[Hackmeeting] Re: hackit vs referndum

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Autor: Tx0
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Assunto: [Hackmeeting] Re: hackit vs referndum
On Mon, May 23, 2005 at 10:53:28AM +0200, Azim wrote:
> Io credo che un essere umano partorito sia un essere umano, credo che
> una singola cellula feconda NON sia ancora un essere umano, ma faccio
> fatica a definire 'nel mezzo' quando si passi da una 'cosa' a un essere
> umano con tutti i diritti che merita.


Penso che la domanda: hai memoria cosciente di quello che successe
nell'utero di tua madre, sia un buon punto di inizio per una riflessione
su cosa sia coscienza/vita e cosa no. Su questo si potrebbe dire che
effettivamente un essere umano arriva ad un livello di elementare
autocoscienza nei primi _anni_ di vita, non mesi. Un altro principio e',
IMHO ovviamente, quello dell'indipendenza. Una vita diviene tale quando
riesce a realizzare una minima e sufficiente indipendenza dalle vite
che la hanno generata, in primis dalla madre. (Che non vuol dire 18
anni, patente, me ne vado di casa :)

Se questo e' (e lo e'!) un criterio talmente sfumato (come la vita
stessa per altro...) da non potersi utilizzare per fini legali
(arrivando ad un numero aureo di giorni sufficienti all'autocoscienza, che
tutti pacifica), e' pero' un criterio sufficiente, se accolto, per dire
che la vita di certo non inizia prima del parto. (e su questo io pero'
ho un dubbio da maschietto e mi fermo, perche' non avendo utero, mai
avro' nemmeno la soddisfazione di sapere cosa significhi portare un
figlio in grembo, e se queste mie siano parole veritiere o meno...)

Detto questo, per quanti principi precauzionali tu possa includere nel
tuo esame della faccenda, resta il fatto che qualsiasi scelta comporta
una assunzione di resposabilita'. Questo principio e' gia' acquisito,
almeno in chi ne abbia coscienza, per l'interruzione di gravidanza.

Nessuno, a partire dalle donne che lo scelgono come ultima soluzione,
puo' dirsi felice di un aborto. Ciononostante, attraverso
una assunzione di responsabilita' anche nei confronti della vita che ne
sarebbe nata (ma ancora non c'e', nel senso di _ancora non e'
indipendente dalla madre_), si decide per quello che si ritiene essere il
miglior futuro, che detto freddamente puo' anche essere nessun futuro.

Trovo molto piu' umano assumersi il coraggio di interrompere una
gravidanza, e molto piu' disumano compierla, se questa inesorabilmente
portera' ad una esistenza di stenti, anche affettivi, per il nascituro.
Altrettanto trovo molto piu' umano dire, a chi vivo gia' lo e' e sa bene
come manifestarmelo, "potrai curarti", piuttosto che dirgli "sii felice,
morrai (o vivrai menomato) perche' hai salvato milioni di spunzucchiunculi
scodazzanti"...

grazie a dio non sono cattolico...
--
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So stare un minuto senz'aria, non un secondo senza ideE