Leggo oggi su "Il Manifesto" (15/06/05, pag. 6):
<Anche l'Umbria dice no ai Cpt. La presidente Lorenzetti: «Sì al Forum contro
i centri»
Neanche l'Umbria vuole i Cpt. «Come Regione rifiutiamo integralmente la logica
dei centri di permanenza e accoglienza che, allo stato dei fatti, sono dei
veri e propri istituti di detenzione, [...]>
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mi sono chiesto come mai, dopo che sette regioni (Umbria, Friuli Venezia
Giulia, Emilia Romagna, Calabria, Abruzzo, Toscana e Basilicata) hanno aderito
all'appello lanciato dal governatore della Puglia Niki Vendola per la chiusura
dei Cpt (e non costruzione di nuovi), la Liguria è distratta. Come mai?
Orecchie da "mercante in fiera" o davvero è una semplice distrazione?
PS.Il 30 giugno prossimo potrebbe essere l'occasione per far notare il
silenzio?
Edoardo Magnone
Scrive Walter Massa <walter.massa@???>:
> Carissimi
> vi giro l'appello per il lancio della Campagna genovese "Diritti senza
> confini", una campagna internazionale che ha l'obiettivo di raccogliere 1
> milione di firme in tutta Europa per la cittadinanza di residenza europea e
> per la ratifica della convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti e
> delle loro famiglie.
> L'appello è firmato da un comitato promotore locale che segue le iniziative
> nazionali e di altre città.
> Chi volesse sottoscriverlo (e quindi impegnarsi nella raccolta firme...) può
> inviare una mail a immigrazione@??? .
> Molto probabilmente il 30 giugno prossimo si terrà una iniziativa cittadina
> alla presenza di promotori nazionali.
> per informazioni potete consultare il sito www.dirittisenzaconfini.it o
> contattare la segreteria organizzativa genovese all'indirizzo mail
> immigrazione@??? .
>
> un abbraccio
>
> per il comitato promotore
> Walter Massa
>
> Ufficio Immigrazione
> arci Liguria
> Via San Luca 15/11
> 16124 Genova
> + 39 (10) 2467508
> + 39 (10) 2467510
>
> www.arciliguria.it
>
>
> -----------------------------------------------------------------------------
---
>
> Appello e raccolta firme
> per la cittadinanza europea di residenza e per la ratifica della convenzione
> Onu sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie
>
>
> L'immigrazione, più di ogni altro fenomeno della moderna globalizzazione,
> mette alla prova stati e governi. Potremmo definirlo un misuratore della
> qualità delle nostre democrazie, del modello di società.
>
> Una politica aperta e inclusiva che parta da un patto di cittadinanza basato
> sui diritti e le responsabilità, sarà in grado di proiettarsi nel futuro con
> maggiori risorse, energie e dinamismo.
>
> Oggi, invece, tra i governi europei prevale l'atteggiamento difensivo con la
> motivazione che occorre cogliere il sentire diffuso nell'opinione pubblica di
> angoscia e insicurezza.
>
> Le politiche difensive di chiusura delle frontiere condannano alla staticità,
> all'invecchiamento, all'impoverimento ed al declino l'Europa già oggi, anche
> attraverso la forte esclusione sociale di quasi 18 milioni di cittadini di
> Stati terzi che vivono nel Vecchio Continente .
>
> Cosa si può fare per cambiare questa logica perversa? Noi proponiamo due temi
> che riguardano principi regolatori fondamentali, universali e su questi
> proponiamo di dare la parola ai cittadini attraverso una campagna popolare di
> raccolta di firme.
>
>
>
> Il primo argomento riguarda la ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei
> Lavoratori Migranti e dei membri delle loro famiglie adottata dalla Assemblea
> delle Nazioni. Ma tra questi nessuno stato Europeo, quindi nemmeno l'Italia,
> hanno rattificato.
>
> Chiedere al Governo ed al Parlamento Italiano ed agli altri paesi Europei la
> ratifica di questa convenzione è particolarmente importante perché si tratta
> di una Carta dei diritti che garantisce universalmente uno standard di
> protezione minima a tutti i migranti in una logica graduale che premia le
> politiche di regolarizzazione ed inclusione. La ratifica di questa
> convenzione produrrebbe un adeguamento di tutte le diverse legislazioni
> nazionali ad uno standard comune.
>
>
>
> Il secondo argomento riguarda il Principio della cittadinanza civile di
> residenza europea da inserire nel Trattato Costituzionale. Abbiamo espresso
> diversi giudizi più o meno critici sul Trattato Costituzionale Europeo. Ma
> qui si tratta di promuovere un contenuto concreto di grande rilevanza per la
> fisionomia della cittadinanza Europea e si tratta di promuovere un percorso
> di costituzionalizzazione di questo principio con il protagonismo propositivo
> del popolo dell'Europa attraverso la petizione popolare.
>
> Proponiamo di estendere la cittadinanza europea a tutti coloro che vivono e
> risiedono nell'Unione Europea, a partire quindi dal criterio della residenza,
> ovvero dell'appartenenza civile ad una comunità.
>
> Chiediamo alle cittadine e ai cittadini della nostra città di sottoscrivere
> il presente appello e di sostenere le prossime attività del comitato
> promotore genovese attraverso una raccolta firme cittadina.
>
>
>
> Per adesioni: immigrazione@???
> www.dirittisenzaconfini.it
>
>
>
> Don Antonio Balletto Nicola Vallinoto
>
> Giulia Mattei Claudio Regazzoni
>
> Kandji Modou Hicham Khay
>
> Marco Roverano Paolo Scarabelli
>
> Pilar Segovia Andrea Torre
>
> Ugo Montecchi Rachid Khay
>
> Yuri Pertichini Claudio Basso
>
> Liliana Mensi Rocio Acosta Oviedo
>
> Angelo Cifatte Idalba Trucco
>
> Andrea Sanguineti Salvatore Vento
>
> Antonello Sotgiu Massimiliano Morettini
>
> Walter Massa
>