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Szerző: massimiliano.piacentini@tin.it
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Varese, Un gruppo di amici del ragazzo ucciso ieri a Besano
presidia il carcere dove è rinchiuso il presunto assassino
Barista ucciso, spedizione punitiva
feriti un albanese e un poliziotto
Nel pomeriggio infranta in paese la vetrina di una pizzeria
gestita da un immigrato. Fiaccolata della Lega Nord



La vetrina infranta
nella pizzeria di Besano

VARESE - Nonostante gli appelli del padre di Claudio Meggiorin, il 23enne
ucciso ieri da un immigrato, a "non commettere sciocchezze" questa sera
a Varese si è rischiato il linciaggio. Già dal primo pomeriggio la tensione
a Besano, il paese di Meggiorin, era molto alta e questa sera in centro
a Varese c'è stata una rissa, nella quale sono rimasti feriti un ragazzo
albanese e un poliziotto.

A scatenare il pestaggio sarebbero stati proprio gli amici del barista ucciso,
che poi si sono dati alla fuga. Le condizioni dei due feriti, ricoverati
all'ospedale di Varese, non sarebbero gravi. Secondo una prima ricostruzione,
alcune decine di amici di Claudio
Meggiorin, hanno dato vita ad un corteo nel centro di Varese, urlando slogan
contro gli albanesi.

La manifestazione era organizzata dagli "ultras" della squadra di calcio
varesina, a cui apparteneva il giovane assassinato. Lungo il corteo, partito
dal palazzo di giustizia e diretto verso la stazione, abituale ritrovo degli
extracomunitari, ci sono stati momenti di tensione con le forze dell'ordine.
Poi ci sarebbe stata una rissa tra una frangia del corteo degli ultras e
un gruppo di albanesi, terminata con il ferimento del giovane extracomunitario.
Ferito anche un agente delle forze dell'ordine intervenute per far cessare
gli incidenti.

I manifestanti hanno quindi raggiunto il carcere dove sono detenuti i due
albanesi fermati per l'omicidio del barista e hanno tenuto un presidio sotto
il controllo degli agenti. Nel pomeriggio a Besano, la cittadina
dove è avvenuto il delitto, è stata infranta la vetrina di una pizzeria
gestita da un albanese.



Sempre a Varese, nel tardo pomeriggio, la Lega Nord ha organizzato una fiaccolata
con destinazione Palazzo di Giustizia, alla quale hanno preso parte tra
gli altri il ministro del Welfare Roberto Maroni, il presidente della Commissione
Bilancio della Camera e segretario della Lega Lombarda, Giancarlo Giorgetti,
il presidente del Consiglio regionale lombardo, Attilio Fontana e il padre
del ragazzo ucciso, Giampaolo Meggiorin. "E' il momento della severità e
della tolleranza zero", ha commentato Roberto Maroni. "Se la legge Bossi
Fini venisse applicata rigorosamente, episodi sciagurati come quello dell'altra
sera non ci sarebbero o sarebbero di gran lunga inferiori", ha aggiunto
il Ministro del Welfare.

(13 giugno 2005)