著者: Bebe 日付: 題目: [Cerchio] qualche breve riflessione personale sulla manifestazione
di sabato a torino
Da poche ore è finita una manifestazione indetta in seguito all'ennesimo
omicidio delle forze dell'ordine ai danni degli immigrati. Questa volta sono
stati coinvolti i vigili urbani che stavano facendo un "normale" controllo
in una casa dalla quale, dall'altezza del terzo piano, si è buttato chi non
poteva dimostrare di avere l'autorizzazione per stare nel nostro bel paese.
Da novembre dell'anno scorso è, se non sbaglio, il quinto immigrato qui a
torino che perde la vita per sfuggire ai controlli delle forze dell'ordine,
correggetemi se sbaglio. È già brutto non poter sottoindendere queste palesi
assurdità del sistema democratico, come se fossero ormai realtà assodate.
Evidentemente c'è ancora una larga fetta di persone, anche di coloro che
hanno partecipato al corteo, che crede nei "valori" della democrazia,
ignorando che è per decisione democratica che è stata approvata la legge
turco-napolitano, una delle leggi responsabili dei numerosi morti che, non
solo da quest'anno, hanno fallito tragicamente la fuga dalla sua morsa.
Mercoledì, appunto, è morto un ragazzo nigeriano, vittima della democrazia
che si stava attuando. È forse questa la base ideologica più diffícilmente
sradicabile da molti di quelli che si indignano per ciò che sucede qui a
torino come a lecce, roma, viterbo, bologna, milano...
Si sente dire che la democrazia vera non è questa, che servirebbero sempre
nuove leggi per contrastare e fermare gli abusi del potere (quando è
endemico che il potere agisca per abusi), che la lotta da intraprendere,
quella "importante", è sul piano legislativo, per ottenere sanatorie e
legalizzazioni. Dall'altro lato c'è anche chi si riempie la bocca di
proclami di lotta radicale, dal basso, senza se e senza ma, senza
compromessi eccetera e poi all'effettiva resa dei fatti sta attenta che
tutto si svolga in maniera pacificata e controllata, come sta scritto nel
copione concordato con gli sbirri. Con questo non voglio dire che ci siano
stati accordi con madama oltre alla normalità di quello che sucede in ogni
manifestazione, ma dico che quello che facciamo "noi" è sempre piú spesso
coincidente con quello che gli sbirri si aspettano da noi. Il loro
interesse, oggi come in numerose altre occasioni, è quello di abbassare il
livello dello scontro e del conflitto, possibilmente lasciando sfogare la
potenziale rabbia sovversiva in una sfilata e qualche slogan. Si, certo, si
può dire che oggi è stato un bel momento per far sentire la nostra
solidarietà agli immigrati, che forse può voler dire che non sono soli nella
lotta contro l'oppressore comune. Ma la lotta? Dove l'abbiamo lasciata? è
veramente solo questo? C'è stato un momento in cui gli sbirri ce li saremmo
potuti veramente mangiare, in via cernaia davanti alla caserma, si stavano
davvero cagando sotto. invece è stato un susseguirsi di inviti alla calma,
di braccia alzate e qualche sacrosanto insulto. È il compimento della
società dello spettacolo, in cui si esibisce l'apparenza dell'incazzatura,
del rifiuto, del radicalismo, ma si rimane piú che altro passivi a farsi
trasportare nella melma dela normalizzazione. Si, perchè ci accontentiamo
realmente del corteo di oggi o ci rendiamo conto che quei bastardi non
aspettavano altro che succedesse quello che è sucesso (cioè poco o nulla)
per poter tornare in tutta tranquillità ad infilarcelo nel buco che piú ci
provoca dolore e fastidio (culo o chi per esso)? Non dico che si dovesse per
forza sfasciare tutto e spacare mille teste di sbirro (anche se è un'idea
allettante), ma riflettiamo almeno sulla generale ed effettiva passività che
permea queste situazioni facendole stagnare e rendendoci per l'ennesima
volta spettatori della nostra stessa repressione. L'aria che si respira in
città, ultimamente, è particolarmente pesante, tra le altre cose, anche per
l'imminente arrivo delle olimpiadi che porteranno gioia, allegria e felicità
firmate coca cola. Per questo evento straordinario la città dev'essere
lustra e il più presentabile possibile agli occhi del mondo televisivo. La
polizia, in questo senso, svolge un compito importante in questa opera di
agghindamento cittadino, cacciando ed eliminando (nel senso letterale del
termine, come stiamo vedendo) i potenziali elementi di disturbo. Spiace
dirlo, ma la nostra opposizione è ben poca roba, soprattutto alla luce di
quello che è suceso in questi ultimi tempi. Il movimento ristagna e proprio
noi siamo i responsabili della sua inefficacia: persino le "azioni dirette"
perdono il loro significado e si trasformano in gesti simbolici (cioè tutto
il loro contrario). Siamo a questo punto: spaccare i mcdonald era già un
gesto simbolico, ma aveva la sua simpatia e il suo perchè; durante la
manifestazione del primo maggio in piazza castello (sempre a torino) è stata
spaccata la palina del tram che aveva la
pubblicità della multinazionale della merda commestibile (almeno non hanno
avuto l'ardire di chiamarla azione diretta) e il locale era a 20 metri da
lì...
Miseria dello spettacolo.
bebe
piss&love
"La presunzione che ciò che esiste debba
necessariamente esistere, è l'acido
corrosivo di ogni pensiero immaginativo"