[Lecce-sf] "Basta cpt"

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Vendola: "Basta con i Cpt"
            Il presidente della Puglia sfida Pisanu: "Disobbediremo alle leggi ingiuste"
            da Il Manifesto del 7 giugno 2005
            8 giugno 2005 


      Bari - La Puglia si dichiara regione aperta e lancia un appello alla mobilitazione nazionale:´Basta con i cpt, basta con la mafia delle parole: l'accoglienza e' accoglienza e la detenzione e' detenzione', dice il governatore Nichi Vendola, ´propongo un patto ai governatori perche' s'inizi immediatamente una battaglia politica: E' maturo il tempo della mobilitazione nazionale contro queste piccole Guantanamo. 
      Non solo bisogna impedire che nascano nuovi cpt,ma dobbiamo batterci perche' siano chiusi tutti quelli gia' esistenti: devono essere consegnati per sempre all'archivio degli orrori. 



      Cosi', mentre gli esperti del governo annunciano l'arrivo di 15mila immigrati, segno che i centri di permanenza temporanea,molto presto, saranno pieni come uova, Vendola apre lo scontro istituzionale. Si rivolge direttamente al ministro dell'interno, Beppe Pisanu, che da tempo esige un cpt in ogni provincia italiana: ´Gli dico di fermarsi. E' ora di finirla'. Intanto a Bari c'e' un centro nuovo di zecca, appena terminato e ormai prossimo all'inaugurazione: ´Stiamo studiando ogni tipo di contrasto, 'continua Vendola, ´ogni possibile intervento giuridico che possa rallentare o inceppare il suo utilizzo.
      Se sara' inaugurato, la Puglia avra' superato la Sicilia, toccando la quota record di cinque centri, considerato che - a vario titolo - sono gia' attive quattro strutture: Borgo Mezzanone (Foggia), Restinco (Brindisi), Regina Pacis (Lecce) e Don Tonino Bello (Otranto). Per impedire che sia utilizzato ognuno fa quel che puo': i missionari comboniani sabato hanno intrapreso un digiuno di tre giorni, il movimento ´Rete no-cpt' si oppone da tempo e sia il sindaco di Bari, Michele Emiliano, sia il presidente della Provincia, Vincenzo Divella, con due delibere, hanno gia' espresso la loro contrarieta' alla presenza del centro nel capoluogo. ´Con il ministro Pisanu voglio essere chiaro', continua Vendola, ´il territorio pugliese rifiuta i cpt dal punto di vista istituzionale, sociale e culturale: non accettiamo una legge che implica la violazione dei diritti umani. I cpt sono buchi neri nel cielo del diritto, carceri a tutti gli effetti: la detenzione amministrativa E' un'aberrazione, nessuno puo' essere detenuto senza che un giudice l'abbia mai stabilito. Se non lottiamo, su ogni persona rinchiusa dietro muri e filo spinato, pesera' anche la nostra complicita': don Milani ci ha insegnato che, quando si tratta di applicare leggi ingiuste, l'obbedienza non e' piu' una virtu'. Lottare per la loro chiusura e' un dovere morale, si tratta di rispettare la nostra Costituzione: propongo che si tolga il filo spinato, si allontanino le forze dell'ordine e siano affidati alle associazioni di immigrati affinche' possano farne veramente dei luoghi di accoglienza.



      In questa battaglia non e' solo, il governatore pugliese. ´Sono d'accordo con il presidente Vendola', dice Piero Colapietro, segretario regionale Silp, (sindacato italiano lavoratori di polizia), che usa toni piu' moderati ma e' altrettanto chiaro: ´I cpt dovrebbero essere tutti chiusi: rappresentano una negazione del diritto. Strutture carcerarie dove gli immigrati sono detenuti e, per di piu', in maniera preventiva. Non credo che la soluzione sia quella di aprire le frontiere, ma per i cpt e la Bossi-Fini nutro un assoluto dissenso'. Parole dure anche contro il ministro Pisanu, che recentemente ha dichiarato che il 50 per cento dei reati sono perpetrati dagli immigrati clandestini: ´Premesso che l'equazione immigrazione-criminalita' non mi sembra corretta, vorrei sottolineare che e' stata proprio la legge Bossi-Fini a consegnare gli immigrati nelle mani della malavita'. Nel frattempo l'Ue, per scoraggiarel'immigrazione clandestina, decide di pattugliare il deserto libico e il Mediterraneo, il mare per il quale Vendola, in Puglia, ha voluto istituire un assessorato: ´E' il frutto della visione di un'Europa piccola e meschina, quella che - grazie a dio - i francesi hanno preso a calci nel sedere', dece il governatore. ´Solo il Mediterraneo puo' salvarci: abbiamo bisogno degli immigrati, della loro giovinezza, della loro diversita', delle loro culture'.



      di Antonio Massari



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