Mercoledi 22 giugno alle ore 17.30 si terrà a Sampierdarena un incontro con la popolazione sul futuro della delegazione. L'incontro organizzato da Legambiente ( Circolo Nuova Ecologia e Amici a Ponente di Genova ) e dal Comitato dei cittadini di via Avio Molteni e Pacinotti vuole esere un primo passo di un percorso di informazione, confronto e proposta sul futuro della delegazione.
Il nostro desiderio è al momento informare la popolazione e accogliere da essa spunti, osservazioni e proposte.
Nell'ottica di un confronto fra popolazione , amministrazioni e soggetti sociali ed economici inizieremo un percorso di partecipazione nell'intento da noi auspicato di una costruzione partecipata e consensuale del futuro di un'area così strategica per tutti.
Accludo il testo base della relazione che presenteremo in quella sede.
Cordialmente
Andrea Agostini
( presidente Circolo Nuova Ecologia Legambiente Genova )
Antonio Bruno
(presidente Circolo Amici a Ponente Legambiente Genova)
Roberta Mongiardini
( portavoce Comitato Avio Molteni Pacinotti Sampierdarena )
Tel. Agostini 339 40 29 397
Tel Mongiardini 335 789 1234
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Nell'area di Sampierdarena enti locali, autorità portuale, imprese locali e nazionali si apprestano ad attuare una serie di interventi altamente impattanti, che potrebbero modificare in modo irreversibile un territorio già gravemente compromesso.
Il futuro della delegazione è pertanto tutto rinchiuso in una politica di gestione del territorio e di pianificazione degli interventi che ci crea molti interrogativi e poche certezze; per questo Legambiente e i comitati dei cittadini intendono essere parte attiva e qualificata di questo processo, nella prospettiva di una progettualità partecipata e di una pianificazione che tenga conto anche delle esigenze dei cittadini che vivono e lavorano sul territorio.
In questa delegazione, ancora in prevalenza a carattere residenziale, le numerose problematiche comuni a tutti i quartieri con affaccio sul bacino portuale della città si sommano ai consueti problemi di traffico - impetuoso - e di socialità legati ai ripetuti insediamenti abitativi e commerciali che si sono succeduti negli anni e che ben lungi dall'avere riqualificato il territorio ne hanno compromesso identità culturale, tessuto urbano e sociale con una significativa compromissione della qualità della cittadinanza urbana e delle aspettative di vita dei residenti.
Dalle dichiarazioni di vari esponenti politici e da quanto si apprende dai giornali, pur con le novità che si susseguono con frequenza quasi quotidiana, sembra ormai consolidata la tesi che vuole concentrare su Sampierdarena buona parte delle attività produttive portuali, specie quelle che sono oggetto di legittima protesta da parte degli abitanti degli altri quartieri. Sampierdarena, che negli anni e per i motivi già esposti si è molto indebolita come tessuto sociale e quindi stenta ad aggregare i suoi abitanti in forme di protesta coese, rischia pertanto di vedersi rifilare il pacchetto completo: riempimenti, petrolchimico e inceneritore, da affiancare alle acciaierie che si amplieranno ed alla centrale Enel che non chiude.
I problemi città-porto-vie di comunicazione esplosi negli anni passati soprattutto nell'estremo ponente della città ( riempimenti di Voltri , bretelle autostradali e ferroviarie, petrolchimico di Multedo e porto petroli ) ancora molto caldi potrebbero spostarsi nell'immediato futuro a levante interessando in particolare l'area del medio ponente ( Cornigliano ) e Sampierdarena.
Oltre al previsto sviluppo a ovest ( porto pescherecci ) e a est ( porto petroli ) di Voltri, si profila la volontà di attuare il Piano Regolatore Portuale per quanto riguarda il previsto riempimento di calata Bettollo, lo sviluppo di calata Sanità e del Multipurpose.
Questi interventi, che anche in assenza di un qualsiasi studio specifico si annunciano a fortissimo impatto sul territorio, sono associati ad altri e ancor più impattanti interventi (isola di Sampierdarena, logistica nelle aree Ilva, quartiere collinare -10.000 persone - agli Erzelli, completamento della edificazione alla Fiumara, nuovo grattacielo a sud del WTC a San Benigno) e dovranno misurarsi con la cronica inconsistenza del sistema infrastrutturale ( su gomma e su ferro ) in uscita dal porto, con una presenza di picchi di traffico che si "confondono" con la viabilità ordinaria di dimensioni assolutamente inaccettabili.
Sampierdarena peraltro ha il record cittadino di progetti elaborati, in qualche caso finanziati, e da anni non attuati o non completati:
A ponente l'ultraventennale realizzazione della strada di sponda destra del Polcevera che, attraverso il collegamento con il nuovo lungomare Canepa, dovrebbe consentire un collegamento non direttamente urbano tra il porto e il casello di Bolzaneto.
Dopo il recente accordo con Riva, il progetto sembra ormai avviato a una sua prossima realizzazione e se questo porterà un indiscutibile sollievo agli abitanti dei quartieri più occidentali di Sampierdarena, oggi assediati da un'esplosiva miscela di traffico ordinario e pesante, ci sono almeno due considerazioni da porre in evidenza:
a. la strada a mare sarà utile solo per smaltire l'attuale traffico portuale e ordinario; se traffici e insediamenti aumenteranno, con essi aumenterà inevitabilmente il volume di traffico e la nuova strada si rivelerà nel giro di breve tempo drammaticamente insufficiente.
b. anche questo progetto, in ultima analisi, sottrarrà ulteriore spazio al territorio
Se indirizzare il traffico collegato alla logistica su una strada a scorrimento veloce dalla Foce a Sestri Ponente presenta degli indubbi vantaggi, tuttavia la cosa va però attuata in forma sostenibile, altrimenti diventerà una cintura invalicabile che impedirà per sempre qualsiasi possibilità di accesso al mare per le popolazioni di quei quartieri che verrebbero chiusi fra due cinture: la strada a mare e la gronda.
A levante si profila il nuovo sistema costituito dal Nodo di S.Benigno - tunnel sub portuale, sempre collegato con lungomare Canepa.
San Benigno appare in questo disegno, per altro pieno di incoerenze interne, votato a perdere qualunque ruolo - possibile - di fruizione pubblica , sia nel merito della abitabilità , sia nel merito dell'affaccio al mare (Lanterna ), sia della socialità ( chiamata portuale e altri servizi per il quartiere e la città ).
Vale forse la pena di spendere due parole per ricordare, prima che qualcuno sorrida all'idea, che per quanto soffocata e immiserita dalle costruzioni vicine, la Lanterna resta pur sempre il simbolo di Genova: parlare di affaccio al mare per Sampierdarena o in generale del recupero dell'area e di una sua restituzione al quartiere, può far sorridere, ma consentirebbe al simbolo della nostra città di recuperare parte della dignità perduta.
Al sistema stradale così delineato si deve aggiungere il viadotto Genova Ovest - S.Benigno ( collegamento con l'autostrada ).
A queste previste progettate e in parte finanziate opere infrastrutturali si è in ultimo aggiunto il nuovo parco ferroviario di Sampierdarena con banchine da 800 m. che dovrebbe collegarsi in tunnel al parco ferroviario del Campasso in tutto simili alla proposta che "cerca spazio" col nuovo "dentino" di levante del porto di Voltri ampiamente confutato dagli abitanti e dai tecnici di riferimento delle associazioni.
Allo stato ci risulta che per quanto riguarda lungomare Canepa e la strada di sponda esistono un progetto e un finanziamento, mentre resta da superare il problema degli oleodotti che corrono sul greto del Polcevera e delle aree Ilva.
Per San Benigno esiste un progetto di Autorità Portuale approvato in conferenza dei servizi nel giugno 2001 e recentemente rivisto con esito positivo da Autostrade spa che dovrebbe finanziarlo e realizzarlo nell'ambito del IV atto aggiuntivo della convenzione con Anas. Autostrade spa però ha condizionato l'opera all'affidamento della cosiddetta gronda di ponente che come è noto non potrà più essere realizzata ( se mai lo sarà ) nella versione concordata tra gli Enti .
Il Tunnel sub portuale pensato dai pianificatori pubblici come essenziale perché il traffico non si riversi tutto sulla viabilità urbana di S.Benigno dispone al momento solo di un progetto preliminare in attesa di approvazione e di finanziamento CIPE ed è comunque fortemente condizionato dall'esito del dibattito sulla ridefinizione del waterfront genovese .
Il parco ferroviario è l'idea più recente ed ha solo un progetto di massima e nessun finanziamento conosciuto. E' evidente al riguardo che l'eventuale persistere sulla realizzazione del III valico renderebbe molto più problematica l'individuazione di risorse per l'opera.
A queste opere vanno aggiunte la prevista costruzione del nuovo grattacielo a S.Benigno, la piattaforma logistica nelle aree Ilva, la costruzione del nuovo quartiere degli Erzelli che determineranno un prevedibile ingorgo di traffico e di finanziamenti nell'area e un ulteriore impatto legato allo smarino attraverso la viabilità urbana di tonnellate e tonnellate di terra per i riempimenti a Sampierdarena oltre ad evidenti problemi di vivibilità e di accesso ai servizi in quartieri che già ora ne sono molto carenti.
In questo scenario le aree di Sampierdarena sono destinate a diventare centrali nell'agenda economica e politica, eppure tutti questi progetti non sono affiancati dalla più elementare delle valutazioni, ovvero l'individuazione dei limite che la delegazione può sopportare e che sono stati probabilmente già ampiamente superati. Inoltre, non definire i processi di vera riqualificazione che dovrebbero precedere qualsiasi potenziamento delle aree industriali, è già di per sé un fatto grave, ma nel caso di Sampierdarena non esiste assolutamente nessun progetto per il recupero della vivibilità nella delegazione, per il verde, per la salvaguardia del suo tessuto urbano e della sua identità culturale.
Consapevoli del percorso in atto ci accingiamo a un confronto a tutto campo con autorità, cittadini, imprenditori, tecnici per tentare di trovare possibili percorsi partecipati nell'interesse di tutta la cittadinanza , in primis i sampierdarenesi.
Siamo attualmente in una fase illustrativa e pertanto la dimensione propositiva al momento si deve concentrare sul quadro di insieme.
Si tratta in sostanza di attivare con il concorso dei cittadini, degli enti, degli imprenditori interessati una accurata verifica dello stato - attuale - degli indicatori di sostenibilità ambientale sul modello proposto dalla carta delle città europee. Nello stesso tempo va definita attraverso una ricerca affidata a ricercatori esterni lo stato della salute dei cittadini dell'area e dello stato dei servizi alla persona.
Queste analisi avranno un compito fondamentale nell'indicarci i vincoli di sostenibilità con cui misurare tutte le previste iniziative nell'area .
andrea agostini
antonio bruno
roberta mongiardini
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