-------Messaggio originale-------
Da: p.palmieri@???
Data: 05/31/05 16:16:55
A: Segreteria RdB CUB Nazionale
Oggetto: vol rinnovo contratti pubblici
MENZOGNE E VERITA? SUI RINNOVI DEI CONTRATTI PUBBLICI
La notte di venerdì 27 Maggio si è conclusa la lunga vertenza per il
rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego con una preintesa tra Governo ed
OO.SS., propedeutica al rinnovo dei contratti.
La RdB-Cub Pubblico Impiego non ha sottoscritto tale preintesa, manifestando
fin da subito la netta opposizione a questo ulteriore gravissimo attacco ai
lavoratori ed alla Pubblica Amministrazione nel suo complesso.
Chiariamo subito che non siamo di fronte alla sottoscrizione dei Contratti
Nazionali di Lavoro, ma di un accordo politico tra Governo e OO.SS. che,
stabilendo gli obiettivi da raggiungere attraverso il rinnovo dei contratti
pubblici, vanifica la funzione negoziale in sede Aran , così come accadde
con la preintesa del 4 Febbraio 2002.
La RdB CUB Pubblico Impiego non sottoscrisse quell?intesa e fu solo
grazie alla conseguente straordinaria mobilitazione dei lavoratori
(ricordiamo a tutti la grandissima manifestazione a Roma del 15 Febbraio
2002 con oltre 150.000 lavoratori) che si ottennero modifiche sostanziali
agli aspetti più negativi di quell?accordo.
Oggi la situazione non è molto diversa: forse è ancora più grave!
Il giudizio della R.d.B. CUB P.I. sull?accordo è fortemente negativo, non
solo per quanto riguarda gli aspetti economici, ma anche soprattutto per la
contropartita che si comprende leggendo tra le righe.
Aumenti contrattuali.
E? previsto un incremento di ? 100 medi lordi che rappresentano un
aumento contrattuale pari al 5,01% della massa salariale di tutti i
lavoratori della P.A., compresi magistrati, ambasciatori, forze armate e
dirigenti. Il 5,01% è comprensivo di uno 0,5% da destinare alla
produttività: salario quindi variabile, legato alla contrattazione di
secondo livello e, come recita l?accordo, ?alla valorizzazione della
qualità delle prestazioni e del merito?, con tutte le conseguenze
facilmente immaginabili per tutti i lavoratori.
Siamo lontani anni luce dal recupero della perdita reale del potere di
acquisto dei salari !!!
Inoltre questi incrementi rappresentano, nella loro totalità, solo una
promessa: attualmente la copertura economica è prevista solo per il 4,3%,
stanziato nella Finanziaria 2005. La forbice tra il 4,3% e il 5,01% dovrà
trovare disponibilità con la prossima Finanziaria !
Aumenti non certi quindi, ma legati alla congiuntura economica complessiva
nazionale ed europea. Aumenti non immediati inoltre: basti pensare che dopo
la firma della preintesa del febbraio 2002 i contratti vennero siglati solo
alla fine del 2003 o, addirittura, agli inizi del 2004.
Con questo accordo vengono anche fortemente ipotecati il potere e
l?autonomia del secondo livello di contrattazione e cioè della
contrattazione integrativa di Amministrazione.
Mobilità
Sarà avviato un tavolo di confronto sul tema della mobilità volto a
sopperire, attraverso la deportazione coatta di migliaia di lavoratori della
Pubblica Amministrazione, alle carenze di organico derivanti dagli ulteriori
tagli di personale previsti. Al 31 dicembre 2004 il Governo ha tagliato
50.000 posti di lavoro nella P.A. ed al tavolo di confronto ha confermato
l?intenzione di procedere per il prossimo triennio con il taglio di
ulteriori 60.000 unità. E? evidente che tale scellerata politica, tra le
altre cose, mette in seria discussione la possibilità di trovare una
soluzione immediata al problema sempre più drammatico del precariato nel
Pubblico Impiego.
Revisione dell?assetto contrattuale
Pur essendo stato stralciato dall?accordo, grazie al consenso delle OO.SS.
firmatarie il Governo ha già convocato le parti per la revisione del
modello contrattuale. Nelle intenzioni il Pubblico Impiego dovrebbe fungere
da apripista per tutto il mondo del lavoro, e quindi anche per il settore
privato, a cominciare dai metalmeccanici per proseguire con i trasporti.
L?obiettivo è quello di allungare la vigenza contrattuale attraverso
l?eliminazione di un biennio economico, facendo combaciare la durata
normativa con quella economica. Di fatto l?obiettivo è stato già
parzialmente raggiunto con questa tornata contrattuale dal momento che gli
aumenti saranno disponibili solo dopo l?approvazione della prossima
Finanziaria e quindi dopo il 31.12. 2005.
Gli effetti devastanti dell?accordo hanno fatto già emergere l?altro
obiettivo, neanche tanto nascosto, sulla introduzione delle gabbie
salariali, attraverso lo svuotamento dei contenuti dei contratti nazionali a
favore di un?esaltazione di quelli regionali: questo di fatto
comporterebbe un?inaccettabile differenziazione degli aumenti
contrattuali sul territorio nazionale.
La R.d.B.CUB P.I. è fermamente convinta che anche su questo accordo la
parola spetti ai lavoratori e per questo ha già impegnato tutte le
strutture di Pubblico Impiego nella preparazione di un referendum
consultivo su tutti i posti di lavoro.
Inoltre, nel respingere l?accordo, ha indetto una giornata nazionale di
mobilitazione prevista per il 15 giugno su una piattaforma che permetta di:
· recuperare la perdita del potere d?acquisto dei salari
· consentire una soluzione definitiva al problema precariato
· porre fine al blocco decennale delle assunzioni
· mantenere e rafforzare l?unicità del Contratto Collettivo Nazionale
di Lavoro
· impedire la mobilità coatta di migliaia di lavoratori
· respingere l?attacco alla Pubblica Amministrazione e quindi allo stato
sociale
in preparazione dello sciopero generale di tutto il mondo del lavoro in
concomitanza con la presentazione della prossima Legge Finanziaria in
Parlamento.
Roma, 31 maggio 2005 RdB CUB-Pubblico Impiego
-------------- parte successiva --------------
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