Dopo l'entrata in vigore della direttiva
Inquinamento e commercio emissioni - L'UE non dà peso ai trasporti
Ha preso in considerazione i trasporti aerei nonostante quelli automobilisti siano i più inquinanti e in continua crescita
La direttiva sul commercio delle emissioni, entrata ufficialmente in vigore il 1° gennaio scorso, ma che ancora stenta a decollare (intanto per l'Italia non è stato ancora approvato il piano nazionale di allocazione di permessi di emissione), è oggetto di analisi e di commenti critici da parte degli esperti. Per esempio nel commercio delle emissioni in ambito UE non entrano i trasporti.
A parte la difficoltà di quantificare con certezza le emissioni delle automobili, camion, bus ecc, per renderle oggetto di compravendita, c'è comunque un problema di fondo: questa direttiva sicuramente non scoraggia l'uso dell'auto privata. E se non scoraggia l'uso dell'auto, ammesso che si riesca a quantificare esattamente le quote di emissione di ciascuna autovettura, il risultato sarà che aumenteranno le richieste di permessi di emissione da parte di tutti gli automobilisti. E in un mercato in cui la domanda è superiore all'offerta, i prezzi anche dei permessi delle emissioni andranno alle stelle con gravi conseguenze sulle industrie che di questo mercato hanno bisogno per la riduzione delle loro emissioni e per l'uso razionale dell'energia nei loro impianti. L'unico settore di trasporti che potrebbe, per ora, essere assoggettato e quello del trasporto aereo, anche perchè più facilmente controllabile.
Al di là di queste analisi e valutazioni va sottolineato, comunque, che l'unico settore che emette gas serra in quantità pari a circa un terzo del totale delle emissioni e che è in forte crescita dappertutto nel mondo, è proprio il settore dei trasporti ed in particolare quello dell'auto: forse dovrebbe avere maggiore considerazioni e non maggiori agevolazioni.
(14 Maggio 2005)
qui trovate il piano nazionale di assegnazione
http://www.minambiente.it/Sito/settori_azione/pia/att/pna_c02/docs/pna_finale.pdf
qui ets
http://europa.eu.int/comm/environment/climat/emission.htm
qui le faq in itagliano
http://europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/04/44&format=HTML&aged=1&language=IT&guiLanguage=en
Le quote non potranno essere più modificate
Scambio quote di emissione: la Commissione Europea approva il piano italiano
La Commissione europea ha approvato il piano di assegnazione italiano, dopo che l'Italia ha accettato di ridurre del 9% le quote che avevano inizialmente assegnate. Le imprese italiane potranno partecipare a pieno titolo allo scambio delle emissioni
La Commissione europea ha oggi accolto il piano dell'Italia che assegna le quote di emissione di CO2 agli impianti italiani per il periodo di scambio 2005-2007, dopo che le autorità italiane hanno accettato di ridurre sensibilmente il numero totale di quote da assegnare: 23 milioni di tonnellate di CO2 in meno all'anno, pari al 9% delle quote previste inizialmente.
L'Italia dovrà inoltre comunicare ulteriori informazioni sulle quote assegnate a impianti specifici e rinunciare ad una disposizione riguardante l'adeguamento a posteriori del piano. La decisione della Commissione consente alle imprese italiane di partecipare al sistema di scambio delle quote di emissione dell'UE e permette così di ridurre le emissioni di gas serra del settore di produzione dell'energia elettrica e degli impianti industriali ad alto consumo energetico dell'Italia al minor costo economico.
Il Commissario per l'ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato: «Sono lieto che l'Italia abbia accettato le nostre motivazioni e abbia ridotto sensibilmente il numero di quote che intendeva assegnare. Se si escludono due elementi ancora in sospeso, il piano è ora in linea con la direttiva sullo scambio delle quote di emissione. Questa decisione sarà particolarmente importante per le imprese italiane che potranno partecipare a pieno titolo allo scambio delle emissioni non appena il governo italiano avrà definito gli ultimi elementi del piano e rilasciato le quote».
Il piano italiano di assegnazione delle quote
Il piano di assegnazione dell'Italia riguarda 1.240 impianti, tutti ammessi a partecipare al sistema di scambio. Tali impianti riceveranno quote che consentiranno loro di emettere mediamente, ogni anno, 232,5 milioni di tonnellate di CO2 per il periodo 2005-2007. In un primo tempo il governo italiano intendeva assegnare mediamente quote per 255,5 milioni di tonnellate all'anno, ma ha accettato la posizione della Commissione, secondo la quale tale quantità non sarebbe stata compatibile con i criteri stabiliti nella direttiva sullo scambio delle quote di emissione.
Oltre a ridurre il numero di quote che intendeva assegnare, nel corso dell'esame del piano da parte della Commissione il governo italiano ha anche esteso la partecipazione degli impianti al sistema, ha rinunciato a due delle tre disposizioni previste per apportare adeguamenti a posteriori al piano e ha fornito elementi più precisi per suffragare la propria intenzione di acquistare crediti di emissione attraverso i meccanismi flessibili del protocollo di Kyoto, che dovrebbero aiutare l'Italia a raggiungere l'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra fissato dal protocollo medesimo (una riduzione del 6,5% rispetto ai livelli del 1990, che dovrà essere ottenuta entro il 2012).
Gli adeguamenti a posteriori del piano, che comporterebbero una rettifica del numero di quote assegnate ai singoli impianti dopo che il piano sia stato ultimato, non sono compatibili con la direttiva e la Commissione chiede all'Italia di rinunciare anche all'ultima disposizione in merito contenuta nel piano.
Una piccola percentuale delle quote di emissione concordate non è stata ancora assegnata ai singoli impianti e la Commissione chiede di disporre di dati precisi sugli impianti che riceveranno le quote e sul numero di quote attribuite a ciascuno.
Le quote e le procedure
I piani nazionali di assegnazione indicano il numero delle quote di emissione di CO2 che gli Stati membri prevedono di assegnare agli impianti partecipanti al sistema per il periodo di scambio 2005-2007 e il numero di quote che ciascun impianto riceverà. La Commissione ha il compito di esaminare i piani rispetto agli undici criteri di assegnazione definiti nell'allegato della direttiva sullo scambio delle quote di emissione. I criteri sono finalizzati, in particolare, a far sì che il piano sia compatibile con la strategia globale che i vari paesi mettono in atto per conseguire gli obiettivi di Kyoto, a evidenziare il potenziale, anche tecnologico, di riduzione delle emissioni delle attività inserite nel sistema e a valutare l'aspetto della non discriminazione, il rispetto delle norme UE sulla concorrenza e sugli aiuti di Stato e alcuni aspetti tecnici. La Commissione può accogliere i piani nella loro interezza o solo parzialmente. Finora la Commissione ha valutato i piani di 24 Stati membri e presto concluderà l'esame del piano di assegnazione della Grecia.
Per ulteriori informazioni sulla politica in materia di cambiamenti climatici consultare il sito: europa.eu.int/comm/environment/climat/emission.htm
Per i piani nazionali di assegnazione: europa.eu.int/comm/environment/climat/emission_plans.htm.
(25 Maggio 2005)
http://www.vglobale.it/NewsRoom/?News=1337&ref=
"Non ho intenzione di prendere posizione. Quello che mi interessa è la forma delle idee!"
(S. Beckett)
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