[Forumlucca] Econews - 31 maggio 2005

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Aihe: [Forumlucca] Econews - 31 maggio 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Elezioni. Verdi rilanciano: simbolo Unione al proporzionale, polemiche
danneggiano coalizione
- UE. Pecoraro: da voto francese spinta a costruire Europa dei diritti
- UE. Francescato: processo costituzionale non si arresti, coinvolga i
cittadini
in confronto aperto
- UE. Cento: dopo voto francese riaprire dibattito su ratifica italiana
- Ogm. Pecoraro: non vogliamo aspettare il bis di mucca pazza
- Condono. Turroni: la casa abusiva della libertà colpisce ancora
- Referendum. Verdi: per vertici chiesa posta in gioco è aborto
- Rai. Verdi: gravissimo atteggiamento maggioranza, niente voto senza scelte
condivise
- Immigrazione. Cento: siamo alla svolta militarista contro gli sbarchi?
- Uranio. Bulgarelli: Martino riconosca le vittime
- Stop parcheggi Torino. Cima: si sgonfia pallone di polemiche
- Trattato di non proliferazione. Frassoni: il fallimento dell'incontro
richiede
ora un'azione forte
Econews dalle agenzie estere:
- Latin American toxic waste mound 3 times bigger than feared (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/31032/story.htm
- EU may ban cat and dog fur imports for fluffy toys (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/31027/story.htm


Elezioni. Verdi rilanciano: simbolo Unione al proporzionale, polemiche
danneggiano coalizione

L'esecutivo nazionale dei Verdi, riunito ieri pomeriggio a Roma, rilancia la
proposta a tutte le forze della coalizione di presentarsi con il solo simbolo
dell'Unione anche nella parte proporzionale alle prossime elezioni
politiche. Le
polemiche di questi giorni, infatti, confermano le nostre preoccupazioni: le
divisioni nella quota proporzionale rischiano di danneggiare la battaglia per
vincere nel maggioritario. I Verdi, quindi, chiedono la convocazione di un
vertice dell'Unione per la definitiva soluzione della vicenda in tempi rapidi.
Occorre, infatti, poter dedicare ogni energia alla messa a punto di un
programma
forte e condiviso e alla campagna elettorale in ogni collegio. I Verdi, sin
dalle prossime settimane, promuoveranno iniziative per rafforzare i contenuti
ecologisti e pacifisti dell'Unione. L'esecutivo nazionale dei Verdi valuta
positivamente l'iniziativa di Romano Prodi finalizzata a garantire il
massimo di
unità possibile dell'Unione anche nella quota proporzionale.

UE. Pecoraro: da voto francese spinta a costruire Europa dei diritti

“Il voto francese deve essere una spinta a costruire un’Europa dei diritti, più
vicina ai cittadini. La nostra proposta è stralciare e rivedere la terza parte
del trattato costituzionale europeo, liberista e troppo attenta alle
multinazionali, mantenendo l’impianto sui diritti fondamentali degli
individui”.
Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “I Verdi -
afferma Pecoraro - hanno sempre chiesto un unico grande referendum europeo
piuttosto che tanti referendum nazionali, per impedire che il voto sia
influenzato dalle singole vicende di politica interna. Questo voto non va
banalizzato ed usato strumentalmente, ma valutato con attenzione, per costruire
un’europa più attenta alle esigenze degli europei”. “Si deve saper ascoltare -
conclude il leader del sole che ride - il messaggio che ci hanno inviato i
cittadini francesi e capire che non è stato un voto contro l’Europa, ma contro
un’istituzione percepita come burocratica e tecnocratica, attenta ai mercati e
meno ai cittadini”.

UE. Francescato: processo costituzionale non si arresti coinvolga i
cittadini in
confronto aperto

“Nel febbraio scorso i Verdi europei avevano deciso, con una larga maggioranza,
di sostenere il trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa. Pur
nella
convinzione che molte parti del testo non fossero soddisfacenti, i Verdi dei 25
paesi dell’Unione avevano ritenuto che comunque esso rappresentasse un passo in
avanti verso la costruzione di una vera europa politica. Dopo il voto francese
questo cammino si fa oggettivamente più difficile” ha dichiarato Grazia
Francescato, co-portavoce del partito verde europeo. “Avevamo auspicato - ha
aggiunto Francescato - che il testo costituzionale fosse sottoposto ad un
referendum europeo, in grado di stimolare un dibattito continentale sul futuro
dell’Europa. Purtroppo sul voto francese sembra aver pesato più il confronto su
temi interni che una vera ed approfondita analisi sul ruolo dell’Unione e sulle
sue regole. Dunque, il ceffone i francesi lo hanno assestato al proprio Governo
più che all'Europa". "Abbiamo bisogno - ha concluso Francescato - di un’Europa
politicamente unita e coesa, e soprattutto che parli con una sola voce in
politica estera: ecco perché come Verdi europei stiamo studiando iniziative
perché il processo costituzionale non si arresti e coinvolga i cittadini in uno
spazio pubblico continentale di dibattito e di confronto".

UE. Cento: dopo voto francese riaprire dibattito su ratifica italiana

“Il voto francese impone la riapertura di una discussione che il nostro
Parlamento ha chiuso troppo frettolosamente”. Paolo Cento, coordinatore dei
Verdi, dopo il no francese alla Costituzione europea, è intervenuto alla Camera
ricordando che “l’astensione dei Verdi in occasione del voto sul trattato era
motivata dalla necessità di evidenziarne le insufficienze e i limiti sulla
tutela della pace e dei diritti civili e sociale, degli spazi di libertà
giuridica ed era anche una critica alla scelta di non far esprimere
direttamente
i cittadini con un referendum. E’ chiaro che un provvedimento così delicato e
cruciale per il futuro non può essere espressione di governi e di elites. Il
referendum era e resta l’unico strumento di garanzia democratica nel
processo di
adozione della carta fondamentale della UE. Perciò i Verdi chiedono dopo il no
francese una riflessione politica sui rapidi e superficiali meccanismi del voto
italiano”.

Ogm. Pecoraro: non vogliamo aspettare il bis di mucca pazza

“Non vogliamo aspettare il bis della mucca pazza" per quanto riguarda gli ogm.
Così il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, ha sollecitato una
maggiore attenzione delle autorità europee sui controlli in materia di
organismi
geneticamente modificati. Intervenendo ad una conferenza stampa della
Confederazione italiana agricoltori (Cia), Pecoraro ha salutato "con
soddisfazione l'allarme che viene lanciato da un'organizzazione importante come
la Cia che oggi si aggiunge in modo forte al fronte che si oppone agli ogm". Il
presidente dei Verdi ha puntato il dito soprattutto sull'efsa che "non è capace
di fare nessuna analisi, limitandosi alla lettura di documenti che vengono
forniti da chi deve essere controllato". In pratica, ha rimarcato pecoraro,
"siamo al paradosso che l'authority chiede all'oste come è il vino; e anche per
questo chiediamo di sapere come l'efsa spenda oggi i suoi soldi".
L'esigenza per
l'efsa di dotarsi di una struttura scientifica in grado di valutare
autonomamente sulla sicurezza alimentare, secondo pecoraro, "viene dagli stessi
fini per i quali questa authority è stata costituita proprio dopo l'emergenza
mucca pazza".(ansa)

Condono. Turroni: la casa abusiva della libertà colpisce ancora

“Se il Governo avesse dedicato tanto impegno per l'economia del paese e per il
risanamento dei nostri conti quanto ne ha messo nel fare condoni, nel
reiterarli
e nel farli diventare praticamente perpetui, oggi l'Italia, senza dubbio,
sarebbe ai vertici mondiali dello sviluppo" . Dichiara il senatore dei Verdi
Sauro Turroni, vicepresidente della commissione Ambiente di Palazzo Madama. "Da
tempo si conosceva l'intenzione del Governo di riaprire i termini per il
condono
nelle aree tutelate. Da tempo si sapeva che, attraverso una circolare, lo
avrebbe riproposto. E adesso questa è puntualmente arrivata. In questo
esecutivo
ci sono formidabili giocatori delle tre carte: prima hanno detto che la
cancellazione dei reati contro il paesaggio e i beni culturali, messa in atto
con la cosiddetta delega ambientale, era un atto di equità per coloro che, pur
avendo presentato la domanda di condono, dovevano comunque rispondere di fronte
alla legge dei reati commessi per la manomissione del paesaggio. Ora,
ribaltando
la frittata, sostengono che non c'è motivo per cui si debba impedire la
sanatoria a coloro che non hanno presentato in tempo la domanda, dal momento
che, chiedendo che gli venisse cancellato il reato per gli abusi contro il
paesaggio e i beni culturali, possono, senz'altro, aspirare anche alla
sanatoria
edilizia per l'abuso commesso. E poiché la cancellazione dei reati contro il
paesaggio è perpetua, come abbiamo più volte noi Verdi denunciato, sarà
perpetua
anche la sanatoria edilizia ad essa conseguente. Questo - conclude Turroni - è
la conseguenza più devastante della norma 'ad hoc' fatta per salvare la
residenza sarda del presidente del consiglio, Villa Certosa.

Referendum. Verdi: per vertici chiesa posta in gioco è aborto

“La discesa in campo delle gerarchie cattoliche così militante e determinata
dice che la posta in gioco con questo referendum va sicuramente al di là delle
Legge 40 e riguarda più precisamente il tema dell’aborto ha dichiarato la
deputata verde Luana Zanella. Non si tratta tanto di tutela dell’embrione
quanto
di una profonda messa in discussione della libertà femminile e della stessa
laicità dello Stato. Noi ci impegneremo perché il 12 e il 13 giugno
l’elettorato
si esprima libero da condizionamenti pressanti da parte delle gerarchie
ecclesiastiche”.

Rai. gravissimo atteggiamento maggioranza, niente voto senza scelte condivise

“E’ molto grave l’atteggiamento di chiusura della maggioranza sulla nomina del
vertice Rai”. Lo hanno dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro
Scanio e il presidente dei senatori verdi Stefano Boco, membri della
commissione
di vigilanza Rai. “In questo quadro ­ aggiungono Pecoraro e Boco ­ riteniamo
necessario, oltre che coerente con quanto dichiarato da tutti, un confronto tra
le forze dell’unione per trovare modalità condivise in relazione al voto in
commissione parlamentare di vigilanza”. “In assenza di queste ­ concludono
Pecoraro e Boco ­ riterremmo impensabile partecipare al voto”.

Immigrazione. Cento: siamo alla svolta militarista contro gli sbarchi?

“Il ministro Pisanu deve riferire in Parlamento sugli orientamenti UE in merito
alla gestione dei flussi migratori provenienti dalla Libia”. Il verde Paolo
Cento, vice-presidente della commissione Giustizia di Montecitorio, esprime
“preoccupazione” in merito all’ipotesi della creazione di una task-force
europea
temporanea alla quale assegnare aerei e navi degli stati membri per contrallare
e prevenire i flussi migratori verso i paesi dell’Unione Europea. “Siamo di
fronte ad una svolta militarista per gestire il problema umanitario degli
sbarchi? E’ impossibile gestire fenomeni così complessi ricorrendo a mezzi
bellici: le misure annunciate evidentemente sarebbero in contrasto con la
nostra
carta costituzionale. Per questo ci aspettiamo che il ministro Pisanu riferisca
al più presto in Parlamento”.

Uranio. Bulgarelli: Martino riconosca le vittime

Il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli proseguendo la sua battaglia per il
riconoscimento della pericolosita' dell'impiego dell'uranio impoverito ha
presentato una nuova interrogazione parlamentare, facendo seguito al dossier
ufficiale diffuso dal ministero della difesa ("Elementi di documentazione
sull'interazione tra uranio impoverito e salute umana nelle operazioni
militari"). "e' inquietante - spiega Bulgarelli - che nonostante i dati
dimostrino una correlazione inequivocabile tra i casi di tumori anomali e
l'impiego dell'uranio impoverito in zone di guerra ma anche in certi
poligoni di
tiro (poiche' bisogna ricordare che, sopratutto in Sardegna, anche molti civili
sono coinvolti dalle esternalita' dei famigerati proiettili anticarro) il
ministro Martino insista a smentire tale correlazione, opponendo alla tragedia
(la patologia tra i reduci dei Balcani e' gia' triplicata) una sorta di macabra
e poco convincente prudenza scientifica, scordando che la sindrome e' da anni
nota e riconosciuta dall'amministrazione statunitense". Cosi', con questa
"scusa
in italia le vittime dell'uranio impoverito faticano ad ottenere riconoscimento
da parte di uno stato latitante". Per questo motivo, nonostante il ministro
"continui a rispondere alle mie interrogazioni parlamentari come se il problema
me lo fossi inventato io, negando ogni addebito, spero che, in questa
circostanza, avendo utilizzato i dati e le informazioni emanate dal suo stesso
dicastero, martino abbia la bonta' di ammettere le responsabilita' dello stato,
sia in termini di mancata prevenzione che, per cosi' dire, di incresciosa
lentezza diagnostica nel riconoscere l'esistenza stessa della sindrome dei
balcani tra i nostri militari". (Dire)

Stop parcheggi Torino. Cima: si sgonfia pallone di polemiche

“Dopo la comunicazione sui parcheggi sotterranei di Torino da parte della
direzione per i beni archeologici, finalmente per la prima volta si entra nel
merito dei lavori e si sgonfia il pallone di polemiche montato in questi
giorni”. Così la deputata verde Laura Cima commenta le dichiarazioni
dell’assessore Maria Grazia Sestero sul piano parcheggi di Torino e aggiunge:
''dopo la nostra interrogazione parlamentare l’amministrazione dovrà
necessariamente essere più attenta al tema delicato e importantissimo della
conservazione dei beni archeologici. Certamente continueremo a vigilare
affinchè
i lavori previsti siamo realizzati senza conseguenze per il patrimonio
storico e
artistico della nostra città”.

Trattato di non proliferazione. Frassoni: il fallimento dell'incontro richiede
ora un'azione forte

Nonostante gli intensi preparativi della conferenza di revisione sul
trattato di
non proliferazione delle Nazioni Unite, l'incontro, conclusosi lo scorso 27
maggio, non ha portato a nessun accordo sostanziale. La conferenza, che si è
svolta a New York in un'atmosfera di mancanza di fiducia e di volontà politica,
ha deluso anche le più modeste aspettative a causa dell'incompatibilità degli
interessi dei partecipanti. Monica Frassoni, presidente del gruppo dei
Verdi/Ale
al Parlamento europeo si è espressa in proposito: "per 35 anni, l'esistenza del
trattato di non proliferazione è stata il fondamento per la prevenzione della
proliferazione delle armi nucleari. Invece di utilizzare questo fondamento per
favorire il disarmo nucleare e metter fine ai vecchi e ai nuovi pericoli
nucleari, che minacciano la sicurezza dell'intero pianeta, i diplomatici hanno
sprecato il loro tempo e delle importanti somme di denaro (pagate dai
contribuenti) in interminabili discussionisu procedure, agenda e logistica.
"Un’azione è ora necessaria su molti fronti: i leader politici devono fare in
modo che il protocollo internazionale addizionale sull'energia atomica diventi
il nuovo standard per verificare il rispetto degli impegni presi sulla non
proliferazione; un trattato universale che escluda il materiale fissile è
indispensabile; þ tutte le nazioni dovrebbero contribuire all'entrata in vigore
del trattato che stabilisce il bando totale dei test nucleari; gli stati in
possesso di armamenti nucleari dovrebbero rispettare i loro obblighi di
procedere al disarmo nucleare come stabilito dell'art. 6 del trattato di non
proliferazione e gli Stati Uniti devono cessare di sviluppare nuove armi
nucleari (mini-nukes). Gli Stati Uniti devono annunciare il loro programma di
ritiro delle loro testate nucleari dal suolo europeo, senza il quale nessuna
richiesta può credibilmente essere rivolta ad altre nazioni".


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Federazione dei Verdi di Lucca -> www.verdi.luccanet.com

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