[Animate] sceneggiatura

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Author: SCIATTO produzie
Date:  
Old-Topics: [Animate] belli davvero
Subject: [Animate] sceneggiatura
per chi ne ha bisogno la sceneggiatura di antonella e appena ci capisco
posto un quadro di riferimento di vignette e autori e faccio l'appello
dei mancanti
baci
sono felice anch'io di tutto l'ambaradam
e che ci siete
a presto
vlr

TITOLO:Oltre lo specchio
sceneggiatura di Antonella Lattanzi
<maeouzo at yahoo.it >

NOTA PER I DISEGNATORI: Se il fumetto potesse essere realizzato a
colori, le tavole dalla 1 alla 8 dovranno essere dipinte con toni sempre
più vivaci ? per segnalare la ricchezza, la felicità e,dalla 5 alla 8,
il climax crescente ? mentre la 9 dovrà essere dipinta con toni spenti
tendenti al grigio ? quasi in bianco, nero e sfumature di quest?ultimo -
per simboleggiare la degradazione e la tristezza. Ancora, tutti i
bambini in affitto portano uno stemmino appuntato qua e là, con il logo
della NPT, che poi è lo stesso del festival crack. Il logo però non
dev?essere troppo visibile, altrimenti metterebbe già il lettore in allarme.

SCHEDE DEI PERSONAGGI
Tutti i personaggi della prima parte del soggetto sono persone ricche,
facoltose, onnipotenti, spesso trucatissime, ma hanno un sogno ? meglio
una necessità ? quello di avere dei bambini (da sculacciare, da cullare,
da curare). Per alcuni si tratta di uno status simbol, per altri è un
gioco, per altri ancora una nuova esperienza o un modo diverso per
passare una serata. Per certi è un tentativo di superare la frustrazione
della sterilità, ad altri è stato consigliato dallo psicologo dal quale
sono in analisi. Decidete voi. Questo vuol dire che non solo l?atmosfera
di sottofondo a tutta questa prima ? lunga ? parte dev?essere insieme
normale ma eccentrica, meditata e insieme felice, ma soprattutto che il
contrasto tra lo squallore e la fastosità non è soltanto nei luoghi e
nei vestiti, ma anche nei volti, nelle rughe, nei movimenti. Mi è stato
insegnato ? e ritengo questa la prima regola di uno sceneggiatore ? a
dare la stragrande libertà al disegnatore (non mi interessano il colore
dei capelli, degli occhi, dei vestiti dei personaggi, ma soltanto il
gusto, l?odore, il sapore che devono ispirare): allora ho intenzione qui
di dare delle indicazioni piuttosto sommarie della fisicità dei
personaggi, per soffermarmi più sulle esperienze e sulle sensazioni, che
fanno a mio avviso il colore degli occhi, la profondità, il numero di
rughe attorno alle labbra. Per il resto, siete bravissimi, fate quello
che volete e divertitevi!!!

GENITORI
Luis e Maria Da Silva
Sono entrambi giovani rampolli di famiglie facoltose. Sarebbero felici
ma lei è sterile e non c?è verso di avere dei bambini. Lui ha una
passione particolare per l?Italia, e desidera questa figlia più di ogni
altra cosa. Sono entrambi estremamente legati alle tradizioni, e cercano
di ricreare gli stereotipi di una maternità normale.

Alambra e Joao Marquez
Anch?essi ricchi, pieni di oggetti che simboleggiano altrettanti status
simbol. Non più giovanissimi, ma neanche troppo vecchi, sentono il tempo
che sfugge, e ne hanno paura. Credo che non si siano mai decisi a fare
un figlio perché troppo egoisti e incentrati su se stessi. Alambra ha
una sorella con cinque bambini che forse si vede sullo sfondo.

Miguel Dalima
Ricordate la canzone di ? mi sembra ? Luca Barbarossa che fa ?giovani
rampanti intraprendenti fanno passi da giganti nei debutti in società.
Sempre pronti ad ogni avvenimento ho un appartamento in centro a pranzo
vado da mammà.?? Eccolo, è lui, dieci anni dopo? Adesso (35-40 anni)
vuole un bambino, però non vuole neanche rinunciare alla propria vita
spendacciona e latin lover. Così, credo, un giorno ha detto: bè proviamo
la festa del papà, tanto va di moda! Oppure è anche possibile che
?dietro quella scorza da duro??. È tutto da scoprire. La sua casa è
arredata con cura, lui stesso è sicuramente più simile a Kevin Kostner
(o al piacione Tom Cruise) che a Benicio del Toro, ma per il resto,
l?importante è appunto che il tutto renda l?idea dell?incallito single
egocentrico e un po? cascamorto, ricco lampadato e forse pure
palestrato. Non è un caso comunque che scelga un figlio maschio!

Angela e Leandro Vasquez
Sono i più ricchi. Lui è un ambasciatore (in merito, vorrei che questo
fosse scritto sulla sceneggiatura, quando la segretaria chiama i due
signori, comunque vi allego questa variazione in un altro file). Lei è
la moglie dell?ambasciatore. Potete immaginare: la NPT non solo è così
forte da trattarli come due persone normali (tranne quando li fanno
entrare prima di tutti), ma da proporre loro gli sconti per i dipendenti
statali, come se ? in qualche modo ? potessero averne bisogno. La NPT è
come una droga, per coloro che cominciano a farne uso. Di qualsiasi
estrazione sociale siano, ne hanno sempre più bisogno, e indossano
perciò questo atteggiamento in un certo senso servile.

BAMBINI IN AFFITTO
Erica
Quattro anni, è una bambina in affitto che ? probabilmente ? non capisce
niente di quello che succede. Oppure sa tutto. Finta figlia dei signori
Marquez, è sicuramente molto bella, ben vestita, boccoli lunghi (forse
extensions) sulle spallucce sottili, è molto educata e solare, come
tutti i bambini della NPT. Non dimentichiamoci però che proviene da una
situazione totalmente disastrata e che i vestiti sono tutti forniti
dalla stessa NPT.
Rodriguez
Sette anni, immaginatelo un po? timido e spaurito all?inizio, ma subito
ben calato nella propria parte. Ha i capelli cortissimi e lo sguardo
vispo, un paio di occhialetti sul nasino, è molto abbronzato perché
passa un sacco di tempo per strada. Suo padre è scappato molto tempo fa,
vive con una sorella maggiore e una mamma alcolizzata.
Isabel
Otto anni, è la nostra protagonista insieme alla famiglia Vasquez.
Quando ho scritto sulla sceneggiatura che deve avere indosso una camicia
da notte particolare, in modo che poi fosse riconoscibile quando ?
nell?ultima vignetta ? la sua vera mamma la sta struccando, forse ho
preteso troppo. Ciò implicherebbe infatti che, subito dopo la
performance della febbre, i vasquez vanno alla Npt, e che tutto si
svolge quindi in una sola giornata, al termine della quale isabel,
tornata a casa, si strucca e va dormire. Se voi credete che questo sia
possibile, allora concedetemi questo particolare, perché potrebbe essere
carino. Altrimenti non tenetelo in alcun conto. Isabel forse è ancora
più bella degli altri bambini, forse ha delle efelidi sul viso, di certo
è una ?grande?, perché è perfettamente consapevole di quello fa, e lo fa
? di certo ? anche per la sua mamma.

ALTRO
Maddalena
Un?ostetrica qualunque.
Juanita
Bella e fine segretaria di una ditta facoltosa.
Marie Dos Santos
Ragioniera e ?capo spirituale? della NPT. Responsabile anche
dell?immagine della ditta. Dalla sceneggiatura: ?È una figura
eccentrica, un donnone tutto gonne ampie e campanellini da figlia dei
fiori. Ha i capelli lunghissimi raccolti in due trecce. È piena di
monili d?oro.? E? una femminista, innamorata di sua madre, proviena da
una famiglia facoltosa.
Antonia
Mamma di Isabel. Dalla sceneggiatura: ?è una donna consumata dagli
affanni e dalla povertà, vestita di stracci. Niente a che vedere con la
curatissima Angela. Grande importanza, nel disegno, si darà agli occhi
di Atonia, molto espressivi: sono disperati, interrogativi, lucidi, come
se stesse per piangere, ma non volesse farlo davanti a sua figlia. Si
morde le labbra. Ci guarda.? È una donna abbastanza giovane, forse anche
molto giovane, quasi una ragazzina. Ha un altro bambino molto piccolo,
capelli lunghi con la riga al centro, nerissimi, raccolti in una coda
bassadalla quale fuoriescono dei ciuffi disordinati. Ha le mani
consumate e callose, il viso pieno di rughe provocatele dagli stenti. È
povera e sola, non è felice. Non è mai truccata.



1 tavola
1.
Striscia completa.
America del Sud. San Paolo. Quartieri alti. Interno giorno.
Totalone ? leggermente dall?alto ? di uno squarcio della città ricca.
Soggetto della vignetta è un ospedale molto elegante. Da una delle
finestre dell?ospedale, proviene una voce ? è quella di Luis da Silva,
il finto padre, che contempla la sua finta figlia nella nursery.
COLONNINO: America del Sud. San Paolo. Ospedale ?Santa Maria?.
VFC: Mamma mia, com?è piccola?
2.
Nell?ospedale. Nursery e corridoio antistante. Ambiente ricco.
Soggettiva dei bambini dietro il vetro del nido: Luis e Maria da Silva
si tengono per mano, in piedi davanti alla nursery, e guardano commossi
verso il lettore. Maria ? in vestaglia ? si asciuga una lacrima, mentre
Luis la cinge con un braccio.
LUIS: ?è tutta sua madre!
MARIA: Mah, non so, forse le orecchie. Potremmo chiamarla Linda ? come
la nonna - o Sally ? che sa di cantante pop- tu che ne dici?
3.
Inquadriamo uno scorcio del corridoio e del nido, leggermente dall?alto.
In primo piano Luis, Maria e l?ostetrica ? Maddalena ? che porge un
fiore a Maria. Sullo sfondo, vita di ospedale e volti confusi di neonati.
MADDALENA: Congratulazioni, signora Maria. Avete fatto proprio un buon
lavoro.
LUIS: Anche tu, Maddalena. Se mia madre avesse incontrato un?ostetrica
come te, credo che oggi non avrebbe così paura degli ospedali.


4.
Striscia completa.
Totale del nido dietro il vetro.
Una decina di bambini. Chi piange, chi si succhia il dito. Non
distinguiamo nessuno in particolare.
VFC (Maria): Stavo pensando, Luis, come si chiama quella cantante
italiana, la Carrà? Mi sembra Donatella, o no? Potrebbe essere un?idea.



























2 tavola

Stacco
1.
Notte di natale. San Paolo. Quartieri alti. Esterno notte.
Totalone ? leggermente dall?alto ? dei quartieri residenziali della
città addobbata per natale. Centro della vignetta è un villone con ampio
giardino antistante, completamente rivestito di decorazioni natalizie.
Come nella vignetta 1 di tavola 1, da una delle finestre della villa,
proviene un coro di voci.
COLONNINO: Notte di natale. San Paolo. Villa Marquez.
VFC: Tu sce-ndi dall-e stelle, oh reee del cieeelo e vie-ni in u-na
groootaaal freeddo e al geeelo!
2.
Esterno/interno notte.
Scorcio dell?interno della villa, visto da una delle finestre. Salone
ricco e addobbato. Sullo sfondo, un presepe.
La famiglia Marquez al completo ? finti
genitori-nonni-zii-cugini-parenti vicini e lontani ? celebra il santo
natale. Erica ? quattro anni, la figlia in affitto ? è a capo della
processione di parenti che si dirige verso il presepe dove adagerà la
statuina di gesù bambino in una culla. Erica tiene in mano il
bambinello. La sua finta mamma ? subito dietro di lei ? le cinge le
braccia e la aiuta, con le proprie mani sotto quelle della bimba, a non
far cadere la statuina. Tutti cantano, tranne la finta mamma, Alambra,
che sussurra qualcosa teneramente chinata verso Erica, e il finto padre,
Joao, che riprende commosso la scena con una telecamera ultimo modello.
CORO DI PARENTI: Ooh bambii-no, mio divi-no, io ti ve-do qui a tremar?
(o altra canzone popolare)
ALAMBRA: Brava, piccolina. Bravissima. Sei la più brava. Forza, altri
due passetti, e gesù potrà fare la sua santa nanna.
3.
Alcuni secondi dopo. Stesso luogo.
Erica è china sul presepe. Sta poggiando la statuina nella culla. La
processione si è sciolta. Un?anziana donna ? la finta nonna ? recita una
preghiera in latino. Alambra e Joao si stringono felici alla bambina,
mentre uno zio riprende il quadretto familiare. È quasi stucchevole.
NONNA: ave maria, grazia plena, dominus tecum?
JOAO: Adesso,Erica, da? un bacino a gesù bambino: ti proteggerà sempre.
ZIO: Questa bambina bellissima è proprio fotogenica: scommetto che da
grande farà la modella in tv!
Stacco.
4.
Un altro giorno. Casa, arredata con molta cura, di Miguel Dalima,
inguaribile single. Interno giorno.
Miguel ? 35-40 anni ? sta cucinando, mentre parla al telefono tenendo in
mano un cordless. Sembra divertito dalla conversazione. È indaffarato,
la cucina è un po? disordinata. Sotto il grembiule, indossa un elegante
abito da ufficio. Squilla il campanello della porta d?ingresso.
COLONNINO: Festa del papà. Casa di Miguel Dalima.
MIGUEL: Sì,sì,te lo prometto,papà. Tra un anno esatto sarò sposato. Hai
ragione tu, basta con le confezioni monodose anche se, devo dire, fino
adesso non ho mai sentito il bisogno di?
VFC (campanello): DLIN DLON!
MIGUEL: eh eh, ciao papà devo scappare suonano alla porta. Tanti auguri
ancora pà, tanti tanti baci. Eh? No no, non mi sento affatto solo!
5.
Miguel apre la porta. Sulla soglia Rodriquez, di crica sette anni (il
figlio in affitto), vestito di un grembiulino blu, gli salta al collo
con una pergamena in mano.
RODRIGUEZ: Tanti auguri, pà! Ti voglio tanto bene.
MIGUEL: Oh, grazie, grazie, Rodriguez, ma non stringere così forte.
Anch?io ti voglio bene!
6.
Poco dopo, Rodriguez è in salone, in piedi davanti al suo finto padre.
Impettito e concentrato, legge una poesia da una pergamena. Miguel, di
spalle, seduto in poltrona, lo guarda e si asciuga gli occhi con un
fazzoletto.
COLONNINO: Poco dopo
MARIO: ? e perciò tanti auguri/ mio caro papà/ che più forte di te/
nessun mai sarà!
MIGUEL: Piccolo, piccolo mio, vieni qui: da? un bacio al tuo fortissimo
papà!




3 tavola
Stacco
1.
San Paolo. Casa Vasquez. Interno notte.
Dall?alto, camera da letto dei finti genitori Leandro (ambasciatore) e
Angela. Anche questa volta, dall?abbigliamento dei personaggi e
dall?arredamento, si capisce che siamo alle prese con una famiglia molto
ricca.
Isabel ? la figlia in affitto, otto anni ? ha la febbre molto alta. La
sua camicia da notte, per quanto si vedrà, deve essere molto
particolare, poiché i lettori dovranno riconoscere la bambina, nella
tavola 9, proprio dagli indumenti che indossa e dalla sua forte ?erre
moscia?. A piacere, si possono aggiungere anche altre peculiarità alla
bambina ? efelidi, diverso colore degli occhi? ? ma ricordando che nella
prima vignetta della 9 la vedremo di spalle. Se ne sta rincantucciata
sotto le coperte, nel lettone dei genitori. Angela, un catino di acqua
bollente ai piedi, è seduta accanto al letto e canta, mentre poggia
degli impacchi sulla fronte di Isabel. Leandro guarda costernato un
termometro.
COLONNINO: Casa Vasquez. Un giorno qualunque.
ANGELA (canta): Luungo i pa-scoli del cieel/ caavalliino vaa/ tutto
d?ooro il su-o mantel/ neell?azzuu-rrità?
ISABEL: Acqua? povtatemi tant?acqua: ho sete, tanta sete, mamma. Ho un
gvan mal di testa. Ohi ohi!
LEANDRO: Ancora quaranta meno due! Non sarà il caso di richiamare il
dottore?
2.
Stessa scena.
Dall?alto, inquadriamo Angela china sul catino di acqua bollente nel
quale sta imbevendo le pezze da mettere sulla fronte di Isabel. Isabel
si è leggermente sollevata da cuscino per protestare. Leandro non c?è più.
ANGELA: Per favore, Leandro, puoi portarmi la tisana per Isabel? È già
sul fuoco, devi solo scolarla!
VFC (Leandro): Non la trovo! Ah si, è questa qui. Arrivo subito!
ISABEL: NO, mà, mi fa pvopvio schifo la medicina!
3.
Stesso luogo.
Di spalle, Leandro che, accostatosi ad Isabel, le tiene la nuca
sollevata per farle bere la tisana senza che la bimba si sforzi.
COLONNINO: Pochi secondi dopo.
LEANDRO: Tieni, bambina. Vedrai che ti sentirai subito bene
4.
PPP del viso disgustato di Isabel paonazza.
5.
Soggettiva di Leandro. Il corpo inarcato, il braccio teso, Isabel sta
scaraventando per terra la tazza e addosso a suo padre arrabbiatissimo
la medicina. Ha il viso contratto e la bocca spalancata. Urla e piange
disperatamente.
TAZZINA: SVUOSH
ISABEL: PUA?! Ti avevo detto ACQUA ACQUA ACQUA! Questa mi fa pvopvio
schifo, e non la voglio pev niente!
VFC: Sei CATTIVA, Isabel! NON si fanno queste cose al TUO PAPA?!
6.
Leggermente dall?alto, stesso contesto di vignetta 1, tavola 3.
Isabel si è ributtata sul letto, distrutta, le labbra secche, gli occhi
lucidi. Leandro, in piedi, completamente sporco di tisana, le sta dando
uno schiaffetto sulla mano. Angela è china per terra, e raccoglie i
cocci della tazza.
SCHIAFFETTO: SCIAF!
ISABEL: Scusami, pà, non l?ho fatto apposta! È che non mi sento pvopvio
bene. Ho fveddo e caldo, mi fanno male le gambe, mi viene da vomitave.
LEANDRO: Lo so lo so, cara, e mi dispiace. Sarà sicuramente colpa del
diavoletto, ma tu lo devi mandare via, capito? Adesso gesù starà
piangendo per colpa tua.











4 tavola
Stacco.
1.
Striscia completa.
San Paolo. Quartieri alti. Esterno giorno.
Totalone, dal basso verso l?alto, della zona ricca, popolata di
grattacieli che ospitano uffici e agenzie di sorta. Tra tutti questi
edifici altissimi, spicca una grattacielo su cui troneggia il logo della
?nostra? agenzia (il logo del festival crack), responsabile dell?affitto
dei bambini: NPT. Il lettore non sospetta ancora nulla né della finzione
delle precedenti scene, né del reale campo d?azione della NPT. Fino alla
vignetta 7 di tavola 7, il nome dell?agenzia rimarrà, quindi, solo NPT e
nient?altro. Quello che ospita la nostra impresa è il palazzo più
imponente, il più ricco, il più magnificente e il più vistoso.
COLONNINO: San Paolo. Quartieri alti. Agenzia NPT.
2.
Ravvicinata sul grattacielo della NPT. In questa inquadratura, abbiamo
ancora una panoramica del quartiere degli uffici, ma molto più
ristretta. Si vede quasi unicamente il palazzo in questione, questa
volta ad altezza reale.
Da una delle finestre ? a specchio ? proviene una VFC, quella della
segretaria della rag. Dos Santos, Juanita.
VFC: Signori Vasquez, è il vostro turno!...ripeto: Vasquez!
3.
Palazzo della NPT.
Ravvicinata più stretta, solo sulla finestra da cui proviene la voce.
Non vediamo nulla al suo interno, siamo ancora troppo lontani. VFC del
signore e la signora Vasquez e della segretaria.
VFC1: Angela?! Angela vieni, tocca a noi!
VFC2: Oh? Sì, sì, mi scusi, ero in bagno.
VFC3: Non si preoccupi, signora. La rag. Dos Santos vi sta spettando.
Sapete già dove andare: la contabile è cambiata, ma l?ufficio è sempre
lo stesso. Arrivederci Ambasciatore.
4.
Palazzo del NPT. Interno/esterno giorno.
Soggettiva del lettore che guarda dentro la finestra. Questa volta,
siccome siamo molto vicini, ancor più ravvicinati rispetto alla vignetta
precedente, vediamo ciò che accade all?interno. Inquadriamo uno scorcio
della sala d?aspetto della NPT, dove i signori Marquez e Da Silva sono
seduti su comodi divanetti di pelle. La sig. Da Silva parlotta con la
Sig. Marquez. Miguel è appena entrato: ha ancora la mano appoggiata
sulla maniglia e si rivolge alle segretaria. Juanita è seduta ad una
scrivania e sta controllando delle carte sul tavolo, di fronte alle
coppie sul divanetto. Alla sua destra, il corridoio che porta
all?ufficio della Dos Santos.
MIGUEL: Buongiorno, sono Miguel Dalima. Non so se sono nel posto giusto:
è qui l?ufficio pagamenti della N.P.T.?
JUANITA: Prego, si accomodi, signor? Dalima!? La chiamo io.
MARIA DA SILVA (alla Marquez): Ma non c?eravamo prima mio marito ed io,
e poi lei e suo marito? I Vasquez sono appena arrivati!
Sig. MARQUEZ: Signora mia, lo sa come vanno le cose: chi più paga prima
è servito. I Vasquez lei non lo sa forse ma sono am-ba-scia-to-ri! Qui
alla NPT spendono una fortuna ogni mese. È naturale che la Ditta li
favorisca. Ma se pesco il direttore?
5.
Siamo dentro.
Interno giorno.
Soggettiva ? dal basso ? del lettore che guarda il corridoio alla fine
del quale i signori Vasquez, entrambi molto curati nel vestire,
aspettano davanti ad una porta socchiusa su cui è applicata una
targhetta: Rag. Dos Santos. Per la prospettiva, il corridoio deve
sembrare lunghissimo e la figura della coppia molto piccola. Leandro sta
bussando alla porta.
MANO CHE BUSSA: TOC TOC!
LEANDRO: Permesso?
VFC (dos santos): Prego, è aperto, accomodatevi. Come si dice, mi casa
es tu casa. O no?









5 tavola
1.
Ufficio Dos Santos. Interno/esterno giorno.
Soggettiva dei Vasquez. L?ufficio è illuminato da una finestra che
occupa tutta la parete, come nei grattacieli degli uffici americani, per
cui vediamo anche uno scorcio di panorama. La Dos Santos è di spalle.
Vicinissima al vetro della finestra-parete, guarda fuori. Tiene in mano
un fascicolo ? quello che riguarda i Vasquez ? di cui non vedremo
l?intestazione fino all?ultima vignetta di tavola 8. Sarà infatti
leggendola che scopriremo, a lettere cubitali, la scritta : Niños Por
Todos - società di BAMBINI IN AFFITTO. È una figura eccentrica, un
donnone tutto gonne ampie e campanellini da figlia dei fiori. Ha i
capelli lunghissimi raccolti in due trecce. È piena di monili d?oro.
Sulla scrivania, un computer e un fax che sta sfornando fogli da molto
tempo: un cumulo di carta è abbandonata sul pavimento proprio sotto di lui.
DOS SANTOS: Il ragionier Fernandez è andato in pensione lo scorso
aprile, adesso ci sono io. E so tutto di voi. Ma andiamo avanti:
accomodatevi -Lui sulla sedia, lei in poltrona-
2.
La Dos Santos si è avvicinata ai Vasquez e sta stringendo la mano ad
Angela ? seduta in poltrona come la ragionera ha comandato. Vediamo
chiaramente il viso allargato e rossiccio della Dos Santos e quello
stranito di Angela. Leandro è in secondo piano.
DOS SANTOS: Marie Dos Santos, femminista. Strano nome, per una
sudamericana, dice? Le spiego, mia madre è di Hartford. Ha studiato alla
Columbia Universty, Boston.
3.
F.I. di Marie che, vicina alla porta dell?ufficio, ha una mano poggiata
sulla maniglia e con l?altra regge sempre il fascicolo, da cui più tardi
leggerà ai Vasquez la minuta del pagamento. Stesso sorriso allargato e
finto.
PORTA CHE SI APRE: CLICK!
MARIE: È laureata in fisica nucleare. E fin qui niente di strano. Ma la
storia si complica. Vogliamo andarci a prendere un caffè al bar qui
vicino, signori?
VFC: Certo, certo, andiamo. Leandro?
MARIE: Leandro è d?accordo, Angela. Gli uomini sono sempre un nostro
diritto. Pensa, mia madre è appassionata di chimica nucleare. Avrebbe
voluto scoprirlo lei, il radio.
4.
Soggettiva del lettore che guarda in viso lo stranio trio ? Marie,
Leandro e Angela ? camminare attraverso il lunghissimo corridoio. Marie,
davanti, è sfuocata. Ben chiare sono invece le figure di Angela e
Leandro che, mano nella mano, si guardano incuriositi e leggermente
infastiditi.
MARIE: Così mi ha chiamato Marie, come il premio nobel moglie di Enrie
Curie. Strana storia, o no? Che ne pensi, Angela?
ANGELA: Beh, sì, in effetti è interessante, pensi che mia madre?
MARIE: Sì sì sì, signora, me lo dirà dopo.
5.
Ascensore. Interno/esterno giorno.
Inquadratura della cabina dell?ascensore panoramico, all?interno,
dall?alto, come se ci fosse una telecamera posta sul soffitto
dell?abitacolo. I tre all?interno. Marie guarda fuori.
ASCENSORE: FRRRRR!
MARIE: Guardate che bel panorama! Qui alla NPT cerchiamo sempre di fare
in modo che il cliente si ritenga soddisfatto. Avete qualche domanda, cari?
LEANDRO: No, credo che sia tutto chiaro. Ci serviamo da voi da più di un
anno: Isabel è sempre perfetta.
6.
Strada antistante l?ingresso della NPT. Interno/esterno giorno.
Inquadratura dal basso che, dall?esterno, ritrae il trio che esce dalla
porta a vetri dell?edificio della NPT. Marie ha preso Angela a braccetto
e indica il fascicolo che tiene in mano. Leandro è dietro di loro.
PORTA A VETRI CHE SI APRE: CLICK CLACK!
MARIE: Adesso ci sediamo ai tavolini di un bar qui vicino, ?La Vida
Loca?, e vi faccio la minuta del pagamento. Ce l?ho proprio qui dentro.
LEANDRO: Non ce n?è bisogno, ragioniera?
MARIE: Prego, chiamami Marie. Ma andiamo avanti.
LEANDRO: Certo, marie. Mi sembrerebbe, ecco, di poco tatto, una minuta
in questo campo, come dire, delicato, ecco.


































6 tavola

1.
Striscia completa.
Esterno giorno.
Scorcio della strada antistante la NPT immersa nel traffico di auto e
passanti ? per lo più in tailleur e abito. Ora di punta. Ai lati della
strada, grattacieli di uffici, bar e ristoranti per i dipendenti delle
ricche multinazionali. Distinguiamo Marie, Leandro e Angela, seduti al
tavolino del bar ?La Vida Loca?. Il primo beve un caffè. Angela fuma,
una tazzina già vuota di caffè accanto. Marie ha poggiato sul tavolo il
suo fascicolo e alcuni depliant che sta consultando, mentre sorseggia un
tè caldo. Una cameriera, dopo aver consegnato le ordinazioni, fa come un
inchino diretto verso Luis e fa per allontanarsi dal tavolo.
COLONNINO: Strada antistante la NPT. Bar ?La Vida Loca?. Qualche minuto
dopo.
CAMERIERA: Mi chiami per qualsiasi cosa, ambasciatore. Qui siamo tutti a
sua disposizione!
MARIE: Sì sì lo sappiamo cara, non è vero Luis? Ma adesso abbiamo da
fare: su, va? via.
LUIS: Certo certo Marie, e allora dicevi?
2.
Ravvicinata sui tre seduti al tavolo. Marie gongola per i complimenti, e
intanto distribuisce i depliant ai coniugi.
MARIE: Allora, Sono 300 euro e 75 centesimi più IVA. Esistono diverse
soluzioni di pagamento, chiuderete la pratica con la mia segretaria
Juanita. Mi auguro che siate felici, adesso e sempre.
ANGELA: Felicissimi, rag? ehm ? Marie, credimi. Felice come non sono mai
stata in vita mia. Paghiamo tutto subito, pagheremmo anche di più,
Leandro ha tanti soldi e noi certe volte?
MARIE: Ottimo, ottimo, adoro i clienti corretti e disponibili. Sono
orgogliosa di voi, mie cari: il futuro della NPT è nei giovani, lo dico
sempre, giovani belli e profumati come i Vasquez. Bene bene, E questi
sono per voi.
3.
Ravvicinata, dall?alto, sulle mani dei tre, poggiate sul tavolino.
Leandro ha un corposo depliant in mano, Angela spegne la sigaretta
mentre dà uno sguardo al depliant. Marie ha preso in mano il suo fascicolo.
VFC1: Quello che avete in mano è il catalogo delle nostre prestazioni,
completo di tariffe e servizi speciali. Ora vi spiego tutto, se vi va.
VFC2: Non vedo l?ora di sentire che c?è di nuovo. Fernandez mi aveva
parlato di certe chicche?
4.
Ravvicinata di Leandro che tiene in mano il depliant. Sulla copertina
ben in vista ? illustrata con disegni di bambini che sorridono a degli
ipotetici genitori, in varie fasi della giornata o della vita ? si legge
una scritta imponente: ?NPT, catalogo 2006. Papà, hai provato già tutto?
Piangete, mamme, che l?NPT vi compra i palloncini!?.
MARIE: E non si sbagliava. Questa volta ci siamo superati, credetemi!
Sento odore di Nobel per la famiglia.
LEANDRO: Certo, non mi stupirei se foste proprio voi?
MARIE: Ma basta con l?autocelebrazione. Adesso, cari miei, state zitti e
ascoltate.
5.
Vignetta tagliata in obliquo: in una sezione, dettaglio dell?occhio di
Leandro che guarda estasiato quello di Angela, nell?altra sezione .
Aspettano frementi.




















7 tavola

Dalla vignetta 1 ha inizio un climax che porterà Marie ? da un iniziale
stato di eccitazione ?controllata? ? ad uno di estasi estrema, quasi
trance, per poi lasciarla sfinita accasciarsi al suolo: nell?elenco
delle infinite possibilità della NPT c?è tutta la sua vita.

1.
Come nella vignetta 5 di tavola 6. PPP dell?occhio vispo di Marie.
Questo è il suo pezzo forte. È estasiata da quello che sta per dire.
COLONNINO: Ore 13: 00 - lo spettacolo ha inizio.
VFC (Marie): La NPT è lieta di offrirvi (seguitemi): canzoncina di ogni
festività, ninnananna,
2.
Come in sogno ? possibilmente in bianco e nero, solo matita, senza
chine. Inquadriamo una mamma che aggiusta il grembiulino a un bimbo: è
il suo primo giorno di scuola.
DIDASCALIA: ??primo giorno di scuola, santo natale con travestimento da
babbonatale o processione con tuscendidallestelle ? per i più devoti,
non so se mi spiego?
3.
Realtà. PP. del viso di MARIE. Sorriso smagliante, occhi luccicanti di
piacere, bocca larga e sorridente.
MARIE: E ancora: compleanno ? il primo ha un costo ovviamente molto più
alto ? pasqua con funzione religiosa,
4.
Come vignetta 2, tavola 7 (sogno). Inquadriamo una coppia che accompagna
il figlio in partenza per una gita all?autobus.
DIDASCALIA: ??malattie con muchi e catarro, accompagnamento all?autobus
di un figlio in partenza per una gita??
5.
Realtà. P.A. di Marie che gesticola con il fascicolo in mano,
sfogliandolo mentre parla. Guarda verso la vignetta successiva, dove
vedremo i Vasquez che guardano verso di lei. Il climax prosegue.
FASCICOLO: FRUSH FRUSH
MARIE: ? neonato in nursery con infermiera che si congratula per il
felice avvenimento?
6.
Realtà. P.A. di Angela e Leandro che, abbracciandosi, guardano felici e
quasi reverenziali verso la vignetta precedente, dove abbiamo visto Marie.
ANGELA e LEANDRO: Oooohhh!
VFC: ? festa del papà o della mamma ? ma questi di solito sono servizi
per singles ??


























8 Tavola
1, 2, 3, sulla stessa striscia
1.
Come vignetta 2 e 4, tavola7 (sogno). Inquadriamo una mamma che cambia
il pannolino a suo figlio.
DIDASCALIA: ?? festa del patrono con zuccherofilato, cambio di pannolini??
2.
Come 2, 4, tavola7 e 1 tavola 8 (sogno). Inquadriamo un papà che, seduto
su una sedia, sculaccia il figlio in braccio a lui.
SCULACCIATA: PAC PAC!
DIDASCALIA: ?: ? punizioni di ogni genere per bambini cattivi ?che ne
dite di questo, mi sembra il vostro genere, eh??
3.
Realtà. Come vignetta 6, tavola 8: i Vasquez guardano le due vignette
precedenti.
VFC: E adesso il pezzo forte, l?assoluta novità 2006, per i portafogli
più? ehm? forniti: da oggi esistono anche servizi di durata settimanale
o addirittura mensile!
VASQUEZ: Ooooh!
4.
Dettaglio della tessera del NPT con 25 timbri ? ogni timbro è una
faccina di bimbo che ride, sovraimpressa su un logo NPT ? applicati in
ogni casella, tipo raccolta punti. Lo spazio per il trentesimo è
occupato da una scritta rossa: complimenti, hai vinto!
DIDASCALIA: ?E per voi, cari ed affezionati amici, la prestigiosa
tessera fedeltà da 30, 60 o 100 servizi. Ogni trenta timbri vi
regaleremo una nostra prestazione! Non è fantastico??
VFC: Leandro, siamo a venticinque! Siamo a venticinque!
5.
Realtà. F.I. di Marie dal basso. Espressione esaltata, viso
congestionato, bocca spalancata, rossetto sbavato e rimmel colante,
trecce disfatte, pelle ricoperta di sudore. Piange per la commozione. E?
gigantesca, quasi diabolica. Il cielo si è oscurato dietro di lei, come
prima di un tornado. Sta sfogliando le pagine del fascicolo che le
volano dalle mani, e rimangono sospese nell?aria, quasi ci fosse molto
vento. I vestiti si gonfiano impazziti.
FOGLI: FRUSH FRUSH
CIELO: RUMBLE RUMBLE
MARIE: E non dimenticate gli sconti per i dipendenti statali!
VFC: Sì, sì!
6.
F.I. della Dos Santos, dall?alto. È stesa, per terra, semisvenuta: non
ha retto all?emozione. Stringe ancora tra le mani il fascicolo della
NPT, con la copertina rivolta verso il lettore, ma ancora non riusciamo
a leggerne l?intestazione, perché è troppo lontana. Una leggera bava le
scivola dalle labbra sbavate. È sudatissima, quasi colante, ma
assolutamente rigida, come chi è cascata dritto per terra. Poche lacrime
dagli occhi aperti. Appare più magra. Il paesaggio dietro di lei è
tornato normale. Il suo show è finito.
CORPO PER TERRA: STOMP
MARIE (sottovoce): Siamo proprio una grande azienda, eh?
7.
buio totale, come un occhio che si chiude sul paesaggio circostante, di
cui non vediamo che un pezzo, racchiuso entro due linee oblique, le
palpebre.















9 tavola

Stacco.
1.
Striscia completa.
Stessa inquadratura di vignetta 1 tavola 1. Contrapposizione netta tra i
quartieri ricchi e quelli poveri, evidenziata dal modo stesso di
presentare la vignetta.
America del Sud. San Paolo. Bidonville.
Rappresentiamo più verosimilmente possibile lo squallore di una favelas.
Totalone ? dall?alto ? delle roulottes aggrappate all?asfalto bollente.
Bambini che giocano nella polvere. Desolazione e povertà. Rigagnoli
maleodoranti dovunque.
COLONNINO: America del Sud. San Paolo. Favelas.
BAMBINO1: Passami quella palla, Pablo!
BAMBINO2: No, mia madre ha detto che se la perdo anche ?sta volta gesù
bambino non me la ricompra più!
2.
Ravvicinata su una roulotte ? se possibile, ancora più malandata delle
altre. Accanto alla porta, un passeggino con un neonato che piange
adagiato al suo interno. La porta è aperta. Ne fuoriesce una voce,
quella della vera mamma di Isabel, Antonia, che canta.
NEONATO: Uèèèèè! Uèèèèèèèè!
VFC: (cantato) ninna nanna ma-mma, tie-ni-mi con te/ nel tuo letto
gran-de? (parlato) Isabel, riesci o no a star ferma per un minuto intero?
3.
Ci soffermiamo sulla porta. Fermi sull?ingresso, di cui intravediamo i
contorni, osserviamo Isabel di spalle, con lo stesso vestito che
indossava nella sua ?performance? e le eventuali peculiarità aggiuntive
(ma soprattutto l?inconfondibile ?erre moscia? e il logo crack ben
visibile), seduta sul letto, all?interno della piccola, cadente e
malridotta roulotte dove vive. Accanto a lei, ben riconoscibile, lo
stesso catalago della NPT del quale, però, non si legge ancora
l?intestazione. La madre, sempre fuori campo, sta struccando sua figlia,
ma il lettore non deve ancora vederla, perciò sarà nascosta da un mobile
o altro.
ISABEL: Ahia, non così fovte: sono tvoppo stanca! Come sono andata oggi,
mamma?
VFC: Sei una vera attrice, Isabel. Brava, bravissima.

4, 5, 6 sulla stessa striscia
4.
Ci avviciniamo. soggettiva di Antonia. PP del viso di Isabel che guarda
la sua vera mamma. Adesso vediamo le mani di Antonia che stanno
struccando il viso di Isabel ? le labbra e gli occhi sono già tornati
?normali?, adesso le sta togliendo il cerone dalla pelle rosa. La bimba
sta benissimo: è chiaro che la malattia era assolutamente falsa.
ISABEL:Quei signovi sono stati genevosi con noi, mamma?
VFC: Sì, piccola mia, molto generosi davvero?
5.
Raccordo di sguardi. Antonia guarda Isabel. Soggettiva della bimba.
Atonia in PP. La vignetta rivela che la vera mamma della bimba è una
donna consumata dagli affanni e dalla povertà, vestita di stracci.
Niente a che vedere con la curatissima Angela. Grande importanza, nel
disegno, si darà agli occhi di Atonia, molto espressivi: sono disperati,
interrogativi, lucidi, come se stesse per piangere, ma non volesse farlo
davanti a sua figlia. Si morde le labbra. Ci guarda.
ATONIA: lo sai? Ci hanno lasciato anche la mancia!
6.
Stringiamo sul fascicolo, di cui finalmente vediamo l?intestazione,
scritta a caratteri cubitali: NPT: società di BAMBINI IN AFFITTO. Il
logo è quello del festival crack. È come un sasso dietro la nuca.

fine