Autore: excarcere@ecn.org Data: Oggetto: [Incontrotempo] perquise a Caltanissetta
Esprimiamo la nostra massima solidarietà agli attivisti ddell'associazione
"Hurria" di Caltanissetta fatti oggetto di perquisizioni nelle loro case
in seguito alla volgare provocazione con la quale qualcuno ha voluto
criminalizzare la lotta antirazzista contro il CPT di Pian del Lago. Le
esplicite dichiarazioni dello stesso commissario provinciale della locale
Croce Rossa escludono la matrice politica dell'intimidazione subita (due
taniche di benzina davanti l'ingresso della CRI di Caltanissetta) e aprono
inquietanti scenari legati alla malavita e al controllo mafioso del
territorio. Inoltre, il CPT di Pian del Lago non è nemmeno gestito dalla
Croce Rossa. E' doveroso precisare che la nostra opposizione ai CPT e a
ogni forma di detenzione amministrativa non può prescindere dalla nostra
condanna politica e morale a tutte quelle associazioni che in Italia
gestiscono o co-gestiscono i campi di concentramento per immigrati, e la
Croce Rossa è una di queste. E mentre a Caltanissetta si gioca la carta
della provocazione e dell'intimidazione, a Catania la repressione si
concretizza con lo sgombero degli immigrati dalla baraccopoli del centro
città. Il merito politico della nostra critica e della nostra lotta non
può e non deve essere sporcato dalla vigliaccheria con la quale soggetti
non meglio identificati operano nell'ombra utilizzando il solito copione
delle bombe da attribuire agli anarchici e criminalizzando tutto il
movimento antirazzista siciliano.
Rete Antirazzista Siciliana
Comunicato Hurria
L'associazione Hurria Onlus esprime profondo sgomendo in seguito alle
perquisizioni domiciliari effettuate in mattinata dalla Digos di
Caltanissetta a carico di attivisti dell'associazione stessa, alla ricerca
di armi ed esplosivi in relazione al ritrovamento di due ordigni inesplosi
nei pressi della sede della Croce Rossa.
La nostra associazione, che ha operato ed opera alla luce del sole e nel
pieno rispetto della legalità, esprime una dura condanna nei confronti
dell'attentato, ma si rammarica del fatto che sia stata oggetto di
umilianti perquisizioni.
Abbiamo operato, e auspichiamo di continuare a farlo, in costante
collaborazione con l'ufficio immigrazione della Questura sempre nella
massima trasparenza e "mettendoci la faccia". Pur non di meno,
rivendichiamo il fatto di poter democraticamente esprimere le nostre idee
riguardo le problematiche dell'asilo politico e l'esistenza e la gestione
dei cosidetti "centri di accoglienza per immigrati".
Come sempre chi ha il coraggio di esprimere le proprie idee risulta essere
il primo destinatario di infamanti sospetti e umilianti perquisizioni.
Nella speranza che i colpevoli del grave episodio vengono al più presto
individuati e nella convinzione di operare nella piena legalità
continueremo a svolgere la nostra opera di volontariato.