anzitutto complimenti a tutti e grazie di cuore per questa tre giorni
magnifica.
poi vi posto il mio resoconto di velocity#04 (la mia prima):
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lo spirito.
mi sveglio alle 05.45. sto uno schifo. che faccio, vado? si, tocca vederla
'sta velocity, ne ho già perse due per amore dell'alcool e del cuscino! una
tazza di tè e esco. è una bella giornata, fa caldo già alle 6.00.
la gara.
arrivo a ostiense alle 6,20. sono già tutti pronti. dopo poco partiamo, in
stile regata: tutti più o meno compatti e poi al primo semaforo di via
ostiense pronti, via, si inizia a pedalare sul serio. proseguiamo l'ostiense
in un lungo contromano, la qual cosa me sveja e me ripija "parecchio" :-0 .
l'adrenalina inizia a diffondere i suoi benefici effetti dopanti. arrivati a
via del ciclismo il gruppo si inizia a spezzare, e le strade si
moltiplicano. io seguo i percorsi dei romani, sperando che sappiano quello
che fanno. così pedaliamo su viale marconi, poi via majorana, poi
gianicolense. salita. fatica. le mie gambe non sembrano gradire le tre ore
di sonno e gli alcolici ciemmonici. all'incrocio con via leone XIII chi sta
in testa (?) sbaglia strada, io mi ritrovo senza nessuno davanti. il caso
vuole che da qui in poi io abbia anche un mio percorso "sicuro". davanti
solo asfalto da divorare, e dietro solo scatta che mi fomenta a parole e
ogni tanto mi spinge con una mano (una mano che mi copre mezza schiena !).
"bellalì, tu portami all'arrivo e io non ti supero", mi ripete più volte.
sinceramente avrei voluto fargliela io questa proposta, ma i ruoli non si
possono invertire. accetto il sodalizio e faccio da "carota", concentrandomi
sulla spinta; non mi volterò più fino all'arrivo. l'olimpica in discesa è
una pista; un altro tipo di adrenalina - quella dei semafori bruciati a
60km/h - scorre nelle vene, in un attimo siamo a piazzale clodio, da cui
giriamo in viale mazzini, poi contromano il ponte del risorgimento. la
combinazione semaforica ci permette una manovra da brivido, non perdiamo
neanche un secondo. penso che siamo arrivati, e forse rallento un pò, tra le
incessanti parole di scatta "daiiiii!!! forsaaaa!!!" - sempre a pochi
centimetri dalla mia ruota. non mi accorgo - scatta mi avvisa, ma le
orecchie non sentivano più - che cronoman in breve si avvicina. su viale de
coubertin percepisco del fiato sul collo. a pochissimi metri dal traguardo
cronoman è quasi al mio fianco, scatta scatta, i due colossi che mi
affiancano, in piedi sui pedali, in volata: "minchia quanto so' grossi
questi", mi dico. affondo più che posso, non ce la faccio. mi superano. un
arrivo impetuoso vede cronoman primo, con scatta vicinissimo e un pò più
lontano il sottoscritto.
siamo i primi ad arrivare. poi gli altri, chi in gruppo chi alla
spicciolata; chi subito dopo, chi un pò dopo. non conta il tempo, conta
l'impresa, il gruppo, la fatica comune. seguono fotografie, goliardie e
colazione di rito.
conclusione.
bella immagine di potenza ciclistica. la velocity è finita, sono contento di
aver partecipato ad una gara in bello stile metropolciclistico, grazie a
tutti.
una strana ebbrezza ti prende quando ti fondi con la tua città dimostrandole
che nulla è troppo grande o troppo lungo per due gambe e che nulla può
fermare le due ruote: la senti, lì, contenta e complice del gioco che stai
facendo con lei.
andando a lungo in bici, tutti i giorni, la senti questa cosa, ma è in
eventi come criticalmass che si celebra l'apoteosi della trazione muscolare
umana, la festa del miglior matrimonio di trasporto urbano: le gambe con le
ruote (fisse o libere, liscie o tacchettate poco importa), unite dall'ottimo
proposito di cambiare le abitutini delle città.
a quando la prossima?
mi sono proprio divertito. devo una colazione a scatta (... lui mi deve
parecchi km di scia... ^_^ ), e soprattutto... fateme sta dietrooo!!!
giacomo "felipe"
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