[Cm-roma] Incentivi per i motorini, ma le bici?

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Autore: a_sallusti
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Oggetto: [Cm-roma] Incentivi per i motorini, ma le bici?
Ho trovato questo su un sito eco dalle città.
Ma questa cosa passa quasi sotto silenzio, perché i ciclisti di critical mass non protestano?


Incentivi ai motorini: protestano le biciclette

"Decollano gli eco-incentivi per i motorini "euro 2". Nessun aiuto, come sempre, per le biciclette: saranno forse più inquinanti e pericolose?" - il comunicato della FIAB (federazione italiana amici della bicicletta)

25 milioni di euro verranno spesi dal Governo per incentivare la vendita di
100.000 nuovi ciclomotori "euro 2".

Con la registrazione presso la Corte dei Conti dell'accordo firmato lo
scorso aprile tra Ministero dell'Ambiente e ANCMA (Associazione dei
produttori delle due ruote) sono operativi i nuovi eco-incentivi che
prevedono 250 euro di sconto a chi acquista un nuovo motorino in regola
con le norme europee anti-inquinamento.

Della bontà dell'iniziativa è evidentemente convinto il Ministro Matteoli
secondo cui "questo permetterà di mettere quanto prima su strada nuovi
motorini meno inquinanti e quindi contribuirà a salvaguardare la salute dei
cittadini e a migliorare l'ambiente urbano".

Ma attenzione: l'eco-incentivo non è condizionato alla rottamazione
obbligatoria. Ciò vuol dire che i 100.000 nuovi motorini verranno immessi
sulle strade italiane, aumentando quindi il traffico motorizzato e il
rischio
di incidenti, senza aver eliminato dalla circolazione quelli vecchi,
puzzolenti
e inquinanti. E allora, il vantaggio per salute pubblica e ambiente dov'è?

Di contro, la bicicletta, quella a trazione muscolare, vero mezzo di
trasporto
ad "emissioni zero", continua invece, ad essere ignorata dal Governo. La
legge
n. 366/98 sulle infrastrutture ciclabili, che tante attese ha suscitato in
centinaia di enti locali, da tre anni non viene più rifinanziata. Se avesse
ricevuto anche soltanto la metà di quanto stanziato per i motorini "euro
2",
oggi l'Italia sarebbe ciclabile come la Danimarca. Niente soldi nemmeno
a sostegno della domanda di utenza ciclistica e, quindi, del mercato della
bicicletta. Si potrebbero prevedere contributi per aziende ed Enti
pubblici
che si dotano di un parco "bici di servizio" per i propri dipendenti,
finanziamenti
ai Comuni per campagne di promozione "In bici a scuola", "In bici in
ufficio",
rimborsi chilometrici in busta paga per il dipendente che va al lavoro in
bicicletta
e corrispondenti agevolazioni fiscali per il datore di lavoro.


Lello Sforza





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