[Forumlucca] uomini e donne di chiesa per il voto del 12 e 1…

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Autore: massimiliano.piacentini@tin.it
Data:  
Oggetto: [Forumlucca] uomini e donne di chiesa per il voto del 12 e 13 giugno
da www.adista.it

Appello per il rispetto della sacralità della coscienza in occasione del
referendum del 12 e 13 giugno per la modifica della L. 40/2004 (procreazione
assistita)




IL PRIMATO DELLA COSCIENZA CONTRO QUELLO DELL'APPARTENENZA


"Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi,
dei poveri soprattutto e di coloro che soffrono, sono pure le gioie e le
speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi
è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore". Non è forzato,
per noi e per molti cristiani, di fronte al referendum sulla procreazione
medicalmente assistita questo riferimento alle parole iniziali della Costituzione
pastorale sulla Chiesa promulgata "a perpetua memoria" dal Concilio. Perché
questa partecipazione in solido alla condizione umana porta necessariamente
a partecipare anche alla trasversalità interna a ognuna delle aggregazioni
che si creano in base a contrastanti opinioni e opzioni politiche attinenti
direttamente all'etica. Non si pone qui la questione di coalizzarsi in un
solo schieramento. Compito dei vescovi è indicare valori, non imporre ai
credenti scelte che competono alla coscienza e alla fede di ognuno. Ne va
della autenticità e credibilità della loro solidarietà umana.
Il cristianesimo non è mai stato solo potere e lotta fra poteri. Il Vangelo
e la profezia hanno incessantemente animato la crescita dell'umanità lungo
l'asse dei valori democratici, fra cui il primato della coscienza, il pluralismo,
l'etica della responsabilità. Che dire allora di questa chiamata all'ubbidienza
verso l'autorità e all'appartenenza ecclesiale in occasione del referendum?
Che ne è del primato della coscienza, che ne è del pluralismo, che ne è
dell'etica della responsabilità? Che ne è della lettera e dello spirito
del Concilio?
Vogliamo rileggere la magnifica apertura della "Costituzione dogmatica sulla
Chiesa"? Il Concilio si serve di parole antiche, citando cioè il profeta
Geremia e l'apostolo Paolo, per dire la parola nuova quasi rivoluzionaria
che tanti, compreso in primo luogo Papa Giovanni, si aspettavano da tempo:
"Ecco venir giorni (parola del Signore) nei quali stringerò con Israele
e con Giuda un patto nuovo? Porrò la mia legge nei loro cuori e nelle loro
menti l'imprimerò; essi mi avranno per Dio e io li avrò per il mio popolo?
Tutti essi, piccoli e grandi, mi riconosceranno, dice il Signore" (Geremia
31, 31-34). Cristo istituì questo nuovo patto, cioè la nuova alleanza nel
suo sangue (cfr. 1Cor. 2, 25)?".
Questo è scritto nel documento conciliare fondamentale. Se tutti hanno impressa
nella loro mente e nel loro cuore la legge di Dio, perché non dare fiducia
agli uomini e alle donne? Perché non affidare la ricerca delle soluzioni
più giuste al contesto della partecipazione democratica in cui coscienze
responsabili si confrontano e infine trovano mediazioni politiche? Perché
forzare le coscienze col principio di autorità per fare un fronte politico
contrappositivo?
Si obbietta da parte dei vertici ecclesiastici che "I parlamenti che approvano
e promulgano simili leggi devono essere consapevoli di spingersi oltre le
proprie competenze e di porsi in palese conflitto con la Legge di Dio e
con la legge di natura" (Giovanni Paolo II, Memoria e identità).
È vero che la democrazia non è esente da errori, da ingiustizie e da misfatti
anche gravi. La guerra preventiva, ma si può dire la guerra senza aggettivi,
è un esempio attuale eclatante che brucia a due anni dall'inizio della guerra
contro l'Iraq. Ma la soluzione è il principio di autorità? Quando l'autorità
ecclesiastica gestiva, direttamente o indirettamente, il potere civile non
ha forse commesso gli stessi errori e misfatti e massacri?
No, la soluzione al problema del rapporto fra la legge umana imperfetta
e la legge divina perfetta non è l'appello al principio di autorità, non
è il ritorno al primato dell'appartenenza, non è un nuovo intruppamento
dietro il potere che si fa scudo di Dio. La risposta è quella di Gesù: la
profezia disarmata, la testimonianza che rifiuta il potere e che allontana
da sé la tentazione stessa del potere. Lo indica bene l'apostolo Paolo in
una sua lettera: "(Gesù) pur essendo di natura divina, non considerò un
tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo
la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma
umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte
di croce".

padre Felice Scalia, gesuita, Issur (Messina)
don Antonello Solla, parroco di San Grato di Saluggia, Vercelli
don Enzo Mazzi, Comunità dell'Isolotto (Firenze)
don Leonardo Zega, già direttore di "Famiglia cristiana", direttore di "Club
3", Milano
padre Pierangelo, p. Adriano, p. Giorgio della Comunità dei Sacramentini,
Caserta
suor Elisabetta (Gina Toscano), Comunità s. Agnese di Livorno-Unione Suore
Domenicane S. Tommaso d'Aquino
suor Teresa Caterina (Maria Teresa Nannoni), Comunità s. Agnese di Livorno-Unione
Suore Domenicane S. Tommaso d'Aquino
Lina Vicario, associata, Comunità s. Agnese di Livorno-Unione Suore Domenicane
S. Tommaso d'A-quino
suor Maria Teresa Ricci, superiora generale della Congregazione Serve di
Maria di Ravenna
suor Maria Grazia Gaddoni, Congregazione Serve di Maria di Ravenna
suor Stefania (Leda Baldini), Comunità G. Savonarola e Compagni Martiri
di Firenze - Unione Suore Domenicane S. Tommaso d'Aquino
suor Ludovica (Doriana Castellani), Comunità G. Savonarola e Compagni Martiri
di Firenze - Unione Suore Domenicane S. Tommaso d'Aquino
don Paolino Trani, Città di Castello
don Paolo Farinella, Genova
don Andrea Gallo, Comunità di san Benedetto al Porto, Genova
don Olivo Bolzon, parroco emerito di San Floriano, Treviso
don Achille Rossi, direttore de "L'Altrapagina", Città di Castello
don Claudio Mondino, Cuneo
don Mario Piantelli, parroco della parrocchia di San Michele Arcangelo (Crema)
don Gianfranco Formenton, parroco di S. Angelo in Mercole, Spoleto
don Giacomo Stinghi, responsabile del Centro di Solidarietà di Firenze -
Onlus
p. Giorgio Pisano, Portici (Na)
don Carmine Miccoli, parrocchia Maria ss. Assunata, Tollo (Chieti)
p. Alberto Simoni, domenicano, Comunità Koinonia, Pistoia
don Lorenzo Grigoletto, Padova
don Renzo Fanfani, prete operaio, parrocchia di San Iacopo in Avane, Firenze
don Luciano Scaccaglia, parroco di Santa Cristina (Parma)
Giulio Girardi, Roma
Ettore Masina, Roma
Giancarla Codrignani, Bologna
Elisa Lurgo, collaboratrice del "Foglio" di Torino
Enrico Peyretti, pubblicista, Torino
Ivano Pioli, consigliere del gruppo Mac (Movi-mento Apostolico Cichi) di
Milano
Michele Di Schiena, già consigliere nazionale e presidente dell'Azione Cattolica
di Brindisi, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione
Maurizio Portaluri, esponente di Medicina De-mocratica, già segretario regionale
del Movimento Studenti di Azione Cattolica (Brindisi)
Giancarlo Canuto, docente di religione e già presidente diocesano dell'Azione
Cattolica di Brindisi
Fortunato Sconosciuto, docente di storia e filo-sofia, già presidente diocesano
dell'Azione Cat-tolica di Brindisi
Claudia Toniolo, ricercatore, Università di Roma "Tor Vergata"
Domenico Jervolino, redazione de "Il Tetto", direttore di "Alternative"
Maria Restello, Castelfranco Veneto
Amelia Girardi, Mestre
Tina Mazzullo, insegnante
Sergio Conti Nibali, pediatra
Antonio Gussio, insegnante
Natale Ullo, pensionato
Vincenzo Romano, magistrato
Luisa Berbero, insegnante
Raffaello De Leonardis, medico
Margherita Messina
Sandro Gorgone, ricercatore universitario
Grazia D'Arrigo, insegnante
Anna Notarbartolo
Zurzolo Albino, educatore
Carmelo Labate, docente universitario
Alfonso Augugliaro, medico
Maria Rigoli, medico, direttore sanitario
Renato Accorinti, insegnante
Rosario D'Anna, medico, docente universitario
Andrea La Torre, impiegato












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