riporto l'episodio del rientro a roma dopo la giornata in spiaggia.
boscajolo e simonetta sul tritandem con il ss ed io in bici "normale" prendiamo il trenino per tornare a roma. mentree faccio i biglietti giacomo e setta incastrano quella specie di pullmino dentro il vagone, dove nel frattempo ha preso posto un'altra quindicina di bici. il regolamento (limortaccisua ora e sempre) prevede un max di cinque bici.
arriva il capotreno o comesichiamainsieme ad un altro tizio che gli dice: ahò, ma 'o vedi quante so', devono esse 5 ar massimo.
il capotreno si gira e dice al tizio: appunto, 'o vedi: una, due, tre, quattro e cinque (ed erano una quindicina più il mostro della ciclocentrale che occupava un quarto di vagone).
noi nel frattempo facevamo finta di niente, ovviamente.
dopo un po' viene anche uno che sembra il capostazione e gli ripropone lo stesso problema, e lui: ma lascia stà, macchettefrega, e làssa perde...
mentre va verso la cabina di guida gli faccio "ok" col pollice, lui mi strizza l'occhio e comincia a canticchiare rivolto al nulla: "...basta che nun fate cazzateeeee...."
un grande
poi sul treno abbiamo allietato le genti con il sound system e varie musicette tarate per l'occasione.
qualcuno ballicchiava.
un bel rientro
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quanti iracheni fai fuori con un litro?
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