Torino, 12 Giugno 2005
Ore 5 circa del mattino
Una occupante del Barocchio Squat allarmata da forti rumori provenienti
dall'esterno sveglia gli altri. Lo scenario che si presenta al primo che
accorre e' quello di 4 auto con una dozzina di persone armate. Da subito
lo aggrediscono insieme ad un altro occupante ferendoli con numerose
coltellate e colpi di bastone. Durante l'aggressione riescono ad entrare
nel cortile e tentano di sfondare la porta di casa; cosa che non gli
riesce. A quel punto dal tetto piovono bottiglie e tegole. Il gruppo si
allontana precipitosamente ad eccezione di due individui particolarmente
sovreccitati.
Questa e' la piu' grave aggressione subita dopo innumerevoli altre degli
ultimi mesi.
Questa volta pero' non sono stati danneggiati vigliaccamente degli
oggetti, ma c'erano alcuni personaggi che col coltello miravano alla
pancia. Un salto di qualita' nelle aggressioni fasciste a Torino. Si
organizzano in tanti cercando di emulare le squadracce.
Dino ha tre ferite, di cui una all'avambraccio che ha reciso un'arteria.
Massimo ne ha tre di cui una profonda a pochi millimetri dall'occhio, una
al torace e infine la perforazione del diaframma ha sfiorato l'intestino,
operato d'urgenza lui e' ancora all'ospedale.
Perche' attaccare il Barocchio? Campagna, poco traffico, buio, insomma
l'ideale per dei vigliacchi, ma cio' puo' capitare a chiunque come gia'
accaduto ad altre case o realta' torinesi.
Cosi' lo squadrismo sembra riprendere fiato.
I mandanti sono da cercarsi in tutto l'apparato istituzionale, dalla
sinistra forcaiola che solo due giorni fa, per bocca del deputato DS
Nigra, invocava l'esercito per sgomberare gli squatter dall'Arsenale
Occupato, alla destra, attraverso fenomeni come Agostino Ghiglia, ex
picchiatore fascista, organizzatore di concerti naziskin e di marcette
contro le occupazioni.