[Lecce-sf] Da Articolo21: Mencherini, ultimo atto

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Szerző: Stefano Mencherini
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Tárgy: [Lecce-sf] Da Articolo21: Mencherini, ultimo atto
> Cari amici, cari amici davvero,
>
> siete ormai l'unico canale di informazione (il resto è censura preventiva
> capillare e impenetrabile da anni) che lega una battaglia di civiltà e
> giornalismo sociale che non è da tempo però più soltanto mia. Ed è proprio
> adesso che i giochi si fanno duri duri che occorre serrare le fila e
> lavorare insieme, tutti insieme. Quindi bisogna togliere i veli, ogni

velo,
> celato solo perché se avessimo scoperto le nostre carte anche solo una
> decina di giorni fa, ci avrebbero inginocchiato con disonore e radiato da
> qualsiasi azienda editoriale o albo professionale esistenti, magari con
> confino dentro a un Cpt.
>
> I nomi sono davvero roboanti, tanto da fare fischiare le orecchie. Li
> chiamano di solito "poteri forti", chissà perché - poi- dato che un

microbo
> come il sottoscritto che però ha trovato tanti italiani onesti sulla sua
> strada che si sono messi a camminare insieme a lui, in fondo ci ha messo
> solo due anni e mezzo, o poco più, per scoperchiare un verminaio di grandi
> dimensioni che coinvolge le più alte gerarchie ecclesiastiche della Cei,
> passando per il ministero dell'Interno nella veste politica del suo

massimo
> rappresentante il ministro Pisanu, e finendo tra le braccia di un
> sottosegretario di An, un ex magistrato, Alfredo Mantovano, che ha avuto
> delega alla immigrazione durante il suo mandato ed è grande conoscitore
> delle attività del dimesso Centro di permanenza temporanea di San Foca,
> Lecce.
>
> Ma cominciamo dall'inizio, cercando di sintetizzare al massimo vicende
> intricatissime dove la coltre di commistioni è degna di un bel giallo alla
> Maigret. Che in questo caso ha contribuito a scrivere Mare Nostrum.
>
> Presenterò nelle prossime ore un esposto alla Procura della Repubblica di
> Lecce dove chiederò alla magistratura, ovviamente in maniera molto più
> dettagliata, di indagare sulla nascita della "Casa Pastor Bonus" di Lecce,
> di proprietà della Curia leccese, e sulle sue attività dalle quali
> emergerebbero, secondo non solo le mie inchieste giornalistiche, ombre a

dir
> poco inquietanti. Il "seminario" leccese è opera di Monsignor Cosmo
> Francesco Ruppi, arcivescovo di Lecce e presidente della Conferenza
> episcopale di Puglia. Inoltre aggiungerò nell'esposto (che potrebbe essere
> sottoscritto non solo da me) anche alcune note collegate alle attività

della
> Fondazione Regina pacis, il cui ex direttore don Cesare Lodeserto sta
> subendo 5 processi con accuse infamanti, ed è già stato condannato nei
> giorni scorsi in primo grado a otto mesi di reclusione per essersi
> autoinviato minacce di morte via sms, solo per farsi riassegnare la scorta
> che gli era stata negata non sussistendone più la necessità. I prossimi
> mesi, per ciò che riguarda i processi in corso, saranno durissimi non solo
> per i credenti salentini, ma per tutti gli italiani umiliati dalla cieca
> fiducia posta nell'operato della Curia di Lecce e dei suoi rappresentanti.
>
> Al ministro Pisanu, invece, contesteremo penalmente nei prossimi giorni,
> come già annunciato su Articolo21 e col supporto di parlamentari,

sacerdoti,
> giornalisti, Ong e autorevoli rappresentanti del mondo della cultura, le
> "deportazioni" compiute scaricando ai libici esseri umani come fossero
> bestie da macellare, tanto che non solo la Corte Europea, ma anche le più
> grandi organizzazioni mondiali come Amnesty international, hanno

denunciato
> nei giorni scorsi chiedendo a gran voce di interrompere queste espulsioni
> illegittime e disumane. Come giornalisti invece gli contesteremo la

censura
> preventiva imposta da oltre due anni a tutta l'informazione, nazionale e
> non, impedendo gli accessi nei Centri di permanenza temporanea,
> configuratisi da subito (vedi caso Regina pacis, il centro modello, il più
> grande e il più vecchio di tutti i Cpt italiani, proposto anni fa persino
> per il Nobel per l'accoglienza) come Guantanamo italiane. I disastri e le
> gravi lesioni di diritti umani perpetrati da anni nei Cpt sono sotto gli
> occhi di tutti coloro che hanno la possibilità di informarsi. Non molti,
> quindi, date le censure che pesano come macigni sul "mio" film-inchiesta e
> su troppe iniziative volte a svelare la vera identità di questi "non

luoghi"
> . Rivolte sedate nel sangue con durissima repressione poliziesca,

tentativi
> ( qualcuno riuscito) di suicidio, atti gravissimi di autolesionismo,
> somministrazione smodata di psicofarmaci e scioperi della fame da anni si
> susseguono senza che nessuno né del ministero dell'Interno, né tantomeno
> della politica di governo, spendano mezza parola per questi uomini, donne

e
> bambini che hanno sì commesso -è vero- un grave reato: quello di fuggire

da
> guerre o povertà.
>
> La denuncia che riguarderà il dottor Mantovano, invece, verterà

soprattutto
> ma non solo, sui controlli effettuati prima e dopo l'apertura del processo

a
> Lodeserto per presunte violenze a 17 magrebini internati nel suo Cpt. E,
> come denunciato da Mare Nostrum, saranno centrali le dichiarazioni rese

nell
> 'aula della Camera dei Deputati il 5 dicembre 2002, seduta 235, in qualità
> di sottosegretario al ministero dell'Interno.
>
> Ecco, italiani e italiane, colleghi giornalisti, amici parlamentari,
> sacerdoti e suore di vera carità, poeti civili e musici e artisti in ogni
> campo, il lavoro di un microbo che adesso vi passa definitivamente la

palla
> e si "ritira" per cercare di togliere la camicia di forza al suo lavoro.

Con
> umiltà e determinazione. Ma soprattutto nutrendo speranze per una

primavera
> lunga, il più lunga possibile, costruita con l'unità delle intelligenze e
> dei diritti-doveri ai quali un uomo non può derogare se vuole essere
> definito tale. In questo straordinario e umiliato Paese che resistendo,
> inizia a risorgere.
>
> Stefano Mencherini, giornalista indipendente e regista Rai
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