Autore: norma Data: Oggetto: [NuovoLaboratorio] un'opra in silenzio per la pace
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Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Siamo indignati per quella costosa ostentazione di forza che si chiama
"parata militare" : per la modica somma di 10 000 euro abbiamo ammonito i
nostri potenziali nemici ( ma chi saranno, poi) che siamo fortissimi, che
abbiamo armi, carri armati, frecce tricolori, e anche qualche MAS residuato
della seconda guerra mondiale. E quindi, che stiano molto attenti; e se
hanno armi di distruzione di massa, o se non sono abbastanza democratici,
l'avranno a che fare con noi.
Siamo fortemente preoccupati per le manganellate distribuite sulle teste di
quanti protestavano a Roma: concordiamo con loro sul fatto che i centri di
permanenza temporanea sono una vergogna per l'Italia, così come la legge
Bossi Fini, i cui effetti sono deplorati persino da Amnesty International.
E non ci piace neppure il fatto che le organizzazioni non governative di
solidarietà abbiano accettato di partecipare alla parata militare: pensiamo
che il posto più adatto per loro sarebbe stato tra quanti contestavano la
guerra, le parate e le spese militari.
Ma in un quadro così desolante un segnale gentile ci conforta: due donne in
servizio civile hanno sfilato con la bandiera della pace. Poco importa che
questo gesto dia stato definito da qualcuno "maleducato" : il nostro
abbraccio, la nostra solidarietà ed il nostro grazie alle due sconosciute
ragazze.
Mercoledì 8 giugno, dalle 18 alle 19, sui gradini del palazzo ducale di
Genova, un'ora in silenzio per la pace:
per la liberazione di Clementina Cantoni, per il ritiro delle truppe
dell'Iraq e dall'Afganistan, per esprimere la nostra solidarietà ai
pacifisti aggrediti a Roma dal polizia e carabinieri