[Forumlucca] Econews - 7 giugno 2005

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Auteur: Federazione dei Verdi di Lucca
Date:  
Sujet: [Forumlucca] Econews - 7 giugno 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Procreazione. Verdi: la legge 40 e' la piu' retriva d'Europa
- Procreazione. Pecoraro Scanio: quorum antidemocratico, si elimini oppure si
riduca a meta' -dell'affluenza alle politiche
- Procreazione. Pecoraro Scanio: vogliono attaccare legge su aborto anche i
Verdi sono per la natura, appello ad altruismo cattolico
- Procreazione. Cento: strumentale attacco alla 194 legge su aborto e'
legittimata da referendum e da voto parlamento
- Svizzera. Pecoraro Scanio: incoraggia voto da chi non aderiva a Onu non e'
voto politico, come in Francia. Ue? Serve piu' partecipazione
- Euro. Pecoraro Scanio: Lega fuori controllo si decida una volta per tutte se
Carroccio fa parte del governo
- Rai. Pecoraro Scanio, ricercare posizione comune, bene convocazione di una
riunione con Prodi
- Centro Sinistra. Cento : con polo arcobaleno, Prodi sarebbe un leader piu’
forte (Articolo per la Rinascita)
- Traffico. Pecoraro Scanio: colpa politica trasporti di Lunardi
- Frejus. Wwf: Alta velocita' non serve, si usi bene l'esistente e sfruttare
valichi alpini, potenziare linea merci mediopadana
Econews da agenzie straniere
- EU in Deadlock over New GMO Approval
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/31108/newsDate/6-Jun-
2005/story.htm
- Australia's Beached Whales Head Back out to Sea
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/31109/newsDate/6-Jun-
2005/story.htm


Procreazione. Verdi: la legge 40 e' la piu' retriva d'Europa

In fatto di procreazione assistita "la legge 40 è la normativa più regressiva
d'Europa" secondo i Verdi, che hanno presentato un documento sulla situazione
negli stati dell'Unione Europea in vista del referendum di domenica e lunedì
prossimi. "In molti paesi - spiegano i Verdi - è possibile la diagnosi sugli
embrioni prima che siano impiantati nell'utero della donna per controllare che
non ci siano malformazioni. In diversi paesi come Svezia, Spagna, Belgio è
consentito anche di produrre e congelare embrione in sopranumero mentre in
Belgio e Gran Bretagna è consentita la clonazione terapeutica come pure in
Spagna, seppure fra limitazione e polemiche". "Certo, in alcuni stati
membri ci
sono elementi simili a quelli della legge 40 - spiega il corresponsabile del
gruppo dei Verdi al parlamento europeo Monica Frassoni - ma nessuno le ha
tutte. In Italia siamo in un quadro legislativo molto retrivo soprattutto per
quanto riguarda la natura dell'embrione e i diritti delle donne". Ma non solo
di questo si lamentano i Verdi nella conferenza stampa per presentare il
documento a cui hanno partecipato anche il senatore Fiorello Cortiana, il
consigliere comunale di Milano, Maurizio Baruffi, il consigliere provinciale
Giuseppe Scaragno e il consigliere regionale Carlo Monguzzi. "Garantire il
voto
all'estero - dice Baruffi - è alterare i risultati elettorali, perché sarà più
alta la non partecipazione". "Quello che ci preoccupata - conclude Cortiana
- è
il rigonfiamento delle liste elettorali che altererà il quorum". (ANSA).

Procreazione. Pecoraro Scanio: quorum antidemocratico, si elimini oppure si
riduca a meta' dell'affluenza alle politiche

Questo quorum va abrogato perché è antidemocratico: permette a una
minoranza di
battere la maggioranza". Lo ha detto il presidente dei verdi Alfonso Pecoraro
Scanio, oggi a Napoli, per la campagna del sì al referendum sulla procreazione
assistita, soffermandosi sulla questione metodologica sollevata dai prossimi
referendum in Italia. Per Pecoraro il quorum "o si elimina, definitivamente
come per i referendum costituzionali, o si riduce alla metà dell'affluenza
alle
urne del voto politico che ha eletto quel parlamento di cui abrogare la
legge".
Soffermandosi sul prossimo appuntamento al voto, Pecoraro ha aggiunto: "E'
gravissimo calcolare il quorum considerando anche gli italiani all'estero,
gente che nemmeno lo sa, che nemmeno verrà convocata alle urne".

Procreazione. Pecoraro Scanio: vogliono attaccare legge su aborto anche i
Verdi
sono per la natura, appello ad altruismo cattolico

"E' evidente che stanno usando strumentalmente un tema come quello della
fecondazione assistita, per attaccare la legge sull'aborto e per stimolare nel
nostro paese, che non l'ha mai avuto, una sorta di fondamentalismo religioso".
La pensa così il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, oggi a Napoli
per la campagna del sì al prossimo referendum sulla procreazione assistita.
Pecoraro ha citato "il ministro Prestigiacomo", che starebbe rivelando "quali
siano le intenzioni nemmeno più tanto recondite della destra al governo, a
cominciare da Storace: perché alla Sanità abbiamo un ministro di destra
accentuata". Affrontando il tema dell'astensionismo, e invitando
soprattutto il
Sud a presentarsi a non disertare le urne, il leader dei verdi ha detto: "I
Presidenti di Camera e Senato farebbero bene tutt'al più a stare zitti, invece
di dire di non votare; che garanzie hanno i nostri concittadini di potersi
esprimere in libertà di coscienza?". "Dobbiamo riprenderci il diritto a
votare -
ha proseguito - e solo votando difendiamo la segretezza del voto". Il leader
del partito del Sole che ride ha poi rivolto un appello "al mondo cattolico
che
pensa che non vadano imposti con le leggi i propri convincimenti". "A quei
milioni di cattolici che mai avrebbero abortito o divorziato, e hanno votato a
favore del divorzio e dell'aborto". L'auspicio è che predomini "l'aspetto
altruistico della tradizione cattolico, non quello fondamentalista".
Affrontando nel merito i quesiti referendari, Pecoraro, che voterà quattro sì,
ha ribadito che i verdi sono "per il recupero delle condizioni per la
procreazione naturale; per la fertilità naturale, minata da stress e malattie,
inquinamento; contro i parti cesarei". Per quanto "paradossale", ha detto
ancora, "su alcuni aspetti della questione abbiamo posizioni simili a quelle
cattoliche: siamo contrari all'eugenetica; al meccanismo che induce a pensare
che la vita si compra al supermercato". E sulla fecondazione eterologa ha
aggiunto: "Anche conoscere la propria origine genetica è un diritto
fondamentale"; per questo Pecoraro renderebbe facoltativo l'anonimato del
donatore del seme, non obbligatorio. La chiusa è ancora sul fronte
astensionista"Se ci sarà un'affluenza che supera il 30% dei voti, la campagna
astensionista avrà ottenuto la metà dei consensi. Va detto con chiarezza in
anticipo: in genere ai referendum si presenta un 60% dell'elettorato; se
manchiamo del 15 per cento il quorum vuol dire che un 10% ha seguito la
campagna astensionista".

Procreazione. Cento: strumentale attacco alla 194 legge su aborto e'
legittimata da referendum e da voto parlamento

"Strumentale e reazionario": Paolo Cento, coordinatore dei Verdi definisce
così "l'utilizzo della campagna referendaria da parte di quanti intendono
rimettere in discussione la legge 194 e i diritti civili acquisiti dalla
maggioranza del nostro paese negli ultimi 30 anni". "Deve essere ben chiaro -
sottolinea Cento - che qualunque sia l'esito del referendum non sarà
consentito
alla destra di mettere in discussione la legge sull'aborto che peraltro
proprio
da un referendum oltre che da un voto parlamentare trova la sua piena
legittimazione". "Su questo delicatissimo punto è bene che tutte le forze
politiche - conclude - si pronuncino con chiarezza e si impegnino in modo
inequivocabile a non toccare quella legge, qualunque sia il voto del prossimo
referendum".

Svizzera. Pecoraro Scanio: incoraggia voto da chi non aderiva a Onu non e'
voto
politico, come in Francia. Ue? Serve piu' partecipazione

"Un voto incoraggiante, perché viene da un paese che fino a qualche anno fa
non
voleva aderire neppure alle Nazioni Unite". Di fronte al segnale dato dalla
Svizzera, secondo il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, sarebbe
opportuno "riprendere il discorso dell'Europa, che deve recuperare la parte
migliore del trattato bocciato da Francia e Olanda. Commentando a Napoli, a
margine di una conferenza stampa l'apertura dimostrata dal sì all'allargamento
Schengen in Svizzera, Pecoraro ha sottolineato che si tratta di "un paese che
ha una grande tradizione referendaria e che non confonde i referendum con la
critica ai governi nazionali; mentre in Francia i manifesti parlavano
chiaro, 'No all'Europa, no a Chirac". Per il presidente dei Verdi, della
costituzione europea vanno recuperate la prima e la seconda parte: "Si deve
invece eliminare la terza - ha detto - che ha fatto perdere i referendum,
perché riflette una Europa burocratica e tecnocratica". In Europa, secondo
Pecoraro si dovrà riflettere però anche sulla partecipazione
democratica:"Tutti
i processi europei hanno avuto poca partecipazione, anche l'allargamento", ha
detto. "La politica deve prevedere sempre il confronto con la gente - ha
concluso - non si può decidere e poi chiedere il voto confermativo. Se dai una
sola occasione di pronunciarsi ai cittadini, questi rispondono tutti i no di
una sommatoria di esigenze diverse".

Euro. Pecoraro Scanio: Lega fuori controllo si decida una volta per tutte se
Carroccio fa parte del governo

"Le pagliacciate elettoralistiche della Lega - afferma il presidente dei Verdi
Alfonso Pecoraro Scanio - indeboliscono il nostro paese in Europa. E questo,
mentre l'economia va a picco non possiamo permettercelo". "Che Maroni e c. non
si curassero minimamente delle posizioni espresse dal vicepremier Follini era
noto - aggiunge Pecoraro - ma ora il Carroccio non ascolta più nemmeno
Berlusconi. Questa Lega fuori controllo è la spia di un governo allo
sbando". "Dagli insulti a Ciampi alle assurde proposte di ritorno alla lira
conclude - l'estremismo leghista non trova ostacoli nel governo. Mentre è in
corso un'assurda gara a chi la spara più grossa, noi siamo preoccupati per la
credibilità del nostro paese. Decidano una volta per tutte se la Lega
rappresenta le posizioni del Governo. Se così non è, facciano calare il
sipario
su questo spettacolo indecoroso". (ANSA).

Rai. Pecoraro Scanio, ricercare posizione comune, bene convocazione di una
riunione con Prodi

"Giudico positivamente la convocazione di una riunione con Romano Prodi di
tutta l'Unione sulla vicenda Rai. E' evidente a tutti - afferma il presidente
dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio - che quella dei vertici del servizio
pubblico è materia delicata sulla quale è bene ricercare una posizione
comune". "Alla vigilia di un periodo tanto delicato, sia per l'imminente
campagna elettorale sia per la necessità di un rilancio dell'azienda -
aggiunge
il leader dei Verdi - abbiamo sempre sostenuto l'importanza di avere un
vertice
di garanzia, a tutela della Rai e del pluralismo. Dopo il blitz della
maggioranza che ha provocato la bocciatura di Monorchio, questa esigenza
resta". "Mi auguro - conclude - che da parte di governo e maggioranza ci
sia la
volontà per aprire un dialogo vero e trasparente. L'Unione, da parte sua, non
può rinunciare a chiedere in questa fase garanzie reali sulla gestione
dell'azienda. Questo punto fermo è necessario per rendere credibili le
critiche
al passato vertice aziendale che tutti noi abbiamo avanzato". (ANSA).

Centro Sinistra. Cento : con polo arcobaleno, Prodi sarebbe un leader piu’
forte (Articolo per la Rinascita)

Paolo Cento, coordinatore politico dei Verdi.

Vinceremo la prossime elezioni non solo con una Unione stabile tra le forze
politiche del centro sinistra, premessa ovviamente indispensabile, ma,
soprattutto, con la qualità della proposta programmatica. Questo è
l’assunto di
base che ha mosso le iniziative dei Verdi in questa fase di grande
sommovimento
all’interno di tutto il centro sinistra: e questo ci ha spinti a sostenere le
importanti iniziative nelle quali movimenti, associazioni e un fronte ampio
della società civile hanno promosso un dialogo sui contenuti. In quelle
occasioni, dalla assemblea di Roma organizzata da quotidiano Il Manifesto,
alle
iniziative del “Cantiere”, organizzate da alcune riviste che hanno visto la
partecipazione anche di Romano Prodi, ci siamo confrontati con le istanze più
radicali e con chi non si riconosce direttamente in una tessera di partito
ed è
magari legittimamente critico verso il centro sinistra. Questo è un piano di
azione irrinunciabile, se non si vuole mettere in naftalina il coinvolgimento
della società, l’errore certamente fatto dopo la vittoria del 1996. Si tratta
cioè di un terreno cruciale di elaborazione di idee e proposte che
garantiscano
la rappresentanza reale dei soggetti sociali: penso ai temi del lavoro, con
tutte le problematiche legate alla flessibilità, al precariato e alla
centraltà
del reddito che va oltre quella del lavoro, alla questione dei beni comuni
come
l’aria, la terra e l’acqua, alle tematiche dei diritti sociali, della guerra e
della pace, dell’informazione e di quale Europa vogliamo. Tuttavia è chiaro
che
lo strappo di Francesco Rutelli e della Margherita all’interno dell’alleanza
ulivsita ha creato uno scossone e aperto nuovi scenari. Io credo che l’unico
terreno su cui si può e si deve ricomporre l’unità del centrosinistra, oltre a
quello del programma unitario, sia quello di non indebolire la leadership di
Romano Prodi: questo sarebbe un suicidio politico clamoroso. Il dibattito di
questi giorni sulla Fed e il confronto tra Ds, Margherita e Prodi non possono
diventare il pretesto per ritardare la costruzione dell'alleanza dell'Unione
che deve avere nel programma e nelle regole i suoi pilastri fondamentali.
All’inevitabile disorientamento creato nell'opinione pubblica da uno scontro
che sembra un divorzio piuttosto sofferto, bisogna rispondere evitando che la
discussione, ovviamente importante, sulla rappresentanza delle forze politiche
nel proporzionale non travolga gli effetti positivi dell'unita' raggiunta
dalla coalizione del centro sinistra e uscita vincente dalle elezioni
regionali. Per questo noi Verdi abbiamo proposto ufficialmente che liste
dell’Unione siano presentate anche per la quota proporzionale, una proposta
che
va la di là ovviamente di quella che potrebbe essere definitiva la sola lista
Prodi ma grazia alla quale lo stesso Prodi riacquisterebbe la sua funzione di
leader e verrebbe a cadere l’obiezione avanzata dal partito di Rutelli. Certo,
richiederre un tempo di maturazione all’interno delle forze politiche del
centro sinistra, ma sarebbe senz’altro in grado di ridare vitalità
all’alleanza
e farebbe venir meno uno dei motivi che hanno fatto saltare la FED, cioè il
timore da parte della Margherita di una egemonia diessina nel soggetto
ulivista. Vorrei però sottolineare che accanto a questo terreno di confronto
rimane comunque aperto quello che ci sta particolarmente a cuore, cioè il tema
della rappresentanza di una sinistra ecologista plurale e radicale. Un insieme
di realtà attestato tra il 10 e il 15% cui guardiamo con attenzione: noi Verdi
ci siamo, infatti, detti pronti a costruire, in alternativa all’ipotesi che ho
appena esposto, una Lista Arcobaleno. Penso che questa alleanza insieme a
PdCI,
Rifondazione Comunista, il Cantiere di Occhetto e i movimenti, avrebbe una
forza e un peso politico addirittura maggiore di quello espresso dalla
Margherita. Perché non ragionare seriamente dunque attorno a questo progetto?
Devo dire che noi siamo pronti a rinunciare ai nostri simboli, per questo ho
parlato di lista “Arcobaleno”. Non altrettanta disponibilità è stata però
mostrata da altri soggetti fondanti questo ineludibile percorso. Sono convinto
che la riorganizzazione delle forze radicali possa avere un enorme funzione di
stimolo nell’ambito di tutto il centro sinistra italiano e rafforzare pure lòa
leaderschip di Romano Prodi: rinunciare per coltivare il giardinetto della
propria casa è davvero un atto irresponsabile nei confronti di un elettorato
disponibile e di ampi settori di militanti pronti a lavorare per gettare le
basi di un accordo elettorale nella quota proporzionale di un Polo Arcobaleno
capace di esercitare una concorrenza egemonica rispetto a quella che Rutelli e
i moderati vogliomo esercitare nel centro sinistra.

Traffico. Pecoraro Scanio: colpa politica trasporti di Lunardi

"Le incredibili code di traffico automobilistico, che in Emilia Romagna e
Toscana sono arrivate fino a quasi 200 km, sono il drammatico risultato della
disastrosa politica dei trasporti del ministro Lunardi". Lo afferma il
presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. "Questo governo ha fallito
perché
ha puntato esclusivamente, con risultati disastrosi, sui trasporti su gomma -
aggiunge Pecoraro - tagliando gli investimenti sulle nuove tecnologie e
continuando a straparlare delle faraoniche grandi opere. I maxi-ingorghi e il
caos di queste ore sono l'ennesima dimostrazione dell'inadeguatezza di questo
governo. Ad ogni esodo, si registrano puntualmente degli enormi disagi per gli
automobilisti. E Lunardi che fa?".

Frejus. Wwf: Alta velocita' non serve, si usi bene l'esistente e sfruttare
valichi alpini, potenziare linea merci mediopadana

"La costruzione della nuova linea ad Alta Velocita' ferroviaria per i
passeggeri Torino-Lione, che, secondo i proponenti, sara' realizzata tra dieci
anni, non e' la soluzione per trasferire le merci dalla gomma al ferro,
infatti
basta utilizzare l'ampia capacita' residua dei valichi alpini ferroviari
esistenti e potenziare la linea merci Mediopadana".
Commenta cosi' Stefano Lenzi, responsabile dell'Ufficio istituzionale del Wwf
Italia, le valutazioni seguite all'incidente nel tunnel del Frejus sul ruolo
delle reti ferroviarie ad Alta velocita'. Le amministrazioni competenti
"devono
spiegare perche' oggi, a 6 anni dalla tragedia del Monte Bianco, non si siano
trasferite nemmeno su rotaia le merci pericolose e infiammabili- continua
Lenzi-
stupisce quindi per la sua strumentalita' la posizione dei presidenti delle
giunte regionali di Piemonte, Lombardia, Liguria e Friuli Venezia Giulia".
Il Sistema Av per i passeggeri, "non e' la soluzione che ci chiede
l'Europa, e'
un pozzo senza fondo nel quale ad oggi si stanno riversando risorse
ingentissime, che in questi anni sono state sottratte alla rete ordinaria per
potenziare in particolare il traffico merci (che la ferrovia copre oggi con
una
quota di appena l'8%)- affonda il rappresentante del Wwf- sono 57 miliardi di
euro i costi stimati per realizzare nuove linee ultraveloci (con velocita' di
punta di 250 km/h) sui soli assi est-ovest (dal
confine sloveno a quello francese) e nord-sud (da Milano a Napoli), separate
dalla linee ordinarie (sia per le caratteristiche costruttive, finalizzate a
far correre treni superleggeri, che per l'alimentazione), che costituiscono
con
i loro 1500 km complessivi, meno del 10% dell'intera rete italiana (estesa per
16.146 km, solo 6 mila circa di quali a doppio binario ed elettrificati)".
"La soluzioneñ continua Lenzi- e' sotto gli occhi di tutti ma non la si vuole
vedere, pur di favorire la
realizzazione di inutili opere faraoniche: il passaggio dalla strada e la
ferrovia e' gia' possibile oggi, senza realizzare nuove linee ad AV passeggeri
dagli elevatissimi costi finanziari ed ambientali". I cinque principali assi
ferroviari di attraversamento ferroviario dell'arco alpino (Moncenisio/Frejus,
Sempione/Loetschberg, Gottardo, Brennero e Tarvisio) "sono sfruttati in media
solo per il 30% circa della loro capacita' attuale- segnala il Wwf-
inoltre, se
si sfruttassero appieno, intervenendo sul materiale rotabile, le potenzialita'
odierne delle otto linee transalpine (Ventimiglia, Modane, Domodossola, Luino,
Chiasso, Brennero, Tarvisio, Villa Opicina) a doppio binario e adottando,
quindi, un valore pari a 220 treni/giorno, si arriverebbe gia' oggi ad
assorbire il triplicamento dell'attuale traffico merci su ferrovia (pari a 180
milioni di tonnellate l'anno)".
Secondo il Wwf le priorita' d'intervento sono piuttosto: lo sviluppo della
cosiddetta Mediopadana (sulla direttrice Casale-Mortara-Pavia-Cremona-Mantova-
Monselice-Padova-Venezia), come linea dedicata al trasporto merci e i
quadruplicamenti ad Alta Capacita' per le merci Milano-Treviglio e Rovato-
Brescia. Per quanto riguarda l'instradamento delle merci dal Frejus, oltre ai
potenziamenti delle linee ordinarie in media e bassa Val di Susa, per gli
ambientalisti il vero problema e' la costruzione della cintura merci di
Torino,
che consenta di collegare Orbassano a Settimo Torinese non attraversando il
nodo di Torino per instradare i treni merci verso Milano e l'utilizzo del
passante ferroviario, che attraversa il centro cittadino, anche come linea
metropolitana per i passeggeri.


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