Una volta la SIAE limitava a 200 bollini per i cd-r casalinghi. Adesso mi pare che questo limite sia stato tolto (anche perche' e' un pezzo che non ho a che fare direttamente con la siae).
Ciao
DArio
  ----- Original Message ----- 
  From: fr 
  To: autoprod - muzak - no-copyright - etc. 
  Sent: Thursday, June 09, 2005 12:01 AM
  Subject: (L) bollini numerati
  >la competizione tra diverse Siae faciliterebbe l'autodistribuzione?
  mah. non so, lo scenario è troppo variabile per poter
  predire cosa accadrebbe: le congetture infinite e infinite le possibilità.
  >ad esempio, pensate che si abbasserebbero le attuali limitazioni per chi
  >vuole autodistribuire CD nei negozi?
  >confermatemi: attualmente (senza iscriversi alla Siae e senza venirne
  >tutelati) e' possibile acquistare bollini da apporre sui dischi che si
  >portano al negoziante. questo pero' solo per piccoli quantitativi (alcune
  >centinaia?) di CD.
  sì questo te lo confermo io che ci ho sbattuto il naso
  tanti anni fa.
  però c'è differenza fra cd-r e cd fatti in factory.
  segue breve cronistoria:
  a un certo punto che non ci stavo a capi' una mazza
  ho detto: io so' de roma, perché un ce vado proprio alla siae
  e me faccio spiega'?
  a parte la situazione kafkiana che non mi metto a descrivere,
  chiunque sia stato in un ufficio pubblico, basta
  che si immagini la stessa cosa amplificata a dismisura.
  (basta pensare a: stanza 212, stanza accanto 212bis,
  stanza accanto 212bisbis)
  ricorderò a vita questa semplice conversazione:
  fr (che sono io): come faccio a vendere un cd in un negozio?
  addetto_siae_generico: basta che non sia un cd pirata
  fr: ah! e come distinguo un cd pirata da uno non pirata?
  a_s_g: è facile! basta che abbia il bollino siae!
  ovvio no? tu fai il tuo cd che è tuo completamente ed assolutamente tuo
  (e quindi non può essere pirata, a meno di considerare pirateria
  la creazione di un cd-r con della TUA musica, i sottili potrebbero dire:
  no! diventa pirata il momento in cui provi a venderlo, anzi, meglio
  il momento varca la soglia di un negozio)
  e non lo puoi vendere perché è pirata...
  perché non hai pagato il bollino!
  quindi nessun negozio te lo accetta
  (un tempo esistevano dei negozi che ti accettavano
  i vecchi demo in audiocassetta in contovendita,
  poi ci furono delle brutte multe e così nessuno
  si è più azzardato a vendere senza bollino; non ti
  tengono nemmeno le cose sotto banco)
  somma parziale: chiunque voglia vendere un cd/cd-r,
  anche se la musica non è registrata o niente,
  dovrebbe apporvi un bollino.
  allora, armato di forti dubbi ma di grande determinazione
  vado a prendermi i bollini.
  e scopro, dopo molto tempo e confusione e altri mazzi
  che vi tralascio, che:
  __per i cd-r
  la siae fa una sorta di scheda del disco per il quale
  stamperà i bollini con tanto di fotocopia della copertina
  e di lista dei pezzi (che a noi ci hanno fatto un casino
  perché alcuni dei nostri pezzi non avevano titolo!!
  dramma in atto! non è possibile!! vabbe', che pippe)
  i bollini ovviamente paghi, sebbene meno
  di quanto si paghino quelli per pezzi registrati
  e
  non te ne fornisce più di 300.
  fr: e se li finisco?
  (cosa molto improbabile vista la musica che famo,
  ma vabbe' era a titolo informativo)
  a_s_g: è un problema tuo, non nostro.
  fr: sì, occhèi, sei simpatico; ma in definitiva che faccio?
  a_s_g: devi farlo in factory (glass master e tutto).
  almeno però così ho ottenuto i bollini (che ancora detengo!)
  (i modi per fottere questa cosa sono infiniti:
  basta inventarsi una copertina diversa ogni volta e i titoli che dichiari,
  tanto il cd vero non lo prendono)
  poi c'è stata la volta dei
  __cd in factory
  ovviamente parlo di un cd con tutti pezzi non registrati
  alla siae.
  come funziona?
  intanto il discorso dei negozi è identico.
  i bollini costano uguale.
  (la differenza è solo se i pezzi
  sono registrati o no)
  le altre questioni sono così: la siae rilascia esattamente il numero
  che ne stamperai, tu gli dici 500 e loro te ne fanno 500
  poi ti lasciano un documento fondamentale
  che è la commessa di lavoro, senza quella, nessuna factory
  al mondo ti fa niente.
  (fra l'altro la siae ti chiede dove le stamperai e se la factory
  dove pensavi di farli non è sulle loro liste non puoi (ma ci sono tutte)
  e una volta scelta non la puoi cambiare: i cd li puoi fare solo lì)
  se su quel foglio c'è scritto un numero, quello è il numero
  di cd che la factory stamperà, nessuno di più.
  però se li finisci puoi chiederne ancora.
  non ho mai capito il limiti dei cd-r ma è così.
  spero serva a qualcuno.
  >pensate che i costi dei bollini della Nuova-Siae di turno sarebbero
  >inferiori? o che sparirebbero i limiti sul quantitativo?
  >o diverra' finalmente possibile fare a meno di qualsiasi bollino?
  >ok, questo e' parlare di aria fritta.
  >
  mah, considerato che i bollini non costano molto, dubito
  che il prezzo possa oscillare molto, anche in regime di mercato libero.
  l'ideale sarebbe l'abolizione.
  anche perché se qualcuno mi chiede a che serve il bollino,
  sinceramente, oltre a dirgli e non senza una punta di sarcasmo:
  a distinguere un cd pirata da uno no
  non saprei proprio.
  quei soldi, come sono giustificati? che cazzo di tassa è?
  la tassa del baratto?
  sarebbe un modo per anticipare le tasse sulla dichiarazione dei redditi?
  allora nun se fidano! pensano che non dichiaro quei 5 euro del cd!
  e allora,
  se faccio una scultura e la voglio vendere ce devo mette er bollino?
  perché al cd, sì?
  boh.
  >voi sapete come va in altri paesi dove esistono multiple "collecting
  >societies"? (la Siae e' una "collecting societies")
  >
  io no, ma sarebbe un argomento interessantissimo.
  >la Siae e' detestata anche perche' e' inaccessibile. puo' renderti un buon
  >servizio se e' una voce nel tuo bilancio, se sostituisce un agente dalla
  >parcella piu' elevata. ma i costi per utilizzare i suoi servizi sono
  >improponibili per chi cerca di distribuire le proprie opere sul mercato
  >proponendosi non un grosso fatturato, ma il ritorno economico minimo per
  >continuare la propria attivita'.
  >
  su questo non sono così d'accordo, i costi siae non
  mi sono mai parsi così mostruosi, a meno di essere associato,
  allora è una 70 di euro l'anno (ma l'iscrizione sono 140).
  se non sei associato paghi solo i bollini e sono molto economici, giuro.
  (e non per difendere la siae, che personalmente odio, è solo che è vero)
  >e gran parte della potenziale utilita' della Siae svanisce di fronte alla
  >diffusione delle opere rilasciate sotto licenze libere. dato che non e'
  >piu' necessario che tu mi controlli una serie di utilizzi di tali opere,
  >non e' piu' giustificato che io ti paghi il pizzo.
  >
  è questo che non capisco, la tassa che dicevo prima.
  cioè: ma se nessuno fa soldi da 'sta robba
  (eccetto magari io, che l'ho creata
  e che magari ho bisogno di un piccolo rimborso spese)
  perché devo dare dei soldi alla siae?
  la siae che mi dà in cambio?
  ah, già, dimenticavo: la possibilità di vedere quel cd in negozio...
  diverso è il discorso se la roba la regali: il bollino non dovrebbe servire
  (anche se non sono sicuro di cosa si potrebbero inventare)
  ma a quel punto non potresti vedere un tuo cd/cd-r in negozio,
  evidentemente.
  la cosa migliore per chi vuole mettere in licenza libera e gratis la roba
  è di pagarsi un sito e mettere tutto on line e buona notte per la siae e
  tutti.
  come già fanno molte persone e continueranno a fare finché
  qualcuno di potente (ahimé, più potente di pinna) non si
  decide a cambiare anche un po' 'sta cosa.
  >vorrei non spedire questa mail, ma sono ubriaco
  grande pinna papa.
  fr
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