Autor: Federazione Anarchica Torinese Data: Temat: [Cerchio] Da Torino verso Venaus: stasera assemblea antitav
Da Torino verso Venaus: stasera assemblea antitav
Sabato 4 giugno da Susa a Venaus grande manifestazione popolare anti TAV.
Giovedì 26 maggio alle 21 assemblea anti TAV a Torino in corso Palermo 46. Saranno presenti esponenti dei comitati antitav della Valle.
Un'occasione per saperne di più della lotta tra una valle ed il mostro d'acciaio e per organizzare la partecipazione al corteo da Susa a Venaus. In valle probabilmente verrà proclamato sciopero per quel giorno.
Il corteo si terrà nella mattinata di sabato 4 e partirà a cento metri dalla stazione ferroviaria di Susa: i compagni che desiderassero partecipare da fuori Torino possono contattarci per pernottare la sera prima se lo desiderano.
Per raggiungere Susa: treno da Torino oppure in auto l'autostrada del Frejus (circa mezz'ora da Torino). Da Torino partenza in auto da corso Palermo 46
Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 -ogni giovedì dalle 21,15
Per info: 011 857850 oppure 338 6594361
L'Alta Velocità ferroviaria, che già sta devastando ampi territori delle penisola, si prepara a sbarcare in Val di Susa, un territorio già attraversato da due strade nazionali, da una mostruosa autostrada e da una linea ferroviaria internazionale.
In Valle, a fronte di imprese faraoniche come l'autostrada e il TAV, in questi anni sono peggiorati i servizi alle persone. Le stazioni minori hanno chiuso biglietterie e sale d'aspetto perché poco remunerative: così i pendolari, studenti e lavoratori, aspettano il treno all'aperto in estate come nei lunghi inverni. La città di Susa, dove c'è l'ospedale, alcune scuole superiori ed altri servizi è collegata con una linea minore che funziona poco e male. Se il Tav verrà realizzato la gente farà fatica a raggiungere l'ospedale mentre dei razzi a trecento chilometri all'ora sfrecceranno ogni cinque minuti rasenti alle case. La logica del profitto non guarda in faccia nessuno.
Quella che si gioca in Valle di Susa non è solo una partita sull'ambiente ma è anche una battaglia politica, economica e culturale in cui è in ballo il destino delle trentacinquemila persone che l'abitano, che, di fronte alla "fretta" della globalizzazione, non sono che piccoli ostacoli lungo il "corridoio" destinato a collegare sempre più celermente Torino all'Europa. Ma loro non ci stanno e nonostante l'Alta Velocità veda il consenso sia del Polo che dell'Ulivo, nonostante gli enormi interessi in ballo da oltre 10 anni continuano a battersi per le loro case, per la loro salute, per il diritto dei loro figli a crescere in un ambiente sano.
Numerose manifestazioni, comizi, assemblee popolari hanno marcato in modo inequivocabile l'opposizione della gran parte dei valligiani ad un progetto destinato a portare solo inquinamento e distruzione. In questi mesi le iniziative si stanno moltiplicando, perché a Venaus stanno per partire i lavori per la galleria di servizio di nove km collegata alla due "canne" principali di 52 chilometri. Le due gallerie, traforando la montagna da Venaus a S. Jean de Maurienne, sono destinate a produrre danni ambientali considerevoli (taglio delle falde, estrazione di materiali pericolosi quali l'uranio e l'amianto, etc.). Si tratta, lo dicono con "orgoglio" le stesse ditte che hanno vinto l'appalto per conto del General Contractor LTF (Lyon Turin Ferroviarie), di realizzare una linea di "pianura" (con pendenza non superiore al 12%) in montagna (la montagna in questione è l'Ambin, 3.500 metri di altezza). Chi parla è gente con una vasta esperienza in materia di devastazioni ambientali: l!
a ditt
a che ha vinto l'appalto per la costruzione del tunnel di Venaus, la CMC, una cooperativa rossa di Ravenna, ha già dimostrato la propria perizia nel Mugello, dove è sotto processo per il taglio delle falde acquifere e per il grave inquinamento causato dai lavori effettuati.
Ma in Valle la gente ha la testa dura: il percorso delle ruspe non sarà certo agevole.
Di fronte alla devastazione annunciata del TAV, di fronte alla folle corsa verso il profitto per i soliti pochi potenti la parola e l'iniziativa tornano alla gente, alla gente della Valle ed a quella della città, a quelli che in quest'angolo del Piemonte vogliono vivere e non correre, a quelli che della Val Susa amano i sentieri ed i boschi, a chi desidera un futuro per se e per i propri figli.
Di fronte ai giganti è giusto ribellarsi.