Volantino distribuito alla festa di Rifondazione a garbatella in occasione
del dibattito con il governatore Marrazzo
UN'ALTRA REGIONE E? POSSIBILE?
La sconfitta della destra alle ultime regionali, con il contributo rilevante
anche delle forze che si riconoscono nell?autorganizzazione sociale e sindacale,
dovrà vedere nella fase di attuazione del programma di governo della regione
Lazio la centralità di alcune questioni, per favorire quella inversione
di tendenza da tanti/e auspicata.
Diciamo chiaramente che non ci hanno mai interessato le beghe interne per
l?assegnazione di ?poltroncine?, ma riteniamo come lavoratrici e lavoratori
organizzati nell?UNIONE SINDACALE ITALIANA e nell?Associazione di difesa
degli utenti e consumatori USICONS che sia un segnale di chiarezza ? trasparenza
e buona prassi politico amministrativa se coloro che hanno accettato l?incarico
di responsabilità come Assessori Regionali si dimettano dalla funzione di
consiglieri regionali: se il buon giorno si vede dal mattino e questa vittoria
del Centrosinistra e della costruzione di una sinistra di alternativa è
il preludio della sconfitta del governo guidato da Berlusconi, occorre che
i controllori eletti dalla cittadinanza non abbiano incarichi di governo.
Del resto come hanno dimostrato molte amministrazioni locali guidate da
coalizioni ampie, non è più sufficiente una Buona Amministrazione e un Buon
Governo dell?esistente. Le regioni hanno ora competenze, funzioni e prerogative
rilevanti che riguardano molti aspetti della vita quotidiana di cittadini
e cittadine.
Dalla nuova Giunta Regionale, dal Presidente Marrazzo e dai Consiglieri
pretendiamo un impegno e un azione più incisiva sulle questioni che riteniamo
prioritarie alla luce dell?esperienza concreta di intervento nei luoghi
di lavoro e nelle lotte per i diritti sociali e di cittadinanza:
- Contrasto radicale alla precarietà lavorativa e ai suoi devastanti effetti
sociali, attraverso interventi normativi finalizzati alla non applicazione
della Legge 30/03 e dei decreti attuativi. La Regione Lazio può diventare
un territorio ?deprecarizzato?, unendo interventi mirati di sostegno alle
politiche attive del/sul lavoro, alla buona occupazione e al sostegno a
quei soggetti che intendono sviluppare la produzione ? i servizi ? le attività
agricole, turistiche e culturali a patto che garantiscano assunzioni stabili,
applicazione regolare dei contratti collettivi e dei diritti e si impegnino
in progetti pianificati con le strutture regionali nello sviluppo della
formazione e dell?aggiornamento permanente.
- Rivalutazione e rafforzamento di piani di salvaguardia e tutela del patrimonio
ambientale, faunistico e paesaggistico con impulso dei meccanismi di verifica
dell?impatto ambientale e di controllo del territorio da speculazioni e
inquinamenti, anche con riferimento a siti produttivi e di smaltimento dei
rifiuti e alla generale tutela delle condizioni di salute e sicurezza della
popolazione; avvio di una campagna per lo sviluppo reale della raccolta
differenziata e del riciclaggio.
- Introduzione di una Legge Regionale sul Reddito Sociale e per l?accesso
ai servizi sociali che abbia come criteri guida la tutela di lavoratori/trici
sottoposti a crisi di ristrutturazione, il sostegno a cittadini/e per ottenere
condizioni di vita dignitose, il rifiuto del modello campano che introduce
sussidi di povertà legati alle forme di sostegno alle famiglie.
- Centralità dell?istruzione e dell?educazione pubblica con interventi normativi
di contrasto alle ipotesi e finalità proprie dei provvedimenti di ?controriforma?
del Ministro Moratti; programmazione e miglioramenti nel settore della
prima infanzia e della formazione professionale.
- Piano Regionale per lo sviluppo dell?Edilizia Residenziale Pubblica e
per le politiche socio-abitative con programmazione di interventi per canoni
di locazione equi e sociali.
- Per una sanità pubblica, contro le esternalizzazioni e contro il ?mercato?
sulla salute.
Sulla base di queste priorità misureremo il gradimento dell?azione della
Giunta Marrazzo, nella giusta sinergia tra la nostra pratica di sviluppo
del conflitto sociale e di classe con la necessità di fornire risposte adeguate
in termini di una regione sempre più partecipata, sociale e multiculturale.
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