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Auteur: ANDREA AGOSTINI
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Sujet: [NuovoLaboratorio] politiche del territorio etica e scelte amministrative.
Politiche del territorio etica e scelte amministrative Genova

Il maggiore quotidiano della regione ha reso noto che a Savona si sono concluse le indagini per abusi edilizi da parte della procura della repubblica supportata dalle amministrazioni comunali della provincia.
200 sono i "presunti" furbacchioni che avrebbero cercato di aggirare la legge edificando illegalmente di tutto e di più.
A Spezia non passa giorno che guardia di finanza , forestale, carabinieri, vigili urbani non pizzichino piccoli e grandi furbacchioni.
Stessa cosa di può dire per il Tigullio dove le forze dell'ordine coadiuvate dalle amministrazioni hanno pizzicato molti abusivi senza guardare in faccia nessuno ( compresi alcuni membri di potentissime famiglie con residenze e presunti abusi nel parco di Portofino ).
A Genova tutto tace . Niente pollai diventati mansarde , niente fienili diventati box , niente cantine diventate piscine, niente baracchette per gli atrezzi diventati loft per artisti della post-avanguardia.
Ma allora Genova è il luogo della trasparenza, della legalità, dell'etica applicata al territorio ?
Sembrerebbe a vedere le ( non ) cifre, non sembrerebbe a vedere il territorio.
La politica dell'amministrazione tutta tesa a fare cassa e a non toccare gli interessi dei soliti noti sta producendo guasti notevolissimi in città.
Innanzitutto è notorio come l'illegalità più diffusa regni sovrana i moltissimi cantieri, tutti pronti a disperarsi per i morti e i feriti , nessuno disponibile al monitoraggio e al controllo del territorio.
Cantieri si aprono e non si chiudono più, con disastri ( annunciati ) per operatori economici e cittadini ? Silenzio e lasciateli lavorare e magari aprire un altro cantiere e poi un altro e poi un altro ancora, tanto a pagare è sempre pantalone.
Si vuole costruire una opera necessaria alla comunità , per esempio il nuovo mercato ortofrutticolo a Bolzaneto? Ed ecco una regoletta molto opportuna prevista dai nostri urbanisti che permette il trasferimento dei volumi in altre aree e così le ex serre di Albaro e del levante cittadino diventano palazzine a sei piani, si fanno parcheggi e supermercati in aree ex vincolatissime, si regala alla rendita fondaria e alla speculazione edilizia il territorio cittadino.
Tutti pronti a pentirsi, a sollevare dubbi sui giornali, tutti allineati a sostenere con fatti e con molti non fatti le ragioni degli imprenditori che stanno saccheggiando ( in maniera bipartisan ) la città.
Provassimo a segnalare i tecnici e gli imprenditori furbacchioni non facendoli più lavorare almeno per le opere pubbliche, garantissimo uomini e mezzi a chi deve controllare il territorio nell'interesse dei cittadini e per la tutela dei lavoratori, rendessimo veramente trasparente e partecipata la commissione edilizia ( vera camera di compensazione degli affari edilizi cittaini ),tirassimo fuori dai cassetti il piano del verde cittadino affondato col suo assessore anni fa dalla lobby dei costruttori, un nuovo regolamento edilizio del comune che vincoli i costruttori all'uso di materiali eco compatibili, al risparmio energetico, al rispetto dei beni ambientali , paesaggistici e culturali, mettessimo in funzione i modelli di analisi dei flussi della mobilità delle persone e delle merci messi a punto da ansaldo e italimpianti e sepolti nei meandri di una amministrazione che non ha i dati per pianificare in maniera scientifica un programma sulla mobilità e si affida a guru di importazione per soluzioni rigettate dalla popolazione, forse si potrebbe anche dire che l'amministrazione comunale fa tutto il possibile per garantire gli interessi pubblici e per difendere i più deboli , ma questa in una amministrazione-holding come l'ha definita il nostro sindaco è pura fantascienza.

andrea agostini
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