefetto e organizzazioni come la Caritas stavano pensando a risolvere alcune clamorose storture del Cpt, per dare anche una indicazione nazionale, dall'altra sta nascendo e si sta sviluppando con forza l'azione di "disobbedienza" istituzionale.

Le critiche di Rifondazione comunista
Il gruppo consiliare lombardo di Rifondazione comunista ha dato il suo appoggio alla manifestazione di giovedì introducendo un nuovo elemento. La Regione Puglia, attraverso il presidente Nichi Vendola si sta organizzando per impedire l'apertuta del cpt di Bari che il ministero dell'Interno aveva già acquisito nella mappa italiana di queste strutture di detenzione. Una rivolta che si sta estendendo di regione in regione. Esplicito il pronunciamento di Luciano Muhlbauer, consigliere regionale del partito di Fausto Bertinotti. "Chiudere Via Corelli e tutti i Cpt in Italia è oggi un'urgenza e una occasione per iniziare a ripensare profondamente le politiche sull'immigrazione. O si punta sull'accoglienza, sull'integrazione e sui diritti oppure si lascerà campo libero a quanti, Lega Nord e gruppi di estrema destra, predicano la caccia all'uomo e portano avanti campagne d'odio, che altro non fanno se non creare conflitti e insicurezza per i cittadini, stranieri e italiani. La triste vicenda di Besano dovrebbe far riflettere". Muhlbauer si rivolge al presidente della Regione Lombardia: "Sono ormai otto le Regioni italiane che hanno aderito al coraggioso appello del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per chiudere gli inutili e dannosi Cpt. Cosa aspetta la Giunta lombarda a prendere una posizione chiara?"

La difficile mediazione del prefetto
Intanto prosegue la mediazione del prefetto milanese Bruno Ferrante che ha capito le difficoltà in cui si trova. Deve far rispettare una legge che, applicata alla lettera, accenderebbe tensioni e problemi che renderebbero ingestibile la questione immigrazione a Milano. Non può, comunque, ignorare la Bossi-Fini. Di qui il via libera, oltre alle visite dei sindacati in via Corelli, anche alla consultazione con le varie organizzazioni che si occupano di immigrazione (come quello di giovedì sera con l'Arci) per capire quali strumenti utilizzare per evitare il muro contro muro.



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