[Forumlucca] Econews - 14 giugno 2005

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Auteur: Federazione dei Verdi di Lucca
Date:  
Sujet: [Forumlucca] Econews - 14 giugno 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Biodiversità. Verdi a Matteoli: per tutelarla non occorre dare libertà
alle doppiette
- Procreazione. Pecoraro: sconfitta partecipazione popolare, ora modificare
legge 40 in Parlamento
- Procreazione. De Petris: rimettere in gioco legge
- Referendum. Cento: a sinistra si apra discussione su rischi manipolazioni
genetiche
- Centrosinistra. Pecoraro: leadership Prodi non si discute
- Grazia. Boato: bene Ciampi stop a sciopero fame
- Pirateria. Cortiana: per 55 indagati contestazioni sbagliate
- Immigrazione. Cento: spazzare via Legge Bossi-Fini
- UE. Frassoni: non convince l’Autorità europea per la sicurezza alimentare
- Marche. Interrogazione dei Verdi su impianto nel Comune di Acqualagna
- Europa. Contro maree nere, nasce flotta navi anti-inquinanti
- Biodiversità. La Lav replica al ministro Matteoli: predica bene ma
razzola male
- Biodiversità. Greenpeace a Matteoli: servono atti concreti
- Nucleare. La commissaria UE alla concorrenza accoglie il ricorso degli
Amici della Terra
Econews dalle agenzie estere:
- WWF says Japan scientific whaling is a sham (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/31216/story.htm
- EU Food Agency says illegal gmo maize is probably safe (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/31213/story.htm


Biodiversità. Verdi a Matteoli: per tutelarla non occorre dare libertà alle
doppiette

“Non bastano le buone parole di Matteoli per tutelare la biodiversita'”.
Marco Lion, deputato della commissione Ambiente, interviene dopo le
affermazioni del ministro Matteoli all'incontro sulle biodiversita' in
corso a Montecatini e sottolinea che “la sua gestione del dicastero
dell’Ambiente non è stata segnata da atti conseguenti al mantenimento della
biodiversita'. Ricordo solo il famigerato Ddl sulla caccia ­ sottolinea
Lion ­ con cui la casa delle libertà ha tentato di reintrodurre l'attività
venatoria addirittura nelle aree protette: un blitz che è stato sventato
grazie alle pressioni di verdi e ambientalisti. Se davvero si vogliono dare
segnali seri, il Governo cominci, ad esempio, a ritirare l’attuale testo di
revisione, o meglio di cancellazione, della saggia ed equilibrata normativa
sull’attività venatoria che contrasta proprio con i principi di tutela
della biodiversità anche secondo il giudizio dell'Unione Europea . Del
resto, la stessa politica dei condoni ambientali - conclude Lion - non è
certa tesa a salvaguardare quella biodiversità così indispensabile alla
sopravvivenza del pianeta”.

Procreazione. Pecoraro: sconfitta partecipazione popolare, ora modificare
legge 40 in Parlamento

“La vera sconfitta di questi referendum è stata la partecipazione popolare.
Il livello bassissimo di partecipazione e la disaffezione al voto è una
sconfitta per tutti, non solo per i sostenitori del sì, ed è un segnale per
rivedere le norme che regolano lo strumento referendario. E’ chiaro che la
battaglia per cambiare le parti peggiori di una brutta legge continuerà in
Parlamento”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro
Scanio, alla fine dell’esecutivo nazionale del partito. “La percentuale di
votanti bassissima - afferma Pecoraro - simile a quella del 2003 per
l’art.18, ed il fatto che dal 1995 non si raggiunge il quorum, devono far
riflettere sulla necessità di modificare il referendum. I cittadini in
queste settimane sono stati disorientati dai toni aspri e confusionari di
una campagna in molti casi estremista, che non ha consentito un dibattito
sereno su un tema così delicato”. “La Legge 40 è una brutta legge -
conclude il leader del sole che ride - e va rivista. Non ha vinto il no,
quindi la legge può essere modificata. Si devono ascoltare quei milioni di
cittadini che hanno espresso il loro parere, anche se il quorum non è stato
raggiunto. Nessuno, infine, dopo questo risultato pensi di aggredire la
legge 194 sull’aborto”.

Procreazione. De Petris: rimettere in gioco legge

“Prendiamo atto delle dichiarazioni responsabili di Sandra Cioffi
dell'Udeur. Il referendum è comunque servito a rimettere in gioco la legge
in Parlamento e a riaprire una discussione più approfondita tra le donne".
Lo dichiara la senatrice dei Verdi Loredana De Petris. "Questo indica che
ci sono le condizioni comuni - aggiunge De Petris - perché la legge venga
cambiata in Parlamento. Infatti, le proposte referendarie ricalcavano per
grandi linee, eccezion fatta la fecondazione eterologa, la proposta di
legge che aveva come primi firmatari due importanti esponenti dell'Udeur
come la senatrice Dentamaro e il senatore Fabris". (Ansa)

Referendum. Cento: a sinistra si apra discussione su rischi manipolazioni
genetiche

L’esito del referendum sulla procreazione assistita, secondo il
coordinatore dei Verdi Paolo Cento, “deve spingere anche il mondo laico e
la sinistra a riflettere sui limiti della scienza e sui rischi di
manipolazioni genetiche percepiti dall’opinione pubblica”. Cento si dice
convinto infatti che “in una epoca dominata dal mercato e dal liberismo,
proprio la paura delle alterazioni genetiche ha pesato sugli orientamenti
espressi dagli elettori che non possono essere considerati solo conseguenza
dell’appello astensionista della chiesa. E’ ora indispensabile ­ conclude ­
la riapertura in Parlamento di un dibattito sulle modifiche alla Legge 40 e
in particolare al suo carattere proibiziosta: la questione del limite e il
fondamentale principio di precauzione devono essere assunti anche dalla
sinistra come base decisiva per contribuire a rivedere le attuali norme”.

Centrosinistra. Pecoraro: leadership Prodi non si discute

“Non credo che nel centrosinistra succederà nulla. La leadership di Prodi
non si mette in discussione. Anzi. La sua scelta laica di andare a votare
lo rende ancora di più la persona adatta a guidare il centrosinistra". Il
leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio non pensa che nell'Unione cambierà
qualcosa ora che ha vinto il partito dell'astensionismo per il referendum
contro la Legge 40. "Non credo - aggiunge - che nessuno che si alzerà in
piedi per attaccare Prodi. Anche perché Prodi non è l'unico che è andato a
votare. La scelta laica l'hanno fatta in molti a cominciare dal capo dello
stato...". "Se a vincere fossero stati i 'no' - conclude - la vicenda
sarebbe stata più complicata. Ma così non è stato. E poi quella
dell'astensionismo era una scelta facile anche perché propugnata da
molti...".(Ansa)

Grazia. Boato: bene Ciampi stop a sciopero fame

Il presidente del gruppo misto alla Camera il verde Marco Boato esprime
soddisfazione per l'iniziativa del presidente della Repubblica sulla grazia
e invita Franco Corleone e Silvio Di Francia a smettere lo sciopero della
fame a staffetta. "Apprendo ora la notizia - dichiara Boato - quando ho
lasciato da appena qualche ora il carcere di Pisa nel quale ho incontrato
Adriano Sofri. Ho parlato con lui di molti problemi, tra cui anche quello
del referendum, ma non abbiamo assolutamente toccato la questione della
grazia". "Esprimo assoluta soddisfazione - aggiunge Boato - per
l'importante iniziativa istituzionale assunta dal presidente della
Repubblica ed esprimo ammirazione nei confronti di Ciampi in quanto lui ha
mantenuto pienamente fede alle intenzioni che aveva rese pubbliche
nell'aprile dell'anno scorso, dopo il fallimento della legge sulla grazia e
dopo il drammatico sciopero della sete di Pannella". "Il testo della
Costituzione in materia dei poteri del presidente della Repubblica è sempre
stato chiarissimo - sottolinea Boato - ma non è stata altrettanto chiara la
prassi che aveva espropriato il presidente della Repubblica del potere che
la Costituzione esplicitamente gli attribuisce". "Immagino che il tempo
trascorso dalle dichiarazioni della scorsa primavera ad oggi - prosegue
l'esponente dei Verdi - sia stato dovuto ad una approfondita valutazione su
una materia così importante e delicata e anche ad una volontà di non
interferire con le vicende elettorali e referendarie". "Non credo infatti -
dichiara ancora Boato - che sia casuale che la notizia di questa decisione
di Ciampi venga resa nota solo dopo che sia conclusa questa vicenda
referendaria. C'é ora da attendere con rispetto quella che sarà la
pronuncia della Consulta e mi permetto di suggerire una sospensione
dell'iniziativa non violenta che dura da anni del digiuno quotidiano a
staffetta in solidarietà con Bompressi e Sofri promosso da Franco Corleone
e da Silvio Di Francia. Questo 'stop' sarebbe la migliore forma di rispetto
sia nei confronti di Ciampi, sia nei confronti della Corte Costituzionale".
(Ansa)

Pirateria. Cortiana: per 55 indagati contestazioni sbagliate

Sarebbero sbagliate le contestazioni fatte qualche giorno fa a 55 persone
indagate in nove regioni perché scaricavano da internet film e cd. Lo
denuncia il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, presidente
dell'integruppo bicamerale per l'Innovazione, secondo cui tra le
contestazioni avanzate dal pm di Pescara ci sarebbe un articolo della legge
sul diritto d'autore, che è stato modificato pochi mesi fa. "Hanno fatto
titoloni su tutti i giornali, perché 55 persone sono state indagate per
aver violato la normativa sul diritto d'autore, scaricando canzonette e
film da internet, e oggi scopriamo che le contestazioni sono sbagliate",
dice Cortiana. E aggiunge: "forse il pm dovrebbe tenere conto di quanto il
Parlamento legifera: agli indagati sono stati contestati gli articoli 171
bis e ter, e il reato di associazione a delinquere. Ma si dà il caso che
l'articolo 171-ter sia stato modificato solo pochi mesi fa, con la legge
43/2005, su mia pressione, e se prima prevedeva che fosse sanzionabile
penalmente chi anche solo detenesse un file di quel tipo, oggi è
sanzionabile solo chi ne trae lucro, cioé lo vende, cosa non contestata
agli indagati". Questa normativa, il cosiddetto decreto Urbani, prosegue il
senatore dei Verdi "riesce a creare danni anche dopo le modifiche, e lo
specchietto per le allodole del patto di Sanremo, sbandierato ai quattro
venti dal Governo come la soluzione di tutti i mali, non ha inciso sul
tessuto della norma; ora - conclude - dobbiamo avviare un percorso che
porti ad un nuovo patto tra produttori e utenti, che superi la bieca logica
proibizionista e dia vita ad un nuovo mercato". (Ansa)

Immigrazione. Cento: spazzare via Legge Bossi-Fini

“Siamo di fronte ad una nuova vergognosa campagna anti-immigrati da parte
dei ministri leghisti: non esitano neanche a strumentalizzare il tragico
omicidio di Varese”. Paolo Cento, coordinatore dei Verdi, interviene sulle
polemiche di queste ore e ribadisce che “i Verdi chiederanno all’Unione di
inserire tra i primi punti del programma di Governo l’abrogazione della
Bossi-Fini, una legge, quella sì, da spazzare via, anche perchè è evidente
il suo fallimento. E’ molto positivo - conclude Cento - che molti
presidenti di Regione, da Nicki Vendola ad Ottaviano Del Turco, si siano
dichiarati indisponibili a costruire nuovi centri di permanenza temporanea,
recependo così le mobilitazioni contro nuove strutture-lager”.

UE. Frassoni: non convince l’Autorità europea per la sicurezza alimentare

“La Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del
Parlamento europeo ha ascoltato ieri pomeriggio il dott. Geoffrey Podger,
direttore esecutivo dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare
(Efsa). Monica Frassoni, presidente del gruppo dei Verdi/Ale al Parlamento
Europeo, ha chiesto al direttore dell'agenzia di Parma come rispondesse
alle accuse di scarsa credibilità e indipendenza rivolte di recente
all'agenzia in considerazione della presenza nel gruppo di lavoro sugli ogm
di 3 persone legate ad organizzazioni notoriamente contrarie alla
partecipazione dell'opinione pubblica in decisioni legate agli ogm,
precisando che: "le accuse sono peraltro rafforzate dal fatto che altri
membri dello stesso gruppo di lavoro non hanno reso noto (come
prescriverebbe l'art. 37 del regolamento 178/2002) la loro partecipazione
ad eventi sponsorizzati dall'industria del biotech. La credibilità
dell'agenzia è inoltre messa in dubbio dall'assenza di studi propri ed
indipendenti, accompagnati anche da relazioni di minoranza, limitando di
fatto la propria funzione a quella di passacarte tra industria biotech e
Commissione Europea." Il direttore dell'Efsa non ha affrontato nello
specifico alcuna delle questione poste da Monica Frassoni, limitandosi a
vaghe rassicurazioni sull'indipendenza dei consulenti dell'agenzia e sul
desiderio di dialogo di questa con chi ha un punto di vista opposto
rispetto agli ogm, sottolineando però che questo era reso difficile dal
fatto che l'agenzia "si trova costantemente sotto attacco". Podger ha
concluso dicendo che l'agenzia disponeva delle competenze necessarie a
svolgere ricerche in proprio, ma che tali competenze avrebbero dovuto
essere impiegate solo "quando ne valeva davvero la pena". Al termine,
Monica Frassoni ha così commentato le risposte del direttore: "l'evasività
delle risposte del dott. Podger non rende molto credibile la sua
disponibilità al dialogo, né si capisce cosa intenda dire che l'Efsa
condurrà studi propri solo quando ne varrà veramente la pena. Peraltro non
è sembrato preoccuarsi molto nemmeno di fronte a studi non indipendenti che
rivelano i danni prodotti dagli ogm sui topi. Noi continueremo a seguire
con la massima attenzione l'attività dell'Efsa. Questo Parlamento si è
battuto molto per la costituzione di un organismo veramente indipendente in
materia di sicurezza alimentare: l'Efsa di oggi deve fare ancora molto per
essere all'altezza di quelle aspettative."

Marche. Interrogazione dei Verdi su impianto nel Comune di Acqualagna

Nella giornata di ieri il consigliere regionale delle Marche dei Verdi
Massimo Binci ha depositato un interrogazione consiliare urgente , relativa
alla realizzazione di un impianto di verniciatura industriale a polvere nel
Comune di Acqualagna. “Alcuni mesi or sono la ditta in questione ha
presentato richiesta di autorizzazione al comune di Acqualagna e alla
Regione Marche per la realizzazione di un impianto di verniciatura
industriale a polvere da realizzarsi in località Bellaria di Acqualagna ­
si legge in na nota del consigliere regionale delle Marche dei Verdi
Massimo Binci). A seguito di tale richiesta l’ufficio tecnico del Comune di
Acqualagna ha rilasciato il permesso di costruire il fabbricato per
l’impianto in parola, senza richiedere chiarimenti circa l’attività che si
sarebbe svolta al suo interno. Il comune inoltre dichiara che non ha mai
ricevuto in deposito, dalla Regione Marche quale autorità competente per il
procedimento di verifica ai sensi della l.r. 7 /04 , nessun progetto
dell’impianto medesimo. Tale permesso di costruire è stato però rilasciato,
senza tenere conto che le norme tecniche di attuazione (nta) del prg del
Comune di Acqualagna prevedono il divieto di svolgimento di attività
insalubri come quella di questo impianto, nelle zone produttive site in
prossimità di aree residenziali. Il consigliere regionale dei Verdi ritiene
pertanto che il comune di Acqualagna debba annullare il permesso di
costruire alla luce della attività della ditta metalli plastificati srl, in
quanto in contrasto con le norme del prg. Contestualmente il competente
ufficio via regionale, con nota del 15.03.05 riferiva che per il progetto
della ditta metalli plasticati srl pervenuto il 14/07/04 prot. N.24210, non
è stata attivata la procedura di verifica di impatto ambientale, ed essendo
trascorsi i 60 giorni previsti senza pronunciamento il procedimento si è
concluso con il silenzio assenso, dimenticando però che tale procedura deve
necessariamente essere attivata, come detta la l.r.7/04, e non è
assolutamente a discrezione del dirigente decidere se avviarne la procedura
o meno; ed una fase obbligatoria dell’attivazione del procedimento è la
trasmissione di copia dei progetti a tutti i comuni interessati
dall’impatto ambientale dell’attività cosa che non è avvenuta. Alla luce di
quanto sopra, il consigliere, chiede che venga riavviato il procedimento di
verifica ambientale del progetto, poiché in quello precedente sono stati
omessi dei passaggi fondamentali come la possibilità dei cittadini di
presentare le osservazioni al progetto. Inoltre si evidenzia l’incongruità
della l.r.7/04 che prevede il silenzio assenso per la procedura di verifica
anche in materia ambientale, paesaggistica e della salute dei cittadini, in
contrasto con la legge nazionale 241/90 che in questi casi ne esclude
categoricamente la possibilità. Infine il consigliere regionale dichiara
che “sulla base di questo ragionamento resta difficile capire come nel caso
specifico, ben due amministrazioni pubbliche nel rilasciare pareri ed
autorizzazioni, omettano in un caso di approfondire la questione
(nonostante i limiti posti nel prg) sull’attività che verrà svolta
all’interno del fabbricato e nel secondo caso non si avvii la procedura di
verifica di impatto ambientale, omettendo anche la trasmissioni dei
fascicoli ai comuni interessati impedendo di fatto la possibilità ai
cittadini e ai comitati di fare osservazioni. Ora, se l‘obiettivo che le
norme in questione si pongono è quello relativo alla salvaguardia
dell’ambiente, tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori , come è
possibile cadere in simili disattenzioni.”

Europa. Contro maree nere, nasce flotta navi anti-inquinanti

Più fondi contro l'inquinamento marino. La Commissione Europea sta per dare
il via a un nuovo stanziamento aggiuntivo di 154 milioni di euro per
assicurare un più efficiente funzionamento dell'Agenzia europea per la
sicurezza marittima che permetter un impegno efficace contro l'inquinamento
causato dalle imbarcazioni. Il finanziamento permetterà all'organismo di
mettere a disposizione degli stati membri navi anti-inquinamento
specializzate nel recupero delle sostanze inquinanti e di mettere a punto
un sistema di monitoraggio satellitare per identificare in tempo reale i
rischi di incidente. Il contributo finanziario coprir i bisogni di 7 anni
di attività nel settore della lotta all'inquinamento da idrocarburi, dal
2007 al 2013, rafforzando l'azione dei singoli stati con l'intervento
dell'agenzia soprattutto su denuncia dei paesi membri che si trovino a
fronteggiare una emergenza che non possono risolvere con i soli sforzi
nazionali. Proprio a questo fine si pensato alla istituzione di una flotta
di riserva che l'agenzia metterà a disposizione dei paesi colpiti in caso
di inquinamento e che sarà attrezzata contro le 'maree nere', a cui farà da
supporto il sistema di monitoraggio satellitare. (Ansa)

Biodiversità. La Lav replica al ministro Matteoli: predica bene ma razzola male

“Il ministro Matteoli predica bene ma razzola male: se fosse sincera la sua
preoccupazione per la tutela della biodiversita', allora dovrebbe adottare
una politica totalmente opposta a quella finora praticata col suo dicastero
in materia di caccia e protezione della fauna, assolutamente disastrosa''.
Lo dichiara Ennio Bonfanti, responsabile della Lav per il settore 'fauna',
in relazione alle affermazioni del ministro dell'Ambiente al Summit
mondiale sulla convenzione Onu sulla biodiversita', in corso a Montecatini
(Pistoia). ''In questa legislatura, infatti, Matteoli ha consentito che le
regioni violassero apertamente le normative nazionali e comunitarie sulla
tutela degli uccelli migratori, non intervenendo con i poteri sostitutivi
che gli permettono di bloccare i calendari venatori e gli altri
provvedimenti sulla caccia delle amministrazioni locali - prosegue Bonfanti
-. Inoltre ha firmato il decreto per la caccia della lepre italica, specie
scientificamente importantissima esistente solo in Sicilia e, quindi, a
rischio di scomparsa; per non parlare dell'assenso dato dal suo ministero
alla strage di ben 3 milioni (!) Di fringuelli (specie protetta dall'UE)
nel 2004, grazie alla legge sulle 'deroghe' proposta da Berlusconi,
Matteoli e Alemanno. Sempre in materia di caccia, fra le 36 specie
cacciabili in Italia, ben 21 hanno un stato di conservazione sfavorevole e
quindi dovrebbero essere protette: perche' Matteoli non avvia le procedure
dell' art.18 della legge 157/92 che consente di toglierle dall'elenco delle
specie cacciabili in quanto in pericolo?''. Ma quel che secondo la Lav e'
piu' grave, riguarda la cosiddetta 'legge onnis' sulla deregulation della
caccia: una proposta legislativa che presto tornera' all'esame della Camera
che prevede maggiori periodi di caccia, aumento delle specie cacciabili e
l'abolizione di molte sanzioni penali sul bracconaggio. Un testo fortemente
voluto da Alleanza Nazionale, il partito del ministro. "Come primo gesto
concreto suggeriamo a Matteoli - conclude Bonfanti - di annunciare al
Summit sulla biodiversita' che AN ed il resto della maggioranza
abbandoneranno la proposta di legge 'spara-tutto': ministro, a lei la parola!".

Biodiversità. Greenpeace a Matteoli: servono atti concreti

La perdita di biodiversità ha ormai raggiunto livelli paragonabili a quando
sono scomparsi i dinosauri, 65 milioni di anni fa. Questa crisi è
strettamente legata al declino delle foreste, che ospitano circa i due
terzi della biodiversità terrestre, e al sovrasfruttamento dei mari. “è
necessario agire immediatamente. Ma cosa fa l’italia per proteggere la
biodiversità? Il nostro paese importa l’80% del legname impiegato dalla
propria industria e nei paesi esportatori l’erosione delle foreste si
traduce in un rapido declino della biodiversità, soprattutto perché grandi
quantità di legno provengono da taglio illegale. Ma il Governo italiano non
si è ancora dotato di strumenti per fermare questo traffico” così commenta
Sergio Baffoni, della campagna foreste di Greenpeace, l’intervento del
ministro Matteoli a Montecatini, in occasione dell’incontro della
convenzione sulla biodiversità sulle aree protette che si è aperto ieri.
Greenpeace sottolinea come una grande parte della biodiversità da
proteggere si trovi in paesi in via di sviluppo, che non dispongono dei
mezzi finanziari per le aree protette già esistenti, né tanto meno per
estenderle. 25 miliardi di dollari è la somma stimata come necessaria per
un serio programma mondiale di protezione della biodiversità. Una somma
ingente, ma che avrebbe un ritorno tra i 4.400 e i 5.200 miliardi di
dollari in termini di beni e servizi forniti dagli habitat da proteggere.
“se l’italia vuole mostrare di avere preso seriamente a cuore la protezione
della biodiversità, deve impegnarsi da ora ad accrescere significativamente
il proprio contributo al fondo ambientale (gef). Senza un adeguato
finanziamento, il migliore dei programmi sarà condannato a restare sulla
carta” sostiene baffoni. E per la tutela della biodiversità marina,
l’ammiraglia di greenpeace “rainbow warrior” sta conducendo in questi
giorni un tour per chiedere il bando internazionale della pesca a strascico
in profondità. Un tema che interessa anche il mediterraneo. “malgrado il
bando delle reti derivanti o spadare, il Governo italiano continua, di
fatto, a permetterne l’impiego, causando l’inutile morte di migliaia di
cetacei” prosegue Baffoni.

Nucleare. La commissaria UE alla concorrenza accoglie il ricorso degli
Amici della Terra

A seguito di un ricorso presentato dagli Amici della terra europei, la
Commissione UE ha deciso di avviare un'indagine su gli aiuti di stato al
programma nucleare slovacco.si tratta della terza volta in tre anni che
l'Unione si è trovata ad indagare su sussidi pubblici diretti allo
smantellamento delle centrali e alla gestione dei rifiuti radioattivi. Sarà
invece la prima volta che l'indagine parte a seguito di una denuncia
ambientalista. L'iniziativa, guidata dalla commissaria alla Concorrenza
Neelie Kroes, si focalizza sulla decisione presa nel 2004 dal Governo
slovacco di aumentare i prezzi dell'energia elettrica per tutti i
consumatori del paese. La misura doveva partire dal primo gennaio scorso,
ma è stata più volte rinviata. Se sarà effettivamente attuata gli introiti
saranno destinati a ripianare il grosso buco presente nel fondo per lo
smantellamento e la chiusura degli impianti nucleari che attualmente è in
grado di coprire non più del 10% dei costi totali previsti. Finanziando il
proprio settore nucleare, la Slovacchia contribuisce ad aumentare le
distorsioni del mercato energetico a svantaggio di altre opzioni, quali il
ricorso alle rinnovabili ed all'efficienza energetica. La legislazione
europea proibisce i sussidi in linea di principio; in pratica però vi sono
eccezioni, che tuttavia debbono essere consentite in anticipo dalla
Commissione. Essa, recentemente, ha adottato politiche severe contro i
sussidi ad industrie non competitive. La Slovacchia ha recentemente
concordato di vendere il 66% della se all'italiana Enel per 840 milioni di
euro. Punto chiave dell'accordo, è un sussidio governativo allo
smantellamento, per cui l'indagine UE potrebbe ritardare l'entrata in
vigore dell'accordo con l'Enel o addirittura portare ad una sua
ri-negoziazione. Se il previsto programma di sussidi venisse proibito o
ridimensionato ciò danneggerebbe anche le possibilità di finanziare il
completamento di due nuovi reattori (unità 3 & 4) a Mochovce. Un'altra
condizione dell'accordo era che l'Enel presentasse al Governo slovacco una
valutazione di possibili nuovi investimenti compresi i due nuovi reattori.
"La Slovacchia è stata presa in contropiede - ha dichiarato Laura
Radiconcini, vice presidente degli Amici della Terra europei - il Governo
pensava di poter far passare senza intoppi il suo piano di sussidi, ma ora
deve sottoporsi ad un'indagine europea. La signora Kroes deve tenere ferma
l'opposizione a questi sussidi a pioggia, e, sulla base di sue recenti
dichiarazioni, noi pensiamo che lo farà. Alimentare artificialmente
l'industria nucleare vanifica le scelte di un libero mercato dell'energia.
I costi dello smantellamento nucleare devono essere sostenuti da chi
possiede e gestisce le centrali e dai loro clienti, non da tutti i
cittadini." Il ricorso presentato dagli amici della terra fa parte di una
più vasta campagna per far cessare i sussidi pubblici al settore nucleare,
costringendo le industrie interessate a provvedere in proprio i fondi
destinati alla chiusura delle centrali e alla gestione delle scorie.


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