Venerdì 10 giugno 2005 - ore 17,30
Associazione ARCI Città Futura
Corso Torino 46
UN GIARDINIERE DA FAVOLA
con
Libereso Guglielmi, pianta
Domenico Gallo, giornalista
Alberto Girani, direttore del Parco di Portofino
Loretta Marchi, autrice con Paola Forneris del libro
"Il giardino segreto dei Calvino", edizioni De Ferrari
Al termine dell'incontro saranno assaggiate le ricette a base di fiori
elaborate da Libereso Guglielmi (offerta libera)
Pare che Libereso Guglielmi sia saltato fuori dalle pagine di un libro, ma
non solo per questo suo nome fiabesco e nemmeno per la sua capigliatura
grigia e arruffata che lo fa assomigliare a un cespuglio. Libereso è un
personaggio vero e proprio, è un fantastico testimone di una vita trascorsa
intensamente dentro la natura.
Il "giardiniere", come ama autodefinirsi, è nato a Bordighera ed è stato
allievo di un insigne maestro di botanica, quale il professor Mario
Calvino, direttore negli anni Quaranta della stazione sperimentale di
floricoltura di San Remo, padre dello scrittore Italo Calvino.
Libereso rimase per ben 10 anni a Villa Meridiana, prima come borsista, poi
come sperimentatore, accanto a Mario Calvino, tant'è vero che tra i primi
racconti scritti da Italo Calvino c'è "Un pomeriggio Adamo" , dedicato
proprio a questo ragazzo-giardiniere", suo coetaneo ma incline a una vita
più libera e selvaggia.
Alla morte di Mario Calvino, nel 1951 Libereso Guglielmi ha assunto la
direzione di una azienda brasiliana di orchidee dell'Italia meridionale,
poi si è trasferito in Inghilterra, dove è rimasto per 12 anni, come
capo-giardiniere del Giardino Botanico Middleton House e del Giardino delle
Erbe dell'Università di Londra.
Negli anni Settanta torna in Italia, dove continua la sua attività verde
come giardiniere, acquerellista, insegnante e scrittore.
Ma Libereso Guglielmi, che ha ispirato a Italo Calvino la figura del Barone
Rampante, oltre a raccontare dell'infanzia dello scrittore, della vita di
due scienziati di grande valore come Mario ed Eva Calvino, può dirci molto
sul suo stile di vita coraggioso e allegro, sull'esperanto, l'anarchia, il
vegetarianesimo e su cosa ci perdiamo con le nostre ossessioni metropolitane.
Libereso è vegetariano di seconda generazione, suo figlio di terza e suo
nipotino di quarta, ed afferma con orgoglio che preferisce non essere
chiamato "uomo" ma "pianta". "La pianta vuole la sua libertà" dice
spiegando che i giardini più affascinanti sono quelli liberi.
Incontrare Libereso è un'esperienza di quelle che restano perchè con i
suoi quasi ottant'anni e un mucchio di viaggi alle spalle per i giardini di
tutto il mondo, ora custodisce dentro il cuore un patrimonio eccezionale.
Su Libereso Guglielmi è stato pubblicato il libro intervista,
"Libereso il giardiniere di Calvino", edizione Muzzio.