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Tebio, sentenza ribaltata dieci mesi a Casarini
RIVINCITA dell´Accusa, sia pure parziale, al processo Tebio. Assolto in prima istanza, Luca Casarini, il leader delle Tute bianche del Nord est coinvolto nei disordini del maggio del Duemila, alla Foce, in occasione della protesta organizzata per contestare il congresso sulle Biotecnologie, ieri è stato condannato a 10 mesi di carcere. Al vaglio della Corte (presidente Cappello; pg. Calia) ha retto soltanto l´addebito di resistenza a pubbici ufficiali; sono invece di nuovo caduti i reati di lesioni a due poliziotte, costituite parti civili con l´assistenza dell´avvocato Marco Redivo. Per il coimputato Andrea Longhi, un imprenditore vinicolo di Milano che doveva rispondere delle stesse accuse, è stata confermata l´assoluzione. Un´udienza in calma piatta: assenti gli imputati. questa volta in aula mnncvano anche quanti in tribunale solidarizzavano con Casarini. Il leader dei Disobbedienti (difeso dall´avvocato Laura Tartarini e Aurora d´Agostino) ha sempre respinto gli addebiti. In prima istanza, commentò così il verdetto assolutorio. «Questa sentenza è positiva non soltanto per i nostri casi, ma anche perchè esiste una discrepanza fra il giudizio del tribunale e le richieste dell´accusa, tenendo conto che le accuse stesse erano basate unicamente sui verbali della Digos e della polizia di Stato».
Casarini, oltre che di resistenza e di concorso in lesioni ai danni delle poliziotte Attilia Carmelina e Angela Davi, anche di violazione della Legge Reale che punisce il travisamento durante le manifestazioni. Il pg Caleo aveva chiesto la condanna dei due imputati: 2 anni e 4 mesi di carcere (per il principale accusato) e un anno e otto mesi (per Lunghi).
(vincenzo curia)
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